Polpette avvelenate, spugne fritte, esche velenose: sono le segnalazioni di rischio per i nostri amici animali che periodicamente si leggono sui social. E’ scontata la preoccupazione di chi possiede un cane e ha paura che durante una passeggiata possa mangiare bocconi avvelenati, ma per non creare panico meglio avvisare chi può fare accertamenti. “L’istituto zooprofilattico è l’organo preposto a svolgere le analisi – spiega Giovanni Ragionieri, dirigente della sezione di Siena nonchè presidente dell’ordine dei medici veterinari -, sarebbe importante che chi fa questi ritrovamenti li portasse a noi per poterli analizzare e vedere se si tratta di cibo avvelenato”.
Per fortuna spesso sono falsi allarmi o perlomeno non è accertato se quanto ritrovato per strada sia davvero velenoso. All’istituto zooprofilattico di Siena non sono stati portati campioni di esche raccolte per strada e nell’ultimo anno su 21 casi sospetti, sono stati accertati solo 3 cani vittime di avvelenamento. “Al momento non è arrivata nessuna segnalazione, vale la pena ricordare che esiste un protocollo operativo per gestire questa problematica, sia privati cittadini che forze dell’ordine, nel caso di ritrovamento di bocconi o animali morti per sospetto avvelenamento, devono avvertire il nostro istituto che svolgerà le analisi e se sarà confermato il pericolo lo segnalerà sul portale nazionale dedicato”.
Se dunque camminando per strada si notano bocconi sospetti è importante rivolgersi alle forze dell’ordine.
“I cittadini possono contattare sia la polizia provinciale che i carabinieri che vanno a fare il sopralluogo, prelevano i campioni per consegnarli al laboratorio di riferimento per gli accertamenti del caso”.