Il Festival della Salute discute di anziani fragili

Un tema socialmente rilevante al centro di assistenza sociale e sanità

Giornata orribile, ma la sala di Palazzo Patrizi, a Siena in via di Città, è gremita. Sedie occupate e gente in piedi.

L’occasione è un incontro promosso dalla diciassettesima edizione del Festival della Salute, la quinta e probabilmente l’ultima edizione senese. Ma questo è un altro tema.

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Intanto il tema di oggi è di quello di attualità, bruciante attualità: “la fragilità dell’anziano”.

Gli onori di casa li fa per il Sindaco e la Giunta, l’Assessore alla Sanità Giuseppe Giordano al quale strappiamo al volo una prima dichiarazione mentre il convegno, sotto la regia di Paolo Amabile e Mario Di Luca – organizzatori del festival – muove i primi passi.

“Quello di oggi è un convegno importante a cui ho tenuto molto e per più ragioni – ci dice l’ex capogruppo MCS -. Innanzi tutto perché l’invecchiamento della popolazione è una costante anche per la nostra città ed è responsabilità comune tenere alta l’attenzione su quanto le istituzioni e la rete sociale fanno e possono fare per migliorare le condizioni di vita dei nostri anziani. In secondo luogo il convegno ha avuto il pregio di mettere insieme tanti professionisti perché la tematica trattata, la fragilità dell’anziano, richiede l’intervento di una equipe integrata partendo dal ruolo fondamentale dei Medici di Medicina Generale che costituiscono la ‘porta’ dell’assistenza sanitaria”.

“In terzo luogo – conclude l’assessore – occorre saper aprire un confronto costruttivo su questi temi, raccontare ciò che facciamo bene, farsi raccontare ciò che si può fare da chi lo fa meglio di noi e guardare al futuro anche attraverso l’innovazione tecnologica che rappresenta una base importante di miglioramento senza scordare che il tocco e la parola resteranno sempre al medico ed ai professionisti della sanità e che dà loro non potranno prescindere cura ed assistenza”.

Fin qui l’assessore. Poi una ventina circa gli oratori, tra saluti, relazioni, comunicazioni, interventi. Difficile in poche righe dare conto di tutto. Solo nomi, responsabilità, rappresentanza e titoli prenderebbero lo spazio a disposizione. E allora proviamo a fare una sintesi rapida di quelli che abbiamo capito.

Chi è l’anziano fragile? E’ un soggetto di età avanzata, anche molto avanzata, affetto non soltanto da patologie croniche, unite a problematiche socio-economico determinano uno stato di sofferenza. Malattia solitudine e povertà. Le conseguenze sono per l’individuo un elevato rischio di rapido deterioramento delle condizioni di salute e la perdita dell’autosufficienza. Fragile perché vulnerabile.

Il tema è divenuto socialmente rilevante poiché con igiene, prevenzione, medicina e tecnologie l’età di vita è cresciuta. Crescono gli indici di anzianità. Crescono i nuclei familiari di un solo anziano. Crescono le patologie croniche.

Combattere la fragilità non è cosa facile. Le risorse non sono mai sufficienti. La medicina, la tecnologia, sono decisive ma da sole non bastano. Occorrono servizi nel territorio, assistenza, multidisciplinarietà.

La stessa Intelligenza artificiale. Potrà aiutare per risolvere le questioni tecniche e far crescere il ruolo sociale del medico dell’operatore sanitario poiché prima di curare bisogna lavorare per dare dignità di persona a chi diventa paziente. Si perché l’anziano solo è prima di tutto una persona che ha paura.

Affrontare tutto questo rappresenta una sfida di particolare natura sociale. Nel territorio, profilo di rischio individuale, personalizzato, per prevenzione e cura. In Ospedale, medicina interna di indirizzo geriatrico.

Integrazione territorio ospedale; considerato che spesso quando le degenze coinvolgono gli anziani durano oltre le esigenze sanitarie. Lavorare in integrazione: ospedale, territorio, società della salute, residenze assistite, medici, volontariato.

Nel corso dell’iniziativa l’assessore Giordano ha anche richiamato la lettera inviata dal Sindaco Nicoletta Fabio al Presidente della Regione.

Il Comune di Siena si è fatto promotore dell’iniziativa sottoscritta da altre amministrazioni (Arezzo, Grosseto, Bibbiena, Campagnatico, Follonica, Monte Argentario, Orbetello, Roccalbegna, Scarlino, Colle di Val d’Elsa, Monticiano) con Fabio e Giordano che hanno affermato: “Ci sono progetti rilevanti per la nostra comunità su cui porre attenzione massima” e ”Sul nuovo direttore di Asl Sud Est i Comuni devono essere parte attiva”

“Le recenti dimissioni del direttore generale Antonio D’Urso – si legge nel documento firmato – hanno causato un ulteriore sconvolgimento nella sanità del nostro territorio. Un cambiamento che non vogliamo si trasformi nell’ennesimo salto nel vuoto. La nostra area vasta rappresenta circa la metà della superficie territoriale della Toscana, una dimensione superiore all’intera regione Umbria. Si tratta di un territorio ampio e variegato, una peculiarità che va tenuta nella dovuta considerazione, specialmente quando si parla di sanità. I numeri legati ai nostri territori sono altrettanto impressionanti almeno quanto quelli relativi al turismo, che vede un notevole incremento nei mesi primaverili ed estivi. Un fenomeno che, purtroppo, non è adeguatamente supportato da un’equa e più giusta distribuzione delle risorse finanziarie basata sulle presenze turistiche, ma bensì sulla popolazione residente. Come sindaci non vogliamo e non possiamo tollerare una sanità iniqua; vogliamo, al contrario, essere protagonisti attivi nelle decisioni che riguardano il nostro territorio”.

“Ci troviamo – prosegue la lettera – adesso alla vigilia della nomina del nuovo direttore generale; su questo vogliamo essere estremamente chiari. I tre capoluoghi di provincia, Arezzo, Grosseto e Siena, insieme a molti altri municipi dell’area vasta come Bibbiena, Campagnatico, Follonica, Monte Argentario, Orbetello, Roccalbegna, Scarlino, Colle di Val d’Elsa, Monticiano, hanno già avviato un confronto e si aspettano il rispetto che meritano in questo processo decisionale. A tal proposito, Le rappresentiamo la nostra ferma volontà: non solo di essere ‘sentiti’, ma di essere parte attiva nel processo di individuazione del futuro direttore generale. Abbiamo idee chiare e una linea politica comune da seguire. Rivendichiamo il nostro diritto almeno alla condivisione nell’organizzazione e nella gestione di una sanità che i nostri cittadini ci chiedono sempre più spesso di riformare. Come sindaci, ci esponiamo quotidianamente con i nostri cittadini, ed è per questo che riteniamo legittima la nostra richiesta di essere coinvolti nella scelta di chi amministrerà la salute pubblica. Con questa nostra nota, Le chiediamo dunque un incontro per rappresentarle la nostra visione della sanità e per confrontarci sulla figura che sarà chiamata, insieme a noi, a gestire questo settore così cruciale. “Come amministrazione comunale – spiegano il Sindaco di Siena Nicoletta Fabio e l’assessore alla sanità del Comune di Siena Giuseppe Giordano – continueremo a porre particolare attenzione ad alcune questioni di importanza rilevante per la nostra comunità, affinché siano garantiti i progetti in corso e quelli futuri, come la nuova Casa della Comunità Hub di viale Sardegna, la realizzazione della nuova centrale operativa del 118 Siena-Grosseto e l’integrazione tra ospedale e territorio”.

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