Aeroporto di Ampugnano: tra storia, promesse e una nuova ripartenza?

Da oltre quarant’anni, l’aeroporto di Ampugnano, situato nei pressi di Siena, è al centro di dibattiti, progetti ambiziosi, investimenti pubblici e privati, fallimenti e contrasti. Il suo sviluppo è stato più volte annunciato e poi bloccato, tra tentativi di rilancio, denunce, processi e movimenti di opposizione. Oggi si parla di una nuova ripartenza: sarà finalmente quella buona?

Negli anni ‘90 e 2000 sono stati avanzati diversi progetti di espansione dell’aeroporto, con l’idea di trasformarlo in un’infrastruttura capace di attrarre un numero significativo di passeggeri e rilanciare l’economia del territorio. Tuttavia, questi piani si sono scontrati con l’opposizione di comitati locali e ambientalisti, preoccupati per le conseguenze sociali ed ecologiche dell’ampliamento. Il “Comitato contro l’ampliamento dell’aeroporto di Ampugnano” ha più volte espresso le sue critiche, sottolineando il rischio di un impatto negativo sulla zona circostante.

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Nel 2011, sotto la pressione delle proteste e delle difficoltà economiche, il progetto è stato ridimensionato: l’obiettivo di 490.000 passeggeri annui è stato drasticamente abbassato a 100.000, e gli interventi si sono limitati all’adeguamento delle strutture esistenti. Tuttavia, questa revisione non ha impedito il tracollo dell’aeroporto: nel 2013, la società di gestione ha dichiarato fallimento, determinando la chiusura al traffico commerciale.

Tra il 2016 e il 2020 sono stati avviati nuovi tentativi di rilancio, tra cui la concessione della gestione a Sky Services S.p.A., ma il progetto non ha mai decollato davvero. Nel 2020, la concessione è stata revocata, lasciando l’aeroporto in una gestione provvisoria e senza servizi aeroportuali strutturati.

A inizio 2024, l’ENAC Servizi ha stanziato 1.850.000 euro per interventi su Ampugnano, annunciando l’avvio di un progetto pilota per rilanciare lo scalo. L’obiettivo dichiarato è quello di potenziare le infrastrutture esistenti e rendere l’aeroporto operativo per attrarre un turismo di qualità e colmare il gap infrastrutturale che Siena e la sua provincia soffrono da tempo.

L’iniziativa ha ricevuto il sostegno di alcune forze politiche e imprenditoriali. L’onorevole Francesco Michelotti di Fratelli d’Italia ha sottolineato come lo scalo possa diventare un accesso privilegiato per un turismo di alto livello, con ricadute economiche positive per la regione. Anche il Movimento Civico Senese si è espresso a favore, evidenziando le opportunità offerte dalle nuove tecnologie per una gestione aeroportuale sostenibile e integrata con il territorio.

D’altra parte, l’annuncio ha riacceso le critiche dei comitati cittadini e delle associazioni contrarie all’ampliamento. Il “Comitato contro l’ampliamento dell’aeroporto di Ampugnano” ha definito l’investimento dell’ENAC un potenziale spreco di denaro pubblico, mettendo in dubbio la sostenibilità economica e ambientale dell’operazione. Il comitato ha inoltre risposto al Movimento Civico Senese, accusandolo di rincorrere “scenari avveniristici” senza basi concrete.

La Regione Toscana ha recentemente ribadito la necessità di un approccio integrato per la gestione degli aeroporti regionali, evidenziando l’importanza di un unico soggetto gestore per evitare concorrenze interne e favorire un’integrazione efficace. Nel caso di Ampugnano, la Regione ha sottolineato che l’attuale configurazione dello scalo non può proseguire senza interventi significativi e che il rilancio potrebbe avere un ruolo importante per i collegamenti sanitari con l’ospedale Le Scotte e per la protezione civile.

Sul fronte locale, il dibattito ha acceso tensioni tra i Comuni interessati. Il sindaco di Sovicille, Giuseppe Gugliotti, ha espresso indignazione per la mancanza di coinvolgimento del suo Comune nelle decisioni riguardanti l’aeroporto, criticando la gestione del dossier e chiedendo maggiore trasparenza nel processo decisionale. Il Comune di Siena, invece, non ha ancora preso una posizione ufficiale sull’ultima iniziativa.

Per quanto riguarda la Provincia di Siena e il Partito Democratico, al momento non sono emerse dichiarazioni recenti in merito al rilancio dell’aeroporto. Tuttavia, in passato il PD aveva definito Ampugnano “fondamentale per lo sviluppo di Siena”, riconoscendone il potenziale economico e strategico.

Le forze imprenditoriali locali si sono sempre espresse a favore del rilancio dell’Aeroporto di Ampugnano, con l’intento di favorire lo sviluppo del turismo di lusso a Siena e di colmare le carenze infrastrutturali della provincia. Esponenti del mondo imprenditoriale hanno spinto per la riapertura dello scalo, considerandolo essenziale per attrarre un turismo di qualità e incentivare l’economia locale. Tuttavia, al momento non sono emerse dichiarazioni ufficiali da parte di organizzazioni come Confindustria Siena o la Camera di Commercio di Arezzo-Siena. È possibile che tali enti stiano ancora valutando la situazione o preferiscano mantenere una posizione neutrale fino a futuri sviluppi.

Nel corso degli anni, i sindacati hanno manifestato preoccupazione riguardo alla situazione dell’aeroporto, evidenziando l’incertezza sulle prospettive occupazionali per i lavoratori coinvolti. Le organizzazioni sindacali FILT CGIL e FIT CISL di Siena, in particolare, hanno espresso forte preoccupazione per la chiusura dell’aeroporto e la mancanza di certezze sul futuro dei lavoratori. In passato, i sindacati hanno sollevato interrogativi sui fallimenti delle società di gestione e sul possibile impatto negativo di un rilancio senza un piano strutturato.

Più recentemente, il comitato “No all’ampliamento dell’aeroporto di Ampugnano” ha criticato l’investimento di 1.850.000 euro, definendolo uno spreco di denaro pubblico, sottolineando i fallimenti passati e i milioni già spesi senza risultati tangibili. Non sono ancora emerse dichiarazioni ufficiali da parte dei sindacati in merito all’ultimo piano di rilancio, ma le preoccupazioni per la situazione occupazionale e il futuro dello scalo continuano a essere un tema centrale.

Oltre alle due posizioni contrapposte – chi vuole uno scalo aeroportuale pienamente funzionante e chi lo ritiene un progetto inutile e dannoso – emergono anche visioni intermedie. Claudio Marignani di Sena Civitas propone un utilizzo alternativo dello scalo, che non si concentri sui voli di linea tradizionali, ma su attività come jet privati, droni, elicotteri, piccoli cargo e servizi di protezione civile. Secondo questa prospettiva, l’aeroporto potrebbe diventare un hub innovativo e specializzato, utile per la mobilità moderna e per la sicurezza del territorio.

Resta da vedere se questa nuova fase segnerà davvero una svolta per Ampugnano o se si aggiungerà alla lunga lista di tentativi falliti. Le prossime decisioni saranno cruciali per capire se lo scalo avrà finalmente un ruolo strategico per Siena e la sua provincia o se rimarrà, ancora una volta, un progetto mai decollato.

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