Promessa Democratica: per un congresso unitario

Riceviamo e pubblichiamo un documento firmato da 6 dirigenti Pd (area Cuperlo).

Con il prossimo congresso del PD cittadino di Siena, previsto per la fine del mese di novembre, si chiude una difficile fase della vita del partito della città. Quindici mesi dopo la sconfitta alle elezioni amministrative, con le conseguenti dimissioni del segretario della unione comunale, e diversi mesi dalla nomina del commissario impongono a tutto il corpo del partito un salto di qualità politica.

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Salto di qualità indispensabile per costruire una alternativa di centro sinistra al governo della destra in città, che mostra ormai il segno di un fallimento, di oltre sei anni di governo della città. Un fallimento che riguarda tutti gli aspetti più significativi della azione di governo, a partire dai temi del lavoro, delle infrastrutture, della urbanistica, del vuoto del piano commerciale e del turismo.

Manca, nella destra al governo cittadino una idea per invertire lo squilibrio demografico, che fa di Siena il capoluogo di provincia con il più basso tasso di sostituzione tra attivi e pensionati, e che nel medio periodo porterà la città sulla china del decadimento. Il fallimento della destra al governo della città consegna al PD, largamente il primo partito della città, la responsabilità di produrre un progetto per la Siena, con un respiro largo sino al 2030.

Un progetto che affronti, e dia risposte credibili ai nodi strutturali della città.

Dallo squilibrio dell’indice di dipendenza strutturale ai livelli più alti d’Italia, che colloca sulla popolazione attiva un carico maggiore di altre realtà territoriali, e rischia di moltiplicare i costi dell’abitare a Siena, e di far imboccare la strada del declino. Dalla crisi delle attività industriali del territorio, dalla difficoltà a far crescere numericamente coloro che svolgono a Siena una formazione superiore, e mantenerli sul territorio. Da un settore turistico senza un piano di governo, alla decadenza dei minimi servizi in città.

Dalle stesse prospettive del MPS, su cui elaborare una analisi onesta e condivisa. Questo livello di discussione e confronto nel recente passato è mancato nel PD, sia prima che a seguito della sconfitta elettorale, alle ultime elezioni amministrative. La conseguenza di questa carenza si riflette nella parcellizzazione, e frantumazione delle candidature, ad oggi conosciute alla guida del PD Cittadino, e questo rischia di compromettere anche la costruzione di una alternativa alla destra al potere nella città.

Non è infatti credibile la costruzione di un fronte alternativo alla destra, con il maggiore partito Cittadino diviso in contrapposizioni non conciliabili.

Il tema delle alleanze per una alternativa è decisivo, il PD da solo, pur essendo la maggiore forza politica in città, non è sufficiente per proporsi come alternativa alla destra.
Partendo da queste considerazioni, l’area che fa riferimento a Cuperlo, ha proposto una risorsa, che, secondo noi, aveva la potenzialità di semplificare il quadro delle candidature, nello spirito di garantire una maggioranza, se non completamente unitaria, ma larga e solida.

Purtroppo, questo tentativo non è andato in porto. Rimane in ogni caso in noi la ferma convinzione che, a prescindere dagli esiti delle votazioni congressuali, qualunque candidato debba impegnarsi, sin da subito ad una gestione unitaria del PD, condizione indispensabile per affrontare finalmente i contenuti di un progetto di alternativa, e coinvolgere su di esso una rinnovata alleanza di un nuovo centro sinistra.

Nella comunità del PD senese ci sono le risorse culturali, intellettuali, e di militanza in grado di fare fronte a questa importante sfida per il futuro della città. E’ nostro dovere mettere a frutto queste potenzialità, per ora non espresse pienamente.
Va evitato un congresso che finisca per essere una ulteriore conta che sancisce una ulteriore frantumazione, che chiede solo la fedeltà agli iscritti.

Soltanto con un PD che possa diventare un punto di riferimento culturale per altre forze politiche e civiche, è in grado di essere attrattivo per una politica di alternativa a questa destra inane e pericolosa, per i conflitti di interesse che genera.
Per queste ragioni chiediamo a tutte le sensibilità presenti nel PD, pur nel rispetto dei diritti dell’elettorato passivo, che si superi le perniciose divisioni del passato, e che consenta una maggioranza larga e soprattutto stabile.
Stabile nel tempo, nella adesione ad un progetto condiviso da un largo consenso, e che possa attivare energie diffuse nella società.


Promessa democratica (Anatrini Fiorenza, Caselli Carla, Marchese Dino, Pellegrini Simonetta, Periccioli Giulia, Fabio Lapisti)

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