Un pomeriggio di stupore

Seguiamo il consiglio di Chiara. Un libro per capire se ti intriga davvero va letto dal fondo. Qui, c’è la dichiarazione di un affetto non scontato. Tra fratello e sorella, oltre l’auspicio di un futuro diverso e migliore.

Nelle 215 pagine precedenti di “Come Crisalidi” (Porto Seguro editore, collana Fiamme di Carta, Litogi Milano, Maggio 2022) c’è lo sviluppo dell’opera prima di Chiara Bennati, senese, tartuchina, avvocato, madre, moglie, consulente alle Poste Italiane. Anzi, l’opera seconda perché qualche mese fa Chiara era stata partecipe di un’opera collettiva “Elisir di Parole – Racconti raccolti” (Contro al Covid con un “elisir di parole” – SienaPost).

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Forse Chiara non aveva neanche bisogno di quel corso di scrittura creativa che l’ha resa autrice di due libri in tre mesi, ma il suo esser “perfettina” la porta a voler dare un significato – o giustificazione – anche a quel contatto con un miscuglio di intelletti inquieti, ricco di pensiero femminile e vita vissuta, non sempre felice.

“Come Crisalidi” però ha un prima. Fatto di quaderni e diari riempiti all’inverosimile. Un tempo per non perdere il ricordo di un’esperienza o un’emozione; e un altro tempo, molto più vicino, per ricordarsi i motivi che rendono la vita degna di essere vissuta.

La meravigliosa Certosa di Maggiano, sede di un apprezzato resort
Alessandro Pinciani, Chiara Bennati e Petra Fontanelli

La presentazione senese del libro c’è stata il 9 scorso. Incredibilmente bello lo scenario. Sotto a un graticcio pergolato, nei giardini della Certosa di Maggiano, il sole arriva di taglio, una brezza non lo rende cocente, quaranta sedie davanti a un concone ed altre che di continuo vengono aggiunte. A parlare sono Chiara Bennati, Alessandro Pinciani, prestato al ruolo di presentatore, Paolo Cammilli, scrittore-editore e Lucrezia Neri, autrice della copertina. Ovunque, ma dove serve, c’è Sandro, Sandro Sicilia avvocato del Foro senese, marito di Chiara, mentore e all’occorrenza deus ex machina. Continuamente oggetto di ricordo i suoi meriti di sponsor.

Mi viene in mente Gozzano. Ci sono somiglianze spesso ripetute; in platea ci sono mamma e babbo, la maestra di scuola, il professore delle superiori, amiche e parenti, qualche curioso, si respira aria di buone cose trattenute allo sfuggire degli anni. La sensazione è che in molti si sentano non solo orgogliosi, ma anche partecipi di quel che Chiara è diventata.

Chiara Bennati e Lucrezia Neri

Fluida come l’acqua. Libera. E’ il sentirsi dell’autrice oggi, che lascia alla dizione chiara ed empatica di Petra Fontanelli, attrice recitante, il compito di leggere l’antefatto. L’inizio: “Ero autentica quando scrivevo pagine che nessuno avrebbe letto… La mia anima gridava e cercava spazio, ma mi forzavo a preferire un mare che comunque potevo navigare…”

La ricerca del quieto e comune apprezzamento finisce un giorno che non può definirsi bello – “Chemio e radio senza avere quarant’anni” – che introduce al 9 dicembre di poco tempo fa – “Decisi di radermi a zero per non permettere alla malattia di farlo per me e, mentre i capelli andavano giù, qualcosa risaliva dal mio stomaco in su. Un senso forte. La mia vecchia vita era finita, se ne avrei avuta un’altra, avrei assecondato le mie inclinazioni” -. Ancora avanti e la storia di Chiara incontra “un angelo con il bisturi”; il suo tocco le spiana la strada per diventare autrice.

In un oggi dove gli scrittori si equivalgono, quasi, in numero ai lettori, stimare la capacità di farsi spazio di Chiara è difficile. Questo suo libro è irripetibile, perché in esso ha messo tutta la sua identità, ripartita in maniera androgina un po’ al fratello e altrettanto alla sorella. Quello che comprendiamo subito è che in una trama retta da uno scritto morale e postumo del padre, lei ha indovinato i personaggi, rendendoli assolutamente reali e vivibili. Tecnicamente è un grosso merito per un’opera prima. La porta a superare la soglia di coloro che scrivono perché ne hanno bisogno e la introduce tra quelli che scrivono perché vogliono incontrare il bisogno degli altri.

E difatti il prossimo libro sarà diverso. Parlerà di mondi paralleli. Proprio sulla nostra testata ha avviato l’omonima rubrica che per ora l’ha fatta tuffare in un mare di spighe e oltrepassare un portale magico – La seduzione di un mare di spighe – SienaPost e Porto X, e senti la magia che ci circonda – SienaPost – cercando cose nuove. “Queste realtà diverse – dice Chiara – esistono grazie all’energia dei sogni di chi le ha prima immaginate, poi sentite con il cuore ed infine portate a concretizzarsi, un pezzettino alla volta. Ed allora, se in tanti, tutti insieme, piano piano, iniziassimo a fare altrettanto, forse davvero qualcosa potrebbe cambiare” – Vi prometto le mie cronache dai mondi paralleli – SienaPost -. Quando ne avrà scoperte almeno una decina – promette ancora – allora scriverà un nuovo libro su questo cambiamento, su queste persone, il loro straordinario, le loro esperienze.

E in attesa di vedere se Chiara saprà ripetersi, alziamo un calice in suo onore, mentre lei è presa a scrivere dediche. Siamo certi che saprà farsi valere ma dovrà lavorare duro e con coscienza, dato che giornalisticamente, fra un salatino e una patatina, apprendiamo uno scoop-scandalo su quest’opera prima dal figlio Giovanni: “Mamma, mi ha copiato una frase”.

E qui si conclude il mio sforzo di stare all’altezza di un’amica che vuole definirsi allieva, che ha tutta la mia ammirazione e un pizzico di invidia per la spontanea semplicità che riesce sempre ad esprimere. Grazie Chiara per un pomeriggio di stupore.

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