Occhio caustico sul Vaticano di Al-Mutanabbi

Un’analisi irriverente tra sacrestie, pettegolezzi papali e invettive

Al-Mutanabbi! Un nome che suona come un vento del deserto che scompiglia le sacre tovaglie dell’altare maggiore!

Che dire, dopo aver letto due affreschi digitali – il primo e il secondo – vergati dalla più sfrontata irriverenza, che il nostro Al-Mutanabbi non è semplicemente un “esperto di cose di chiesa vaticana”. No, no! È un archeologo delle sacrestie, un cultore del pettegolezzo papale, un cartografo delle cospirazioni clericali. Si muove con la grazia di un gatto nero tra i confessionali e la sagacia di un vecchio volpone tra i sinodi.

- Advertisement -

La sua meraviglia di fronte all’apparente idillio tra i venerabili grembiulini e la tiara papale è palpabile, quasi comica. Lo immaginiamo, il nostro Al-Mutanabbi, con un sopracciglio inarcato mentre legge le dichiarazioni di giubilo massonico per la dipartita di Bergoglio.
E poi c’è la sua capacità di scovare e amplificare le fiammeggianti tirate di Monsignor Viganò! Con la maestria di un direttore d’orchestra, Al-Mutanabbi, ci presenta le invettive del prelato scomunicato, le sue accuse e gli anatemi.

La sua “profonda conoscenza” delle vicende vaticane non si basa sulla teologia ma sulle dinamiche di potere, le ambizioni nascoste le faide sotterranee che serpeggiano tra le mura di Pietro. È come se avesse installato delle microspie nei calici durante le messe e avesse decifrato i messaggi in codice scambiati tra un “amen” e l’altro.

Ma forse Al-Mutanabbi non è un semplice esperto. È un giornalista d’assalto dell’anima vaticana, un commentatore caustico con il gusto per lo scandalo, un osservatore incredibilmente informato di un mondo che, nella sua sacralità, non sfugge alle bassezze e alle contraddizioni umane. Il sacro e il profano che danzano insieme.

Chapeau, Al-Mutanabbi!

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

Exit mobile version