Chianciano Terme si accende per la Palestina: lunedì 18 agosto un corteo silenzioso per dire no alla violenza
Unire le voci, anche nel silenzio, può diventare un potente gesto di resistenza civile. È con questo spirito che lunedì 18 agosto 2025, dalle ore 21, Chianciano Terme ospiterà la fiaccolata “Luce su Gaza – Non Restiamo Indifferenti”, un’iniziativa pubblica e simbolica a sostegno del popolo palestinese, promossa dal Comune di Chianciano Terme con l’adesione ufficiale di tutti i dieci Comuni dell’Unione della Valdichiana Senese e oltre.
La fiaccolata nasce da un appello spontaneo diffuso sui social, trasformato in pochi giorni in un invito collettivo alla mobilitazione pacifica, in risposta alle atrocità e alle sofferenze che continuano a colpire la popolazione di Gaza. Il ritrovo è fissato in Piazza Matteotti alle 21, con partenza del corteo alle 21:30, lungo un percorso che attraverserà il centro storico: Via Solferino, Via della Croce, Porta al Sole, Via XXV Aprile, Via della Pace, Via Dante, i Giardini pubblici, Via Casini, per poi tornare in Piazza Matteotti.
L’obiettivo è triplice: manifestare solidarietà, sensibilizzare l’opinione pubblica e chiedere un impegno concreto alle istituzioni italiane per fermare la vendita di armi a Israele e promuovere un processo di pace giusto e duraturo. “Non possiamo e non vogliamo restare in silenzio. Questa fiaccolata è un atto di coscienza collettiva, un segnale che non siamo complici dell’indifferenza”, dichiarano i promotori.
L’iniziativa, aperta a tutti e tutte, vede il sostegno di molte associazioni del territorio, invitate a partecipare e a diffondere l’appuntamento. Sarà anche il primo banco di prova per la Consulta delle Associazioni, appena costituita a Chianciano Terme, che proprio con questa mobilitazione muove i suoi primi passi, rafforzando il lavoro di rete tra le realtà locali. Chi desidera partecipare o ricevere maggiori informazioni può contattare direttamente il Comune o la stessa Consulta.
Parallelamente, numerosi Comuni della provincia di Siena stanno deliberando ufficialmente l’adesione alla manifestazione. In particolare, nei Municipi di Abbadia San Salvatore, Asciano, Buonconvento, Casole d’Elsa, Castellina in Chianti, Castelnuovo Berardenga, Castiglione d’Orcia, Cetona, Chianciano Terme, Chiusdino, Chiusi, Colle di Val d’elsa, Montalcino, Montepulciano, Monteriggioni, Monteriggioni, Monteroni d’Arbia, Piancastagnaio, Poggibonsi, Radicofani, Radicondoli, Rapolano Terme, Pienza, San Casciano dei Bagni, San Quirico d’Orcia, San Gimignano, Sarteano, Sinalunga, Sovicille, Torrita di Siena, Trequanda dal giorno 11 agosto 2025, sarà esposta la bandiera della Palestina. Un gesto simbolico, ma necessario, a fronte di una drammatica recrudescenza della violenza contro il popolo palestinese.
Lo storico romano Tacito, intorno al 98 d.C., scrisse Desertum fecerunt et pacem appellaverunt — «fecero un deserto e lo chiamarono pace». L’azione repressiva di Israele sta assumendo, per molti, connotati riconducibili a questa dura immagine.
Le nostre comunità poggiano sulla tutela delle libertà dei popoli, sul rispetto delle norme umanitarie e sulla promozione della pace, dei diritti umani e della solidarietà. Le istituzioni democratiche, negli ultimi mesi, hanno voluto rimarcare queste caratteristiche con prese di posizione nette, a partire dalle deliberazioni per il riconoscimento dello Stato di Palestina. È necessario determinare una forte pressione internazionale per fermare al più presto il dramma vissuto da bambini, donne e uomini nella Striscia di Gaza.
La bandiera palestinese che sarà esposta sui nostri municipi contiene questa volontà ed è, contemporaneamente, una condanna di ogni sistema di violenza nelle relazioni tra i popoli. Le bandiere sono un modo per dare voce a un popolo martoriato, per rivendicare giustizia, umanità e pace; condannare le scelte scellerate del governo di Israele e nel contempo affermare che la strada per la pace passa attraverso il riconoscimento dell’urgenza di rendere reale la nascita di due Stati che convivano su quei territori.
A Gaza non servono fucili e bombe: servono ospedali, scuole, aiuti. È necessario consentire ai palestinesi e agli israeliani di vivere e rispettarsi reciprocamente. Per questo motivo il presupposto è fermare la guerra, disarmare Hamas, smantellare l’organizzazione terroristica senza cui non ci sarà mai la Pace. Non si può rispondere all’orrore con altro orrore. Hamas deve sparire e la guerra deve finire.
Il popolo israeliano ha il diritto alla sicurezza e alla pace così come ne hanno diritto i palestinesi. Ricominciamo dalla pace: per questo chiediamo il cessate il fuoco immediato. C’è urgente bisogno di aiuti, cibo, medicinali, acqua. C’è bisogno di diplomazia, non di vendetta; di umanità, non di sterminio.
Condanniamo con forza ogni forma di antisemitismo, così come condanniamo il terrorismo e i suoi sostenitori, compresi i regimi che lo alimentano. Ma oggi il nostro grido va soprattutto a chi soffre, a chi muore, a chi è senza voce. Sosteniamo tutte le donne e gli uomini, israeliani e palestinesi, che ogni giorno si battono per la pace, la convivenza, la giustizia.
Esponiamo la bandiera palestinese per chiedere alla comunità internazionale, all’Europa e agli organismi sovranazionali di agire ora. La pace e la soluzione dei due popoli, due Stati, è l’unica via percorribile.
Questo comunicato sarà diffuso lunedì dai Comuni senesi che hanno aderito: la mattina, alle ore 8.00, verrà esposta la bandiera e ne sarà fatta una foto. Tutte le foto saranno raccolte in un collage e inviate alle agenzie di stampa locali e nazionali per dare visibilità all’azione. Successivamente la bandiera sarà riesposta in vista della fiaccolata del 18 agosto.