Proges spiega come il Covid ha cambiato l’assistenza

Si è svolta nella  Sala Sant’Ansano del Santa Maria della Scala l’incontro dal titolo “Le cooperative prima e dopo il Covid: cambiare in emergenza” a cura di Proges (Cooperativa Sociale Servizi alla Persona, una delle più grandi d’Italia con i suoi 4 mila fra dipendenti e soci, le sette regioni dove si impegna in centinaia di progetti e i circa 115 milioni di fatturato annuo). La conferenza è stata registrata ed è visibile all’url: https://fb.watch/9fpfJ9So-5/

L’epidemia da SARS-Cov2 (Covid-19) rappresenta sin dall’inizio un grave problema di salute pubblica mondiale cui sono associate importanti ripercussioni anche sulla salute mentale. Le difficoltà organizzative utili ad arginare la diffusione del contagio hanno interessato particolarmente le classi più deboli della popolazione e i servizi che le assistono come le RSA (Residenze Sanitarie Assistenziali) o le comunità per disabili e psichiatriche. I servizi per la salute mentale sono da sempre impegnati per favorire l’inclusione sociale attraverso l’erogazione di attività terapeutico-riabilitative che si attuano nella quotidianità e quindi mediante utilizzo di spazi e luoghi comuni, attività di gruppo, prossimità relazionale e fisica tra utenti e operatori. E’ proprio per questo motivo che quasi ovunque i servizi hanno dovuto subire una più o meno profonda riorganizzazione che ha portato ad una drastica riduzione delle attività offerte e la rivalutazione dei singoli percorsi di cura. Nel far fronte queste mancanze, molto importante è stata l’implementazione della cosiddetta “tele-riabilitazione” attraverso la quale è stato possibile mantenere la continuità terapeutica con l’erogazione di attività individuali e di gruppo.

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Manuela Polizzi
Rossana Mori

Ad aprire l’incontro è stata Manuela Polizzi, BAM, Business Area Manager Salute Mentale, Coop. Proges introducendo Rossana Mori, Responsabile commerciale della cooperativa che ringrazia gli organizzatori per la presenza e l’opportunità di potersi confrontare con le esperienze toscane. “I dati non sono allarmanti, ma non possiamo considerare la pandemia alle spalle. Come Proges ci occupiamo delle fragilità nelle famiglie e ce ne siamo dovuti occupare in una fase emergenziale senza precedenti. Tutto è cambiato e sta cambiando e noi ci proponiamo di essere un interlocutore affidabile”.

Antonella Rosa

La parola è passata ad Antonella Rosa dirigente SRCC “Villa Laguidara”, Coop. Proges che ha portato la sua esperienza inerente alla cooperativa che gestisce in Toscana: “Abbiamo colto l’opportunità di condividere l’esperienza vissuta nel periodo Covid, come ci siamo dovuti riorganizzare e reinventare per garantire il benessere e la salute degli ospiti. Quando abbiamo registrato il primo caso di Covid all’interno della nostra struttura stati costretti a sospendere le nostre attività di socializzazione. Ci siamo trovati ad affrontare le prime difficoltà pratiche con la necessità di attrezzare i luoghi per preservare gli ospiti. Quando il Covid si è manifesto sugli operatori abbiamo registrato una carenza sul personale e abbiamo subito una accelerazione nei tempi di lavoro, in una rincorsa continua per cercare di evitare che il virus dilagasse e fornire servizi di qualità ai nostri ospiti. Abbiamo dovuto reinventarci e reinventare le nostre attività cercando nuove vie di comunicazione con gli ospiti e di coinvolgerli nel monitoraggio e prevenzione, inventando nuove modalità di interazione sia con loro stessi che con le loro famiglie. Oggi stiamo investendo molto sui momenti di confronto, cercando di progettare il futuro, cercando soluzioni alternative qualora ce ne fosse necessità”.

Reinventarsi e utilizzare la tele riabilitazione come mezzo di comunicazione che ha permesso ad alcuni utenti di esprimersi e comunicare.

Arcangelo Perillo

Arcangelo Perillo, Tecnico della Riabilitazione Psichiatrica, Coop. Proges: “La pandemia ha rappresentato un momento di crescita personale e voglia di rinascita. Il nostro lavoro è cambiato cercando di capire come si sono evolute le esigenze e priorità dei nostri utenti. Abbiamo dovuto rivalutare il nostro modo di lavorare, ripensare come imporci in questo sistema e la tecnologia ci è venuta in aiuto e ci ha dato risultati molto positivi, dopo l’imbarazzo iniziale è diventata la normalità. La “tele-riabilitazione” è stata fondamentale per permettere continuità terapeutica sulla base degli obiettivi di ciascun paziente. L’esperienza di questo periodo ha cambiato il modo di agire e lavorare con una consapevolezza diversa”.

Il Video di Proges

Dopo la proiezione del video con le testimonianze degli operatori delle strutture della Cooperativa Proges, è intervenuta la presidente Michela Bolondi: “Con il Covid abbiamo avuto la necessità di cambiare e reinventarci e di essere più flessibili nei bisogni espressi dalle persone di cui ci prendiamo cura. Abbiamo dovuto acuire le nostre capacità di adattamento e per questo vorrei fare un ringraziamento alle persone che lavorano nella cooperativa, che hanno dimostrato un’altissima professionalità e dedizione al lavoro nei confronti di pazienti, famiglie e colleghi, oltre ad un altissimo senso di responsabilità mettendo i nostri utenti davanti a tutto”.

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