Dove la doppia V di via e viva diventa voce: Al-Mutanabbi, scrive senza rete e senza sconti. Chi legge si sveglia. Chi ride, capisce
C’è un blog che non si legge: si attraversa. Come una strada. Una via. Una Wia, con quella doppia V che non è un refuso ma un’intuizione. Perché in quella lettera raddoppiata c’è già tutta la sostanza: via, come passaggio, come scorrimento, e viva, come energia, urgenza, presenza.
E dietro a quel nome, c’è una penna che sa il fatto suo: Al-Mutanabbi, come il poeta (profeta?) arabo, come uno che sapeva usare le parole per dire anche ciò che non si poteva dire.
Wiatutti è il suo teatro di scrittura, il suo altoparlante a bassa fedeltà ma altissimo spirito. Un luogo digitale dove si fanno esplodere notizie, paradossi, sarcasmi, fatti di Siena e fatti del mondo. Non c’è filtro, non c’è trucco, non c’è scaletta: c’è un pensiero che parte e arriva dove vuole. E chi legge, se vuole, lo segue. Se no, si offende e chiude. Ma qualcosa gli resta, sempre.

Tra una cronaca feroce della partita della Robur e una rasoiata contro le ipocrisie locali o internazionali, Al-Mutanabbi costruisce un racconto parallelo di una città – Siena – e di un mondo che non si accontenta delle versioni ufficiali. Il suo blog è lo spazio dove il dissenso non è solo permesso: è richiesto. Dove ridere è un modo per resistere, e indignarsi non è mai noioso.
Wiatutti non è un posto dove si va per sentirsi dire “bravo”. È un luogo dove ci si fa dire “sveglia”. E se ogni tanto esagera, ben venga: l’eccesso è l’antidoto alla noia. E questa città, come il resto del mondo, ha bisogno di essere scossa. O almeno presa un po’ in giro.
Via. Viva. Wiatutti. Di Al-Mutanabbi. Leggetelo. Ora. Perché tanto prima o poi ci passerete comunque.