E’ il momento di tornare e descrivere nello specifico cosa emerso all’evento tenutosi venerdì al Four Points by Sheraton alla presenza dell’assessore regionale per il Diritto alla salute e Sanità.
Sala piena, oltre 120 partecipanti e grande interesse per la serata con Simone Bezzini dedicata al presente e futuro della sanità senese, organizzata e promossa da Siena Post e dall’associazione CE Editoria e Comunicazione. Oltre ai due direttori generali Barretta e D’Urso, presenti anche il rettore Frati, il delegato alla sanità Dotta, l’assessore comunale Appolloni, professionisti della Sanità e delle Scienze della vita e cittadini interessati al tema. Tanti i volti noti della politica senese, di tutte le parti in gioco, non solo di centrosinistra, ma anche del mondo civico e delle forze di maggioranza in Consiglio comunale.
A dialogare con l’assessore, dopo una sua relazione introduttiva sulle opportunità strategiche e finanziarie, sulle novità in vista, ma anche sui nodi da sciogliere che caratterizzano questa fase, i giornalisti Pino Di Blasio e Cristiana Mastacchi, in un dialogo senza sconti con al centro le scelte e le linee di sviluppo per il prossimo futuro. Tra pandemia e Pnrr, ospedale e territorio. Ma non solo, anche l’hub nazionale antipandemico e il biotecnopolo di Siena, novità di portata storica destinate a produrre a cascata innumerevoli benefici per la comunità. Il fatto di poter contare su un assessore regionale del territorio non è cosa da poco. Il video dell’intero evento è disponibile sulla pagina facebook di Siena Post: https://fb.watch/b-UUgqkFZb/.
Partendo dalla città, sul fronte della Sanità territoriale siamo di fronte a due grandi investimenti, senza precedenti: viale Sardegna e San Niccolò.
Il primo vedrà nascere nell’immobile, ora di proprietà della Provincia, una casa di comunità hub, con l’acquisizione della struttura da parte della Asl. Si tratta forse della più importante operazione in servizi sanitari e socio-sanitari a Siena delle ultime decadi, un nuovo polo con tutti i servizi distrettuali, per il quale è previsto anche un finanziamento regionale extra Pnrr.
Nell’area ex Ospedale Psichiatrico, invece, grazie al Pnrr sorgerà un ospedale di comunità con 20 posti letto, che si aggiungono ai 10 di cure intermedie e ai 10 di hospice attivati con il finanziamento tramite articolo 20. In totale al San Niccolò ci saranno 40 nuovi posti letto e in più una centrale operativa territoriale.
Per quanto riguarda le Scotte, è in atto un piano da centinaia di milioni per la loro riqualificazione strutturale e tecnologica. Le novità principali sono il lotto volano, il nuovo magazzino e le nuove facciate, ma tanti sono stati gli interventi illustrati. Da non sottovalutare l’importanza delle nuove attrezzature: nel 2021 ne sono state acquistate dall’azienda ospedaliero-universitaria per un importo totale di 9,5 milioni, ammontano a 5,5 milioni quelle identificate e in corso di acquisizione e in più altri 8,5 milioni sono destinati a questo scopo.
Dalla serata è emerso con forza quanto siano decisivi gli investimenti in Sanità e nelle Scienze della vita, sia per garantire e rafforzare il diritto universale alle cure, sia come motore di sviluppo. Nei prossimi mesi e anni arriverà sulle lastre una mole di risorse come mai fino ad ora, tra Pnrr, articolo 20 e altri finanziamenti. Con un paradosso, dovuto al funzionamento della macchina burocratica statale: se tanti sono i fondi per interventi strutturali e attrezzature, da Roma ne servono di più per spesa corrente e assunzioni. Da qui la forte richiesta delle Regioni nei confronti del Governo, a partire dai rimborsi per le spese Covid, per il caro energia e per adeguare il fondo sanitario nazionale ai nuovi standard e al DM 71. Ma andiamo con ordine, ripercorrendo le slide illustrate dall’assessore nel corso della sua esposizione.
La sanità toscana prima e durante il Covid
Bezzini apre rivolgendo lo sguardo agli ultimi anni, caratterizzati dall’esplosione della pandemia. Sono tre i dati presi in esame nella prima slide: nel 2019, pre-Covid, la Toscana risulta prima nella griglia LEA, la classifica ministeriale delle migliori sanità regionali; nel 2020 risulta la seconda Regione più resiliente d’Italia durante la pandemia, ovvero con la minor riduzione di prestazioni sanitarie erogate; nel 2021 primeggia nella campagna vaccinale.
Garantire e mantenere livelli così alti implica un impegno straordinario, umano e finanziario. Su quest’ultimo l’assessore invita a riflettere: non si può fronteggiare un’emergenza e al tempo stesso garantire l’attività sanitaria ordinaria a iso-risorse, senza stanziamenti ad hoc da parte del Governo.
Le richieste delle Regioni al Governo.
Da qui la richiesta forte, avanzata al Governo insieme alle altre Regioni, dei rimborsi delle spese Covid, insieme al riconoscimento costi aggiuntivi per inflazione e caro energia e all’adeguamento del Fondo Sanitario Nazionale ai nuovi standard e al DM 71, da cui il nuovo assetto della medicina sul territorio. Sì, perché se da un lato ci sono consistenti finanziamenti in vista per interventi strutturali, dall’altro sono insufficienti quelli per la spesa corrente e quindi anche per nuove assunzioni, una conditio sine qua non per garantire il successo del nuovo modello che lo stesso Pnrr prevede. Una sorta di paradosso dentro il quale si trovano le sanità regionali che Bezzini affronta illustrando le azioni intraprese.
Oltre 1 miliardo di euro per la sanità toscana.
Sotto il profilo degli investimenti, l’assessore illustra le opportunità finanziarie e strategiche che derivano da PNRR, Art. 20 e altre fonti di finanziamento che porteranno in Toscana nei prossimi 5-6 anni interventi per oltre 1 miliardo di euro. Due sono gli assi fondamentali su cui è in corso il confronto con il Governo: DM 71 e i nuovi standard per le cure territoriali; prospettive e ruolo della medicina generale in relazione ai nuovi assetti organizzativi. Due sono anche i percorsi regionali di riorganizzazione in corso: emergenza-urgenza e continuità assistenziale. Il tutto anche verso gli Stati Generali della sanità, promossi dal Consiglio Regionale, per una visione Toscana del Pnrr e della nuova sanità territoriale.
Gli indicatori di salute, le liste d’attesa e i numeri della Asl Toscana Sud Est.
A questo punto la relazione entra nel vivo, concentrando l’attenzione sulla dimensione locale. Una slide è dedicata agli indicatori di salute, tra cui la speranza di vita alla nascita che per la nostra provincia risulta più alta rispetto alla media regionale e nazionale, l’altra al trend dei tempi d’attesa (catchement index), dove la curva segna un forte recupero dopo il calo durante le prime ondate pandemiche. Da sottolineare come la Regione Toscana abbia stabilito dei tempi massimi d’attesa per visite e diagnostica che sono la metà di quelli ministeriali. Si passa quindi ai numeri della Asl Toscana Sud Est, con 2566 dipendenti, un volume di attività chirurgica più alto nel 2021 rispetto al 2020, così come crescono le attività specialistiche. Bezzini sottolinea l’impegno di tutti gli operatori sanitari nel fronteggiare la pandemia, che ringrazia a nome della Toscana. Dopo i numeri del Covid e un ulteriore focus sulle liste d’attesa, l’assessore passa in rassegna gli investimenti previsti per il territorio in capo alla Asl.
La nuova sanità territoriale in Provincia di Siena.
Se attualmente sul territorio provinciale contiamo 5 case della salute, 6 strutture di cure intermedie e 4 ACOT, con il Pnrr avremo 6 case di comunità (di cui 4 interventi su case della salute esistenti), 1 ospedale di comunità (che si aggiunge alle strutture di cure intermedie già esistenti) e 3 centrali operative territoriali.
Sul fronte della sanità territoriale, nella città di Siena siamo di fronte a due grandi investimenti, senza precedenti: viale Sardegna e San Niccolò (l’ex Psichiatrico).
Il primo vedrà nascere nell’immobile ora di proprietà della Provincia una casa di comunità Hub, con l’acquisizione della struttura da parte della Asl. Si tratta forse della più importante operazione in servizi sanitari e socio-sanitari a Siena delle ultime decadi, un nuovo polo con tutti i servizi distrettuali per il quale è previsto anche un finanziamento regionale extra Pnrr.
Nell’area ex Ospedale Psichiatrico, invece, grazie al Pnrr sorgerà un ospedale di comunità con 20 posti letto, che si aggiungono ai 10 di cure intermedie e ai 10 di hospice attivati con il finanziamento tramite articolo 20. In totale al San Niccolò ci saranno 40 nuovi posti letto e in più una centrale operativa territoriale, prevista e finanziata dal Pnrr.
Sempre nella zona senese sorgeranno altre due case di comunità hub, a Montalcino e a Rapolano, alle quali si aggiungeranno quelle spoke capillarmente diffuse sul territorio. È questo l’orizzonte verso cui andiamo, all’insegna della medicina di prossimità.
In Val d’Elsa due case di comunità a Poggibonsi e a Colle, una centrale operativa territoriale presso l’ospedale di Campostaggia, più i corposi interventi per il Santa Fina a San Gimignano e per il nuovo pronto soccorso di Campostaggia.
Nella zona distretto Val di Chiana Senese, Amiata Senese e Val d’Orcia altre due case di comunità a Chiusi e ad Abbadia San Salvatore, una centrale operativa territoriale a Nottola ed una sub centrale operativa territoriale sempre ad Abbadia. In più i 9 milioni previsti per il distretto di Chianciano e gli interventi ad Abbadia San Salvatore per oltre 2 milioni. A Sinalunga, poi, una Casa di Comunità spoke. 30 i posti di cure intermedie suddivisi tra Abbadia, Montepulciano e Sarteano.
L’Aou Senese tra 2021 e prossimi anni.
Per quanto riguarda le Scotte, Bezzini dedica la prima slide ai numeri del 2021: circa 3mila dipendenti, 658 posti letto (590 ordinari e 68 day hospital), circa 30 mila ricoveri, 3.270.000 prestazioni ambulatoriali, circa 55 mila accessi al pronto soccorso, circa 25 mila interventi chirurgici e 104 trapianti effettuati.
Dopo aver scorso i numeri del Covid, sottolineando il grande impegno degli operatori sanitari, l’assessore regionale volge lo sguardo a quanto realizzato alle Scotte nel 2021: affidamento masterplan, accordo per nuova area parcheggio da 400 posti, nuova terapia intensiva, nuovo cogeneratore, affidamento progettazioni definitive per lavori antincendio e messa in sicurezza sismica. Identificate poi risorse aggiuntive per le edificazioni per un totale di 40 milioni e lavori realizzati per oltre 3 milioni. In aggiunta, l’avvio dei seguenti lavori, per un importo complessivo di circa 1.400.000 euro, ad oggi in corso: ristrutturazione reparto radiologia interventistica – installazione angiografo; lavori presso terapia intensiva neurochirurgica; laboratori di anatomia patologica e realizzazione nuovo lattario.
Lotto volano, nuovo magazzino e nuove facciate.
Dal 2022, invece, la redazione del masterplan con un approccio di «progettazione partecipata», la progettazione del lotto volano, del nuovo magazzino e delle nuove facciate, nonché la realizzazione dei lavori già finanziati o in corso di finanziamento, puntando con le risorse regionali aggiuntive alla ristrutturazione complessiva. Oltre a ciò, il protocollo d’intesa con Estar e i sindacati per l’attivazione del tavolo interistituzionale dei lavori pubblici e dei servizi per la tutela dei diritti dei lavoratori e i lavori al centro didattico di area medica.
Il rinnovamento e potenziamento tecnologico delle Scotte.
Sul fronte del rinnovamento e potenziamento tecnologico, nel 2021 sono state acquistate dall’azienda ospedaliero-universitaria nuove attrezzature per un importo totale di 9,5 milioni, mentre ammontano a 5,5 milioni quelle identificate e in corso di acquisizione, più altri 8,5 milioni sempre per nuove attrezzature. La percentuale di attrezzature con più di 10 anni è passata in 12 mesi da 42,6% a 32,9% e la vita media delle stesse è stata ridotta in 12 mesi di circa due anni: da 9,6 a 7,7. Stretto anche un accordo con Estar per collocare sul mercato le attrezzature da dismettere. Nei prossimi 4 anni sono previsti investimenti di 10 milioni l’anno per il rinnovo del parco tecnologico e delle attrezzature.
Innovazione organizzativa per miglioramento percorsi di cura.
Dal punto di vista organizzativo e dei percorsi di cura, nel 2021 sono stati ulteriormente definiti i programmi di trapianto e l’attività chirurgica ha registrato una crescita del +13% rispetto al 2020 e quella in urgenza del +6,2%. Sul fronte liste d’attesa, la percentuale di prime visite prenotate su quelle prescritte ha raggiunto il 67% a fronte di una media regionale del 63%. Dal 2022 l’attività chirurgica dovrà raggiungere volumi di attività pari ad almeno quelli del 2019, così da produrre un significativo abbattimento delle liste di attesa, e l’attività ambulatoriale dovrà consentire di raggiungere il 75% del catchament index e il pieno rispetto dei tempi delle prime visite. Inoltre è prevista una riorganizzazione delle attività di laboratorio, un potenziamento dei programmi di trapianto e procurement degli organi, oltre al potenziamento del Pronto Soccorso.
Partnership con altre aziende e istituzioni.
L’ultima slide è dedicata alle partnership che l’Aou Senese ha stabilito con altre aziende e istituzioni, a partire dalle altre due aziende ospedaliero-universitarie di Careggi e Pisa, la Fondazione Monasterio e l’accordo con la Asl Toscana Sud Est (con cui vi sono incontri mensili) per l’attività di chirurgia a Nottola e supporto attività anestesiologica per altri presidi di area vasta. Infine, un accordo con Rugani Hospital per attività chirurgica.