Oltre 6.000 piani terapeutici rinnovati automaticamente: meno burocrazia, più vicinanza ai pazienti
Nel cuore della burocrazia sanitaria italiana, ogni tanto arriva una misura capace di dimostrare che sì, alleggerire la vita dei cittadini è possibile. E può farlo senza pesare sulla spesa pubblica. È il caso della cosiddetta delibera “Nunziatina”, varata dalla Regione Toscana e già protagonista di risultati concreti.
A darne conto è l’assessore regionale alla Sanità, Simone Bezzini, che sulla propria pagina Facebook rivendica il successo dell’iniziativa: «Una misura semplice ma efficace, che sta alleggerendo la vita di migliaia di persone affette da patologie irreversibili, come pazienti tetraplegici, nefropatici o incontinenti, che necessitano di dispositivi medici».
La delibera prende il nome da una cittadina – Nunziatina, appunto – che durante un’assemblea dei sindacati confederali dei pensionati ha sollevato un problema che riguarda migliaia di persone: l’obbligo, spesso inutile e vessatorio, di rinnovare periodicamente i piani terapeutici per accedere a dispositivi indispensabili, anche quando le condizioni cliniche restano immutate.
«Un ringraziamento va anche ai sindacati confederali dei pensionati – ha scritto Bezzini – che hanno portato all’attenzione questo problema concreto».
La risposta della Regione è stata rapida. Grazie al lavoro congiunto tra i settori della Farmaceutica e della Sanità digitale, è stato introdotto un meccanismo di rinnovo automatico per i piani terapeutici in caso di patologie irreversibili, eliminando l’obbligo di rivalutazioni mediche periodiche salvo variazioni nei bisogni del paziente.
«Abbiamo lavorato – continua l’assessore – per coniugare semplificazione burocratica e rispetto delle norme nazionali, prevedendo nuove prescrizioni solo se cambiano le esigenze del paziente».
I numeri parlano chiaro: oltre 6.000 piani terapeutici già rinnovati automaticamente, e solo negli ultimi due mesi se ne sono aggiunti quasi 2.000 in più. È il segno di una semplificazione amministrativa concreta, mirata e intelligente. Ma soprattutto è il segno di una sanità pubblica che, quando vuole, sa ascoltare e rispondere.
Bezzini tiene a precisare: «Semplificazione non significa disattenzione: se il paziente ha bisogno di un diverso quantitativo di dispositivi, il medico può intervenire in qualsiasi momento, modificando il percorso assistenziale».
Ora l’attenzione si concentra su un possibile ampliamento della misura, includendo dispositivi come carrozzine o protesi. Nel frattempo, si lavora alla creazione di una ricetta elettronica dedicata, per rendere ancora più agevole l’accesso agli strumenti necessari.
La delibera “Nunziatina” dimostra che, anche in un ambito complesso come la sanità, è possibile innovare davvero. Basta partire dall’ascolto di una cittadina e dalla volontà politica di trasformare un problema in una soluzione.
Chissà quanto altro si potrebbe fare con questo metodo…