Un sabato che restituisce memoria e senso di comunità

Chiusa la tre giorni di Festa dell’Unità. Un programma che ha risvegliato il ricordo del grande impegno sociale del Partitone

Da noi sollecitato per completezza di informazione, riceviamo e pubblichiamo un contributo di rendiconto a margine della Festa de L’Unità a Siena. Lo firma Pippo Lambardi, esponente del Pd provinciale.

La recente Festa de L’Unità senese, realizzata in tre distinti circoli Arci della città lo scorso fine settimana, ha visto al suo interno, sabato 23 settembre, la realizzazione di due occasioni culturali specifiche e molto apprezzate: la presentazione del volume realizzato dall’associazione La Quercia, sulla storia del Pci senese – “Il Pci senese, memorie e prospettive di una storia collettiva” – e lo spettacolo “Storie di antifascismo senza retorica” a cura dell’ex frontman degli Offlaga disco pax, il reggiano Max Collini.

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Stretto fra la cena di sottoscrizione, partecipatissima, col Presidente dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini, realizzata il venerdì a Sant’Andrea e il pranzo domenicale di chiusura realizzato alla ex Sezione Borri – iniziative aperte peraltro da apprezzati dibattiti pubblici -, l’appuntamento del sabato ci è sembrato, vista la qualità e la quantità di partecipanti, l’evento per certi aspetti più intimo, riflessivo e partecipe.

Nell’autorevole cornice dell’antica Società Due Ponti, circondati dalla mostra fotografica dell’Associazione La Quercia sui grandi momenti della storia del Pci senese, si è riunita una folta schiera di militanti della sinistra cittadina e provinciale che potremmo definire multigenerazionale.

Il libro, introdotto dal Segretario del Pd provinciale Andrea Valenti, è stato “narrato” dal Presidente dell’Associazione La Quercia, Tiziano Scarpelli, col contributo di Fiorenza Anatrini che ha ricordato momenti importanti del “Partitone” della nostra provincia.

Ovvio è che gran parte della discussione, complici gli interventi del pubblico, si sia orientata sulla fine – traumatica da qualsivoglia prospettiva – di quell’esperienza. Non si è trattato di una sommatoria banale di nostalgie o rimpianti ma di un ricordo collettivo di quanto di buono ci fu in quell’esperienza in grado di forgiare, nelle nostre zone, una vera e propria comunità. Una comunità che non solo, grazie a innovative classi dirigenti, ebbe modo di avere una prospettiva per il territorio dove viveva. Ebbe modo infatti di vedere garantiti servizi, efficienza e buona amministrazione ovunque.

Partendo proprio dalle foto della mostra, che ha avuto larga diffusione e largo riscontro quest’estate alle Feste de L’Unità fatte in provincia, è stato possibile, a margine della presentazione, ragionare su volti e situazioni pure lontani, riconoscendo personaggi oramai
“epici” come Vittorio Bardini o Vasco Calonaci per trattarne, in modo piacevole e simpatico, delle biografie più vicine all’aneddotica – sempre rispettosa – che all’agiografia come spesso purtroppo accade.

Max Collini

La serata è poi continuata con una cena in amicizia nei locali del circolo dei Due Ponti, fino a chiudersi con le potenti – e in diversi casi commoventi – letture del sempre bravo Max Collini, già ospite dell’ultima Festa de l’Unità in Fortezza, nel 2013.

Collini ha abbracciato la tematica dell’antifascismo non tanto e non solo circoscrivendola ai fatti resistenziali delle sue zone ma anzi ha tracciato una piccola grande pittura dell’antifascismo, spesso tradito pure dalle istituzioni, fino ai giorni nostri, emozionando più e meno giovani presenti alla manifestazione.

Si è quindi trattato, e non derubrichiamo le altre due giornate di Festa per sciatteria o per poco interesse, di un piccolo grande evento, per una città che deve riavviarsi pure favorendo incontri di questo tenore.

Non è un caso che fossero presenti persone con ruoli e cariche importanti nel sindacato, nell’associazionismo e perfino in altri movimenti e partiti di centrosinistra. Segno che, per recuperare spiriti solo cronologicamente lontani, occorre ripartire da un reale senso di insieme. Ed essendo lo scrivente cresciuto in ambito cattolico c’è da esserne sicuri.

Pippo Lambardi

(Immagini tratte dalla pagina Fb del Segretario Andrea Valenti, molte di suo pugno)

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