La logica dice che tutto sembra ruotare intorno ai resti del Polo Civico. Come interpretare quell’interesse della Fabio – https://www.lanazione.it/siena/cronaca/nicoletta-fabio-tira-dritto-nessun-apparentamento-si-al-dialogo-con-pacciani-5a8ea6bf – ai nove punti di Fabio Pacciani? Cosa residua della polemica Ferretti-Polo civico sui rispettivi sostenitori?
A noi interessa però sottolineare un’altra cosa…
Dopo aver insistito per settimane che il civismo è “il massimo” per far emergere i reali bisogni della città, ma che “senza partiti non si vince”, né evidentemente si va al ballottaggio, vogliamo ripartire da un’ovvietà: i partiti e le loro coalizioni, di destra o di sinistra che siano, non arrivano al 50,1% e, per passare il ballottaggio, devono provare a cercare l’intesa politica e programmatica con le altre liste partitiche o civiche.
Che non potessero vincere da soli, i partiti lo sapevano talmente bene che entrambe le coalizioni hanno affidato le loro bandiere a figure indipendenti e non a candidate di partito. Se Il civismo non sfonda, neppure le forze politiche nazionali convincono fino in fondo.
Per quel che ci è stato messo davanti, questa settimana propone un altro paio di appuntamenti-confronto pubblici, pranzi e visite, fino a una chiusura politica con ospiti al momento “XXX”. Forse un po’ poco.
Le due candidate sono arrivate al così detto rush finale: lustrini e paillettes sono arrivati ad abbellire ulteriormente la loro comunicazione; entrambe spendono un quid “verso l’alto” in promozione e divulgazione. Alla prima occasione di un faccia a faccia televisivo (Canale 3), non si sono scannate – https://canale3.tv/i-piani-b-delle-candidate-fabio-dallopposizione-incalzero-i-ministri-sulle-loro-promesse-ferretti-se-il-consiglio-non-lavora-torno-al-volontariato/ -. E’ il segno che ciascuna pensa di aver vinto altrove e non vuol dare occasioni di recupero all’avversaria? Oppure una prima diversità che ci anticipa un sindaco donna e che ha a che fare con il minor tasso di testosterone?
Nel 2013 solo 930 voti separarono Bruno Valentini da Eugenio Neri… Nel 2018 De Mossi vinse su Valentini di 378. Con queste premesse dovrebbero esser considerati strategici anche i voti di Boldrini, Bisogni e Bozzi; anzi i cronoprogrammi delle candidate dovrebbero prevedere di ricevere i relativi endorsment, però… gli ex candidati hanno al momento altri interessi: l’una parla di comunità energetiche, un altro polemizza con Renzi e il terzo ringrazia gli elettori.
Quindi? Le due candidate stanno percorrendo strade che solo la necessità altrui ha reso percorribili. Sembrano farlo senza reale convinzione come se il vero intento fosse invece vincere senza accordi. Pericoloso. Ci sono deus ex machina che verranno in aiuto di qui alla chiusura della campagna?
Differentemente… resta quello che le due candidate offrono. Loro stesse. Senza voler mancare di rispetto.
L’una è nevrile, impettita, tranciante, ispirata da un nume superiore, novella censore dei nostri “mores”. Vorremmo chiamarla, con riferimento al programma di Piero Ricci, la “Iena Nicoletta”. E il personaggio crediamo stia iniziando a creare simpatia.
L’altra è “chiocciosa”, austera, moderatamente preparata sulle questioni politico-amministrative, autorevole sui bisogni sociali, che di colpo diventa crociata sanguinaria, tanto “iddio” saprà… riconoscere i propri. Per noi è la “suora badessa”, e il personaggio crediamo che induca sicurezza.
Di certo è che entrambe hanno idee in testa su come schiudere gli orizzonti di Siena. Ma per arrivarci c’è la politica che è una strada di compromessi.
(La foto è una foto pubblica di facebook, coglie l’inizio trasmissione su Canale 3 delle due candidate)