Confronto in Italia Viva, ma Renzi sa dove andare

Resistenze all’interno del Partito e richieste di Congresso, ma anche i “turbolenti” sanno la direzione da prendere?

Renzi (foto) e Scaramelli dettano la linea, a Siena Chiti e Savorgnan li supportano convinti – difficile pensarla diversamente, considerati anche i pasticci fatti a Colle Val d’Elsa e Poggibonsi ma non a Chianciano – ma alcuni dirigenti non ci stanno.

Nasce un confronto – ci pare più a distanza che ravvicinato – giornalisticamente definito turbolenza e diaspora.

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Ma la diaspora o la turbolenza che dir si voglia, scoppiata in Italia viva è davvero di un qualche interesse? Dal punto di vista giornalistico certamente, ma dal punto di vista politico?

Certo la richiesta dei “turbolenti” è nobile: discutere, ragionare, dare alla “base” un congresso per decidere la linea politica. Verrebbe da dire: e il partito del leader che fine ha fatto? Ma non scherziamoci troppo, in fondo si parla di democrazia.

Si, congresso, dunque, ma per discutere cosa? Davvero di fronte a Italia Viva ci sono due distinte e possibili linee politiche? Se ci fossero davvero il primo a capirlo sarebbe proprio Matteo Renzi. Accorto e spregiudicato qual è.

In realtà, una ipotesi centrista – alternativa appunto allo stare a sinistra, a fare l’opposizione e lavorare da sinistra alle prossime scadenze elettorali – si è tutta consumata nelle ultime elezioni europee e comunali.

Il ballottaggio di Firenze gli ha dato la possibilità di mantenere aperto un percorso politico. Altrimenti ora sarebbero – Renzi e Italia Viva – tra “l’uscio e il muro” come solevano dire i nostri nonni quando non c’erano più vie di uscita ragionevoli.

Allora diciamolo, dal punto di vista di Renzi il congresso non cambia e non aggiunge nulla. Diventa soltanto una vetrina per chi magari se ne vuole andare portandosi dietro qualcuno…

Sì andare, viaggiare… – cantava l’indimenticato Lucio – ma dove? Se si vuole evitare le buche più dure senza cadere nelle proprie paure?

Verso un centro che dialogo a destra e sinistra? E al referendum sull’autonomia differenziata questo centro che fa? Alle prossime elezioni regionali che fa? Italia viva rinuncia a restare in maggioranza, ad esempio in Toscana?

Davvero a Siena, ad esempio, pensano di poter aprire un dialogo con il centrodestra a guida Fratelli d’Italia?

Davvero possono pensare di aprire un dialogo anche solo con Forza Italia? Infilarsi tra le Biccherne, Per Siena e Area Civica Siena? Boh?? Avanti c’è posto!! Auguri!

Naturalmente siamo rispettosi dei percorsi interni ai partiti e i sommovimenti delle “basi” ci intrigano… ma ci pare tanto roba da temporale d’agosto.

Comunque se non altro tutto il mondo è paese. Almeno a Siena, dal Pd a Forza Italia, e ora anche in Italia Viva, si discuterà e si andrà alla conta congressuale.

Insomma prove di vitalità… Mettiamola così.

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