Il Supertuscan alla conquista del Sito Transitorio

Riceviamo e pubblichiamo un apprezzabile intervento di Luca Bonechi, già amministratore di un comune senese, oggi personaggio noto nel mondo del ciclismo e cicloturismo nazionale. Interpretando correttamente lo spirito di SienaPost ci fornisce la sua educata opinione sulla contravvenzione elevata dal Comune di Asciano a una rivista ciclistica per un uso distorto delle immagini dei propri siti, in particolare il così detto “sito transitoire“. Sua opinione è che si sia scelto di spingere sul “vittimismo” quando invece la cosa più giusta sarebbe stato rivolgere sentite scuse all’amministrazione ascianese e chiuderla lì (dr).

Da alcuni giorni tiene banco, in particolare sui social, la notizia che il Comune di Asciano ha notificato una multa alla Bikenomist SrL per aver violato il regolamento comunale con la pubblicazione nella testata on line Bikeitalia di “scatti fotografici del territorio del Comune di Asciano, con particolare riferimento a luoghi caratteristici come il Sito Transitorio, pubblicizzando il tutto in maniera fuorviante e lesiva come Gravel Supertuscan: in bici nelle terre di Montepulciano e Montalcino senza la prescritta autorizzazione comunale violando l’art.2 comma 7 del regolamento per l’effettuazione delle riprese video cinematografiche…”. I protagonisti di un conflitto che sembra non trovare soluzioni dettate dal buon senso, sono Paolo Pinzuti, direttore di Bikeitalia e CEO di Bikenomist e Fabrizio Nucci, sindaco del comune di Asciano riconfermato con le elezioni dello scorso anno.

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C’è da dire anzitutto che Bikenomist svolge una attività meritoria nel campo della mobilità e del cicloturismo ed in particolare edita riviste e libri, organizza corsi di formazione, fiere e consulenze. Non si tratta certo di un ente di beneficenza o di un soggetto che opera senza fini di lucro ma di una società che svolge una legittima attività di impresa. Allo stesso tempo si deve aggiungere che il comune di Asciano non è certo un ente che si può dire ostile o distratto al fenomeno del cicloturismo e, diversamente da ciò che i sempre presenti denigratori vogliono accreditare, è molto sensibile ed attento alle due ruote accogliendo annualmente grandi eventi come l’Eroica e Strade Bianche, promuovendo la propria rete di percorsi Sweet Road e partecipando alla progettazione e realizzazione di innovativi progetti di ciclovie.

Immagine di Jaroslaw Pawlak

Allora sorge spontanea una domanda: come è possibile che da due soggetti animati da uguale sensibilità nasca un conflitto scatenante un “verminaio social” con invettive e offese gratuite lanciate nei confronti del Sindaco?

Vediamo di venirne a capo partendo dai fatti: Bikeitalia pubblica un servizio dal titolo “Gravel Supertuscan in bici nelle terre di Montepulciano e Montalcino”.

Il servizio è corredato da tre tracce corrispondenti a tre anelli tutti ruotanti attorno alla Valdichiana e Valdorcia con qualche puntata nelle Crete e Valdarbia. In grande evidenza fotografica e descrittiva appare la tenuta di Carpineto che offre indubbie eccellenze vinicole sia con il Nobile che con il Brunello e, guarda caso, produce pregiati vini rossi Supertuscan, termine ripreso anche nel titolo dell’articolo.

E’ del tutto evidente che gli estensori del reportage siano stati ispirati, mettiamola così, nel loro lavoro dalle meraviglie di una grande e celebrata azienda vinicola, peraltro citata più volte, e dalla cortesia dei proprietari oltre che dalle bellezze dei luoghi. Beninteso, tutto legittimo e credo anche gradito e utile ai lettori tanto che vien la voglia di andarci a pedalare e visitare le cantine. Gli esperti in materia direbbero che trattasi di una intelligente, anche se non unica, operazione di “product placement” dove la commistione tra pubblicità ed informazione è evidente.

Il problema è capire quale sia il motivo che come immagine cover sia stata utilizzata una foto con i due ciclisti reporter immortalatisi al “Site Transitorie”, un monumento posto nel comune di Asciano, tutelato da copyright ed al di fuori totalmente dai tre anelli tracciati. Forse si doveva essere più accorti, scegliere una immagine diversa della Valdorcia o della Valdichiana che ne contengono in abbondanza, oppure dare un meritato spazio al pecorino o al tartufo ascianese ed il tutto sarebbe passato inosservato.

E’ proprio questo aspetto, l’uso di una immagine del proprio comune per promuovere ben altro, che ha mosso la Polizia Municipale di Asciano a verbalizzare l’infrazione al regolamento comunale. E’ del tutto comprensibile che un Comune intenda tutelate la propria immagine nel caso che alcuni luoghi iconici e identitari vengano utilizzati in modo improprio diffondendo una informazione ingannevole e fuorviante. Di questo si tratta e non di altro.

Ora, che sia stata imperizia, leggerezza o puro calcolo, almeno delle scuse correttive da parte dell’autore sarebbero dovute. La multa, pur essendo considerata da molti un atto eccessivo, è la conseguenza dell’applicazione di un regolamento che prevede che servizi fotografici o video a fini commerciali o pubblicitari necessitino essere autorizzati.

Vi è da sottolineare comunque, per tranquillizzare i molti che nei social si sentono privati della possibilità di far foto ad Asciano, che chiunque effettui riprese per l’esercizio di cronaca o per uso personale è escluso da ogni richiesta autorizzativa.

Il direttore di Bikeitalia infatti si appella proprio al diritto di cronaca con una difesa dove lo “stile sostenibile” di chi ama la bici viene meno e con un eccesso di supponenza decreta che “abbiamo dato visibilità ad un piccolo comune che, diciamocelo, in quanti lo conoscevano prima d’ora”.

Quello di non conoscere il comune di Asciano è una carenza inaspettata da parte di chi si propone di “trasformare l’Italia in un paese ciclabile”. Basterebbe chiederlo ai tanti che ogni anno con la bici si appostano a Monte Sante Marie per salutare il passaggio di Strade Bianche o chi ha il piacere, in viaggio lungo le strade dell’Eroica, di apprezzare i tre musei presenti in Asciano.

E ci si guardi bene inoltre di chiamare “borgo” Montalcino perché potrebbe arrivare qualche rimostranza anche da quella che a ragione si considera una città.

Umiltà e rispetto dovrebbero essere le caratteristiche di chiunque si avvicina alla bellezza e la vuol descrivere o immortalare. E’ comunque debole, a mio parere, la difesa di Bikeitalia nell’affermare che trattasi di “esercizio del diritto di cronaca” che, se anche così fosse, è stato esercitato in malo modo e con evidenti commistioni tra pubblicità ed informazione.

Di sicuro per parlar di Supertuscan, di celebrate aziende vitivinicole e varie amenità si è utilizzato immagini a luoghi estranei alla narrazione situati nel comune di Asciano e peraltro coperti da copyright.

Ci voleva poco a chiudere l’incidente con un onesto contatto tra testata giornalistica e Sindaco, peraltro molto disponibile a comprendere ed a trovare una soluzione nell’interesse reciproco.

Si è, al contrario, voluto perseguire la strada del vittimismo creando un polverone mediatico alimentando il sempre presente esercito dei leoni da tastiera che si sono gettati impunemente (per il momento) nella mischia con offese gratuite nei confronti del Sindaco ed esternazioni del tutto fuori luogo. Ma forse anche questa immeritata pubblicità alla rivista è stata dalla stessa considerata capace di produrre un positivo salto di notorietà a spese della ragionevolezza e del civile confronto. E tutto ciò non costituisce un titolo di onore.

Luca Bonechi

2 COMMENTS

  1. Caro Luca Bonecchi,
    Apprezzo molto la franchezza e la decisione con cui affronti il tema, indice della tua passione e del tuo amore per il tuo territorio. Non discuto su quanto scrivi, se vuoi lo faremo un giorno al bar ridendo e scherzando. C’è un particolare che non piace molto, cioè quelle virgolette che circondano la parola “ispirati” perché insinua che la mia testata abbia percepito denaro per pubblicare quel contenuto.
    Tengo a precisare che quell’articolo è un reportage turistico come ne facciamo tanti, a titolo gratuito per diffondere la cultura del cicloturismo tra gli italiani. Pregherei pertanto te e la redazione di togliere quel riferimento tanto sgradevole e a tratti calunnioso nei confronti del nostro operato. Oppure di voler fornire le evidenze delle insinuazioni.

    Con immutata stima.

    Paolo Pinzuti

  2. Caro Paolo Pinzuti, nel mio articolo non vi è alcuna allusione al fatto che il tuo servizio trattasi di una cosa diversa da un reportage turistico che ovviamente ha trovato varie fonti di ispirazione nei luoghi, nelle strade, negli eventi e nelle aziende che fanno del territorio in questione un luogo di eccellenza. Nessuna insinuazione del tipo di quella da te sospettata. Se poi si vuol chiarire i vari punti di vista, compreso quello del Sindaco, va bene al bar di fronte ad un caffè e con piacere. Diversamente avrei obiettato sulla professionalità o la buona fede, mai messe in dubbio ed anzi elogiate per il lavoro che svolgono. Buon lavoro e cordiali saluti.
    Luca Bonechi

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