La nuova sconfitta della Note di Siena apre un dibattito. Ma per noi la scossa deve arrivare da chi già c’è
Vorrei cominciare con un’espressione rubata a Simone Bernini in una recente intervista. “Che il Siena non ci abbia portato un 95enne comprato a peso d’oro in questo mese di gennaio va a merito della serietà dell’attuale dirigenza”.
Simone Bernini è l’attuale presidente di Usd Millenovecentoquattro, il supporter trust del calcio senese, l’organizzazione cui simbolicamente aderisce anche Io Tifo Mens Sana. Simone è un “tifosone” che ha scelto la scommessa di essere credibile, continuo e decisivo.
Penso a questa sua battuta perché, nel giro di una notte, la Mens Sana Basketball sembra passata da squadra benemerita e beneamata a potenziale bersaglio delle critiche di una prima parte di tifoseria.
Io capisco che possa risultare avvilente essere sugli spalti a sospingere una Mens Sana come quella vista ieri. Ma essa non ha difettato per attaccamento e impegno che è il metro con cui i tifosi biancoverdi la valutano. Anzi a tratti forse ne ha avuto anche troppo, tanto da mostrarsi frettolosa e confusa.
Voler ora imporre alla Società un rinforzo a tutti i costi, vuol dire non riflettere, non sapere e non ricordare.
Qualche giorno fa, Giuseppe Nigro ha scritto su Palla al Cerchio che le grandi sentenze della stagione sono ormai definite.
Che cioè prima o poi la Mens Sana sicuramente si salverà, così come la Virtus, così come il Costone non andrà in B nazionale.
Ragionevolmente, per arrivare ultima in questa fase, la Note di Siena ha già troppi punti e nella successiva – dando per scontato il mantenimento del fattore campo – bisognerebbe che due delle squadre che ci seguono nell’attuale classifica avessero la forza di venire a vincere al PalaSclavo. Scommettere che questo succederà a me sembra un azzardo. Anche se chiaramente mai dare nulla per scontato a nessun livello, figuriamoci nel basket di serie B Interregionale.
Inoltre, se prima avevo delle voglie di mercato, ora mi sono passate, salvo non ci siano altri infortuni, sono a mio parere questo roster e questa panchina che devono portare alla B Interregionale 2025-26 la Note di Siena Mens Sana Basketball. Poi magari prima della calura estiva potrà esser fatta l’analisi di cosa poteva esser fatto diversamente e meglio.
Di qui al 28 febbraio andare sul mercato con il raziocinio attualmente richiesto vuol dire cercare a peso d’oro un salvatore della patria, un giocatore da 30-40 punti a gara, uno a cui la palla dovrà esser solo passata, uno che se anche rovina lo spogliatoio, risolverà lo stesso il problema… Uno molto lontano dalla filosofia con cui si è mossa questa Mens Sana. E sarà un ammettere la sfiducia per il progetto tecnico attuale.
E qui arrivo all’estremità del mio volo pindarico perché oramai sono in un territorio che non costituisce neanche scenario possibile. Questa Mens Sana è stata costruita persona per persona, atleta per atleta, cercando oltre le capacità anche quel passato di fede mensanina che è il plus strategico che si è voluto perché per tornare memorabili serve che ci sia memoria del memorabile.
Uniche eccezioni a questa strategia sono Ragusa, un giovane che aveva il fisico che si stava cercando e al quale senz’altro non c’è da fare appunti per la partita di ieri (ma che in stagione non ha garantito la continuità auspicata) e Jokic, altro giovane solido e volitivo, per il quale mi chiedo da tempo una cosa: i molti palloni giocabili che riceve in partita dipendono dal fatto che in allenamento ci sono cose che riescono e che in partita non riescono?
Altra cosa che mi chiedo riguarda Vittorio Tognazzi. Come sta? Fin qui siamo arrivati anche perché lui c’era. I troppi palloni giocati gli sono stati ridotti nonostante lui avesse accettato l’azzardo di partecipare all’avanzamento della palla anziché avere la sola responsabilità di trovarsi smarcato o davanti a un corridoio per penetrare. Come sta Vittorio?
Nulla di quel che abbiamo visto ci arriva a far pensare che la B interregionale sia troppo grave per lui, al netto di un “aggiustamento” delle sue caratteristiche di finalizzatore che a questo livello da sole non bastano.
Insomma, credo che la strada giusta per risalire la stiamo percorrendo e la squadra all’improvviso si ritrovi senza una convinzione che noi diamo invece scontata. Lo avevamo anche fatto presente al Presidente Frati in un altrettanto recente intervista e lui ci rispose che i sogni ambiziosi dei tifosi servono a crescere.
Ora però non vorrei partecipare anch’io all’appello perché la società si salassi per far vestire la propria maglia a uno… stronzo dotato.
Preferirei al limite dare la tranquillità a tutti e chiedere di sapere, come fanno altri, quanto in questo momento ci può aiutare Tilli, se Lapo Calviani è capace di avvicinarsi al suo ventello anche tra i senior e cos’altro potrebbe fare Masini che ricordiamo in precampionato accettare la sfida di quegli sbruffoni in maglia rossa che poi sono diventati l’Etrusca San Miniato.
La sensazione è che questi citti avrebbero potuto godere di buona fiducia qualora si fosse raggiunto l’obiettivo salvezza il 2 febbraio scorso; e probabilmente in questa situazione, metterli in campo, potrebbe comportare il rischio di bruciarli. Ed allora, solo per questo, forse meglio provare ad aggiungere qualcuno estraneo a questo clima, che possa non stravolgere ma aggiungere. Anche se restiamo convinti sempre della stessa cosa: la scossa deve arrivare da chi già c’è.
I salvatori della patria esistono solo nelle Leggende Cavalleresche. E poi non ci servono né li vogliamo.
P.s. auguri al coach che domani fa gli anni