Cvc fa gli auguri al Garibaldi di San Quirico

La Coop edile già proiettata verso il 2025. Cena di pesce per soci, dipendenti e amici

Una serata con amici e persone che stimi fa sempre piacere. Ma se come rinforzino all’invito dai l’appuntamento al Garibaldi di San Quirico d’Orcia per mangiare il pesce… Ah, allora, è davvero difficile dire di no. Vera osteria di passo, ora che dalla Cassia passano in pochi, ogni poco c’è qualcuno che la scopre. Ristorante ringuattato dietro un distributore Aquila con un cuoco di rara capacità che ha ottimi contatti per farsi portare nel bel mezzo della Valdorcia il pesce più fresco. E non guasta che il servizio sia educato e disponibile.

Ci siamo fatti gli auguri, ospiti della Cooperativa Valdorcia, con ogni tipo di mollusco e conchiglia, dai sette antipasti agli spaghetti allo scoglio, alla fritturina, la verzurina e il bianchetto a innaffiare e poi… c’era ancora il dolce, ma diciamo che a quel punto ci eravamo già fatti del male. O almeno sembrava perché stamani era tutto un bel ricordo.

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La CVC, la Cooperativa Valdorcia, è una società cooperativa di costruzioni. Nata nel 1996, creata dai lavoratori attivi sopravvissuti a due cataclismi di grandi società, ha prosperato per anni grazie al passaparola e alla consapevolezza che ogni cliente sapeva di aver a che fare con galantuomini. Solo dopo venticinque esercizi di attività hanno deciso di convertirsi al web.

Quest’anno abbiamo seguito la loro assemblea di approvazione di bilancio. Sono tra le aziende che sono andate in ripresa. Per il secondo anno consecutivo sono in utile, modesto, ma “segno più”.

Il suo presidente Giacomo Pistoi fu parco di spiegazioni sul perché ora non sono più categorici sulle “porte aperte”, ma le schede della nota integrativa rivelarono chela CVC era tra le aziende a non essere state travolte dalle conseguenze della gestione governativa del Superbonus. Visto fin dall’inizio come un’occasione per lavorare, e non per guadagnare, alla Coop Valdorcia sono riusciti a cedere il credito al sistema assicurativo per i primi interventi e poi ad assicurarsi un meccanismo di sostegno finanziario proprio che gli garantisse la continuità. Un approccio né banale, né comune.

Ritenuti in zona i “beati costruttori di cantine e oleifici” hanno un carnet di impegni che già ora occupa tutto l’anno entrante e parte del successivo. Con il Pnrr e le loro credenziali hanno accresciuto di molto la clientela pubblica e si stanno attrezzando ad essere fra un anno e quindici giorni tra i detentori delle credenziali Bim 2025.

E già affrontano il nuovo anno implementando i precetti del whistleblower, un protocollo europeo che allarga a dismisura la platea di coloro che possono denunciare una tua carenza se ce l’hai.

Auguri, auguri, comunque.

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