Chianciano Terme, la Biblioteca tra visione futura e urgenze presenti

Quando una delibera di Giunta accende un dibattito sul ruolo della cultura e gli investimenti necessari per la comunità

A Chianciano Terme, l’intenzione dell’Amministrazione comunale di acquisire un nuovo immobile da destinare a biblioteca e spazi culturali ha acceso un vivace dibattito, portando alla luce visioni contrastanti sul futuro della città. Al centro della discussione non c’è solo la destinazione di 270.000 euro per l’acquisto, ma la concezione stessa del ruolo della cultura e degli investimenti pubblici in un momento di trasformazione per il territorio.

L’Amministrazione, guidata dalla Sindaca Grazia Torelli, ha espresso la volontà di ampliare l’attuale servizio bibliotecario, ritenendo l’attuale sede di Viale delle Terme (ex Albergo Florida) inadeguata sia per l’aumento della dotazione libraria che per l’organizzazione di eventi. L’obiettivo è creare un “polo culturale” nelle vicinanze della nuova scuola di Viale Dante, che includa spazi di lettura, coworking e valorizzazione del patrimonio librario. Si parla di un immobile di dimensioni tra i 300 e i 420 mq, con tutte le conformità necessarie.

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La Sindaca Torelli sottolinea come la biblioteca debba diventare un luogo di incontro, rigenerazione e innovazione, capace di attrarre diverse fasce di cittadini e partecipare attivamente alla produzione culturale della città.

Non tutti però condividono questa prospettiva. Andrea Marchetti di Fratelli d’Italia ha sollevato due quesiti principali. Il primo riguarda la coerenza tra la dichiarata situazione di “bilancio disastrato” del luglio 2024 e la disponibilità odierna di 270.000 euro per l’acquisto di un immobile, che richiederà ulteriori fondi per la ristrutturazione.

Il secondo punto interrogativo si concentra sulla scelta di acquisire una nuova struttura anziché riqualificare edifici già di proprietà comunale. Vengono citati l’ex asilo di Via Vesuvio, abbandonato da anni, e la possibilità di utilizzare le ex scuderie e la “limonaia” di Villa Simoneschi, i cui lavori di ristrutturazione sono già in corso con fondi ministeriali e potrebbero ospitare archivi e spazi di coworking. Marchetti suggerisce anche di destinare parte delle somme alla riqualificazione di Villa San Michele per l’emergenza abitativa o allo Skate Park, ponendo l’accento sulla necessità di non dimenticare i bisogni sociali della “intera comunità” e il rilancio del turismo.

In questo scenario, la Consigliera di maggioranza Clori Bombagli offre una riflessione che si allinea alla visione dell’Amministrazione, ma con un’enfasi sul valore intrinseco della biblioteca come “diritto” e “motore di comunità”.

Bombagli ribadisce che una biblioteca moderna non è un semplice “contenitore statico di libri”, ma un luogo dinamico dove si incontrano studio, educazione, coesione sociale e innovazione. La sua argomentazione principale è che la posizione è cruciale: una biblioteca “isolata o mal collegata” è destinata a rimanere vuota. La scelta di collocarla vicino a scuole, teatro, museo e Villa Simoneschi non sarebbe uno spreco, ma una decisione strategica per un “disegno più grande”, volto a rigenerare le relazioni e mettere in rete i luoghi della cultura.

La consigliera evidenzia l’inadeguatezza dell’attuale sede dell’ex Florida, insufficiente per capienza e potenzialità. Inoltre, controbatte all’idea che la cultura sia un lusso in tempi difficili, affermando che essa stessa è il “sociale”, un luogo di accesso alla conoscenza per tutti, dai bambini agli anziani, contribuendo alla permanenza dei giovani e allo sviluppo della città.

Il dibattito a Chianciano Terme mette in luce una sfida comune a molte realtà locali: bilanciare le risorse disponibili con le aspirazioni di crescita culturale e sociale. La scelta di investire in una nuova biblioteca rappresenta per alcuni una visione lungimirante per il futuro della città, mentre per altri solleva interrogativi sulla gestione delle priorità e l’ottimizzazione delle risorse esistenti. La discussione, che si sviluppa tra la necessità di risanare un bilancio e quella di costruire un polo culturale vibrante, testimonia l’importanza che la comunità attribuisce al proprio sviluppo, economico e culturale.

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