Una Comunale che riaccende la voglia di cultura

Raffaele Ascheri, insegnante, blogger – http://www.ereticodisiena.it/ -, scrittore ed anche archivista. Dall’ottobre 2018 è presidente della Biblioteca Comunale degli Intronati. Le rade volte che l’ho visitata ho visto vitalità, colore, presenza, ed anche una certa propensione per educazione e cortesia. Cresciuta nei locali a disposizione ne ha assegnati alcuni a presentazioni e dibattiti, offrendosi come agorà di cultura viva. Sito – https://www.bibliotecasiena.it/ – e social – https://www.facebook.com/BibliotecaComunaleIntronati – sono sul “pezzo” e rendicontano il meglio che avviene: restauri, preziosi documenti autografi che vanno e vengono per mostre e gratificazioni internazionali: a inizio giugno, per esempio, il contributo dalla Getty Foundation di 85 mila euro.

Tutte non le sappiamo, Raffaele puoi dirci di cosa vai più orgoglioso in questi quasi quattro anni di presidenza?

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“Sono orgoglioso di avere organizzato tantissimi eventi: sia nella Sala storica, che durante l’estate (anche in questi giorni, la Comunale non va in vacanza!), in Fortezza -, di argomenti davvero i più svariati: sia perché la conoscenza deve essere multidisciplinare e pluralista, che per cercare – con successo – di fare entrare in Sala storica, ad assistere ad un evento culturale, anche chi, per un motivo o per l’altro, non ci era mai entrato, o non ci entrava da decenni; questo, indubbiamente, è un grande motivo di orgoglio. Come quello di avere fatto parlare persone, le quali prima – pur avendone, ed in pieno, i titoli – non venivano mai chiamate…”

L’appuntamento più recente a una “Fortezza di libri”: “Siena e Napoleone. Le vicende principali del periodo napoleonico in terra di Siena”. L’introduzione di Raffaele Ascheri prima di ceder parola a Laura Vigni e Antonio Sanò

E il tuo sentimento? Per uno che ha la tua passione, esser nominato Presidente deve esser stato come ricevere le chiavi del paese della cuccagna… Come fai ad interrompere il tuo amore per il fatto da esplorare, quando tutt’altri compiti immaginiamo devi affrontare?

“Mi chiedi del “sentimento” per l’essere stato nominato – nel 2018, dal Sindaco Luigi De Mossi – Presidente di una così prestigiosa istituzione: che dire, se non cercare di onorare al massimo ed al meglio la carica ricoperta? Va aggiunto che – a differenza di ciò che gli esterni spesso pensano – il livello operativo e gestionale della Biblioteca è a carico del Direttore – la dottoressa Annalisa Pezzo, dopo il pensionamento del veterano Luciano Borghi -, con il Presidente che ha – insieme al suo Cda, i cui componenti (NDR: Lorenza Bondi, Maria Vittoria Ciampoli, Michele Dei, Stefano Fabbri, Nicoletta Fabio, Antonio Franchi, Ilaria Muzii, Giovanni Niccolini e Pier Paolo Poggioni) ringrazio per la dedizione alla causa – una serie di incombenze in qualche misura complementari”.

E’ una sfida per te, semplice insegnante, confrontarti di continuo con emeriti studiosi? Qual è il rapporto? Per capirsi, quando viene in Biblioteca tuo padre, l’illustre professor Mario, si accoda o si impone?

“Da Presidente, mi sono trovato ad interloquire con figure di profilo nazionale – sono venuti da noi, fra gli altri: Marco Vichi, Malvaldi, Manzini, Sergio Romano ed altri ancora -, come con figure di livello prettamente municipalistico, ed anche con semisconosciuti financo a livello senese: credo di essere riuscito a comportarmi facendo sentire tutti a loro agio. Quanto a me, l’ avere relazioni personali con figure di profilo culturale nazionale – mi si scusi il passaggio autoreferenziale – non è stata certo una novità del 2018: lo facevo già da anni, a livello soprattutto giornalistico, ma non solo…in ogni caso, né ci si accoda – ci mancherebbe altro -, né ci si impone: intelligenti pauca, ci hanno insegnato i nostri lontani avi”.

Qual è l’utenza della biblioteca? Professione, provenienza, fascia d’età e di censo? Chi cerca nei libri oggi?

“L’utenza è molto variegata, e da quando abbiamo riaperto la parte ipogea sono tornati anche gli studenti; c’è anche un piccolo, ma significativo, gruppetto di persone che si dedica alla lettura dei quotidiani, all’interno dell’emeroteca (quotidiani – oltre ai locali – all’insegna del pluralismo, da Il Manifesto a Il Giornale, dal Fatto al Corriere della sera, per capirsi)”.

Quante sono a tua valutazione le persone che a Siena sono dedite professionalmente o amatorialmente all’arte dell’archivista? E di quali canali di diffusione possono usufruire per estendere la loro conoscenza ai più?

“Quanto agli archivisti, a Siena abbiamo un valore aggiunto che, nelle normali città di provincia, non c’è: gli archivisti di Contrada, un gruppo piuttosto numeroso di appassionati di storia municipalistica che frequentano la Comunale, l’Archivio di Stato, l’Archivio storico del Comune ed altri luoghi. La mostra del Bruco – Memorabilia, inaugurata lo scorso 12 luglio nei locali di Via del Comune – è un esempio di sinergia fra professionisti e motivatissimi amatori. Una volta tanto, si può dire: negli anni, si è innescato un meccanismo virtuoso e fecondo, nell’interesse della cultura locale”.

Chiediamo scusa, siamo andati fuori tema. Ti abbiamo chiesto l’intervista per parlare di conoscenza pre-internet e post-internet e parliamo soprattutto delle cronache rinvenienti dai periodici che la Biblioteca conserva in buon numero. Ciò che oggi – abbiamo la sensazione – non è googlabile, per i più non esiste; né fatti, né opere, né ricorrenze. Qual è il tuo pensiero? Come sopperiscono i motori di ricerca specializzati?

“Il mio pensiero è semplice, e concordante con il senso della domanda: drammaticamente, oggi ciò che non è “googlabile” sembra non essere esistito; la biblioteca, senza alcun misoneismo, ha il compito, fra gli altri, di dimostrare che non è proprio così, eh…”

Raffaele Ascheri a un incontro pubblico in Fortezza

La Biblioteca fa qualcosa per approcciare il web e introdurre documenti indicizzabili o è fine impercorribile? E per un’istituzione secolare non è terribile doversi appoggiare a una tecnologia che si evolve così velocemente a danno della pianificazione? I microfilm, i dischetti, i server, le chiavette esterne, le nuvole e il 5G che arriva con nuovi device e mutata tecnologia…

“Ruolo di Internet…cerchiamo, certo, di stare al passo coi tempi, come appena detto senza misoneismi; in attesa del completamento del sito, dall’anno scorso in Comunale c’è per esempio un super scanner, che risulta – mi dicono gli esperti – essere di ultima generazione…certo, dal mio punto di vista una biblioteca deve essere un antidoto all’appiattimento odierno, assai pernicioso, sul presente: forse la più grande tragedia culturale dell’oggi (che non concerne solo gli adolescenti, purtroppo)”.

Il programma europeo, e quindi italiano, dell’Agenda Digitale, e soprattutto i suoi fondi vi coinvolgono oppure libri e documenti d’annata sono usciti dai riflettori?

“Un po’ sì ed un po’ no; il contributo cui hai fatto riferimento da parte della Getty Foundation – il cui merito è della Direttrice, non del Presidente – ne è un esempio, in questo caso virtuoso”.

E’ ancora in uso per la Biblioteca ricevere lasciti? E se non sono composti da finanza liquida, qual è la valutazione che andate a compiere per evitarvi ciarpame indesiderato?

“Abbiamo tantissime richieste, specie dopo il lock down che molti hanno usato per rimettere ordine fra i libri casalinghi; non possiamo certo accogliere tutti, anzi. Ma anche questa, è una competenza della Direttrice”.

Dicci due cose per concludere. Lo Strega a “Spatriati” di Mario Desiati. Che ne pensa il Presidente della Biblioteca? Lo renderà disponibile all’utenza? E, con il vicesindaco Corsi, è pace fatta sui “Rintronati?

“Non ho ancora letto il libro di Desiati, e non credo proprio che lo leggerò: il suo stile mi è profondamente estraneo, per non dire altro; mi pare poi che ci sia la strategia di fare prevalere il personaggio sulla qualità della scrittura. Ovviamente, il libro sarà a disposizione di chi lo voglia prendere in prestito, ci mancherebbe altro”.

“Quanto alla lettera – conclude il Presidente – con l’intestazione “Rintronati” – ovviamente uno scivolone da evitare -, quella missiva era destinata alla Direttrice, la quale l’ha poi portata alla conoscenza del Cda da me presieduto. Dando al contempo notizia del fatto che l’errore era stato cagionato, per sua stessa ammissione, dalla segretaria del vice Sindaco Corsi. In ogni caso, l’unica cosa certa e garantita è che – nell’interesse della Comunale – è bene che ci sia più armonia possibile nell’interazione istituzionale”.

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