Il 1 di novembre inizierà una nuova vita per Roberto Di Pietra eletto rettore dell’Università di Siena. Da docente di economia aziendale passerà a gestire la comunità universitaria che l’ha scelto alle ultime elezioni, preferendolo per soli 7 voti alla professoressa Sonia Carmignani. Dopo la prima votazione si era ritirato il terzo candidato Francesco Dotta. Una massiccia partecipazione del personale docente, di quello tecnico amministrativo e delle rappresentanze studentesche, l’81 per cento ha partecipato al voto. “Segno che siamo riusciti ad attrarre l’attenzione del mondo accademico – commenta Di Pietra nell’intervista a sienapost.it – avanzando proposte ed idee per la gestione della nostra comunità. L’81 per cento dei votanti, partecipazione difficile da trovare in questo periodo alle urne, ci deve rendere orgogliosi, tutti e tre i candidati. Mi impegnerò per un percorso di coinvolgimento di tutti, perchè il nostro Ateneo deve essere unito”.
Cosa è piaciuto, secondo lei, all’elettorato delle sue proposte? “Penso l’dea di trovarci di fronte ad una stagione importante per il nostro ateneo, la legge di bilancio porterà tante risorse che dovremo essere capaci di investire per far crescere l’università. Dopo 2 anni di pandemia, la ripartenza ci dovrà vedere decisi sul futuro e capaci di mettere in atto programmi di crescita che riguardino tutte le attività che caratterizzano l’ateneo: didattica, ricerca e attività sanitaria assistenziale. E un progetto a lungo termine perchè, credo che certi cambiamenti radicali abbiano bisogno di tempo”.
Nella linea della continuità con quanto fatto in passato? “Il mio predecessore Frati ha avviato un importante programma di investimenti immobiliari che ci permetterà di realizzare un lotto didattico per una spesa di 23 milioni di euro, poi interventi su numerosi plessi del patrimonio immobiliare di proprietà sia a Siena che ad Arezzo, e infine c’è il Pnrr che destinerà risorse alla ricerca. I progetti partiranno nei prossimi mesi e dovranno lasciare risultati tangibili dopo la loro realizzazione”.
L’Università di Siena è tra le più apprezzate d’Italia come dicono le classifiche, come mantenersi su questi standard? “E’ motivo di orgoglio essere stabilmente nei primi 10 posti nella classifica del Censis. Dobbiamo continuare a mantenere un livello alto di offerta formativa e di servizi, facendo anche investimenti per essere sempre più attrattivi a livello nazionale ed internazionale. Da diversi anni ci rivolgiamo anche all’estero, dobbiamo qualificare meglio la nostra proposta, per noi è un asset importante su cui dobbiamo insistere con determinazione”.
Da esperto di economia aziendale, come definirebbe l’Università?
“E’ un’azienda atipica, una comunità di persone, 1700 tra personale docente e personale tecnico amministrativo a cui si aggiungono 17 mila studenti. Questa organizzazione così complessa va gestita avendo al primo posto la persona e la sua crescita culturale e umana”.
Cosa farà in questi mesi che la separano dall’insediamento?
“Intendo proseguire con il metodo usato per preparare il mio programma di mandato, cioè la ricerca di partecipazione e condivisione, farò lo stesso per costruire la squadra che starà al mio fianco in questi prossimi anni. La stagione elettorale è passata, ora non conta più chi ha votato per me o per i colleghi, ora conta la volontà di lavorare insieme. Punto alla costruzione di una squadra inclusiva, ampia, capace di raccogliere il contributo di colleghe e colleghi per la realizzazione del programma”.
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Intendo continuare con il metodo usato per proporre il mio programma di mandatola campagna elettorale, cioè la ricerca della partecipazione e condivisione per costruire il programma. Quindi lavorerò per comporre la squadra che sarà al mio fianco in questo La stagione elettorale è passata, dobbiamo riflettere su una squadra inclusiva, ampia e capace di raccogliere il contributo di chi vuole impegnarsi per realizzare il programma”.