Il prossimo 26 giugno, presso la struttura “La Direzione” nel cuore del Parco del Pigelleto a Piancastagnaio, sarà presentata la Guida Meditativa al Cammino di Santa Caterina. Un progetto che non è solo un itinerario escursionistico, ma un invito profondo al pellegrinaggio interiore. Un percorso fisico che si intreccia con la memoria storica e con la spiritualità, attraversando la Val d’Orcia e il Monte Amiata sulle orme di Santa Caterina da Siena, tra borghi, abbazie e faggete.
Questa guida non è solo un invito a camminare, ma a farlo in profondità. È un intreccio fra storia e spiritualità, fra corpo e parola, fra Caterina e noi. In un tempo che corre veloce, questo cammino ci chiede lentezza, ascolto e meraviglia. Un piccolo manuale d’anima per chi sente che, come diceva la Santa senese, “il cuore si allarga camminando”.
Il Cammino si snoda in otto tappe principali, ognuna delle quali offre uno spazio di contemplazione: si attraversano luoghi segnati dalla fede, dalla storia e da una natura che induce al raccoglimento. Ogni tappa è accompagnata da una meditazione, che affianca alla narrazione storica una dimensione spirituale, orientata al silenzio, al discernimento, all’ascolto.
Tappa 1 – La Befa – Castiglion del Bosco
Il viaggio inizia nei pressi di Buonconvento, lungo la Via Francigena. Il pellegrino è chiamato a lasciare la sua “terra interiore”, abbandonando il superfluo. “Ogni viaggio inizia con una soglia. Cosa lascio dietro? Qual è il mio peso oggi?”
Tappa 2 – Montalcino – Lume Spento
Tra le mura di Montalcino e i boschi oscuri del Passo del Lume Spento si apre la tappa del dubbio e dello smarrimento. Il buio esteriore si fa metafora del buio interiore. “Dove si spegne la luce esterna, può accendersi quella interiore.”
Tappa 3 – Sant’Antimo – Castelnuovo dell’Abate
L’Abbazia di Sant’Antimo accoglie il camminante con il suo silenzio millenario. Qui il tempo si dilata, il passo si fa preghiera, il respiro diventa “Amen”.
Tappa 4 – Rocca di Tentennano (Castiglione d’Orcia)
Luogo fondamentale per la vita della santa senese, la Rocca è legata al miracolo della lettura. “Signore, fammi leggere la mia vita come un libro sacro.” È la tappa dell’illuminazione, del dono della comprensione.
Tappa 5 – Campiglia d’Orcia
Nella spiritualità del quotidiano, Campiglia parla di mani che seminano e raccolgono, della terra come madre. “In ogni gesto, un’offerta. In ogni seme, una promessa.”
Tappa 6 – Ermicciolo di San Bartolomeo
Nel silenzio di questo antico romitorio ai piedi dell’Amiata, l’eremo diventa specchio del raccoglimento. “Ritrovare il silenzio come maestro. Lasciar cadere le parole inutili.”
Tappa 7 – Faggete dell’Amiata e Chiesa dell’Ermeta
Il bosco è il nuovo tempio. Tra le fronde, si percepisce la voce del creato. “Ogni albero è una preghiera verticale. Ogni ombra, una soglia verso il mistero.”
Tappa 8 – La Cipriana – Saragiolo – Piancastagnaio
L’arrivo a Piancastagnaio, con la sua Rocca e le sue memorie minerarie e contadine, è un approdo fisico e simbolico. Il cammino si compie. “Signore, non farmi tornare uguale a come sono partito. Fammi portatore di pace, come Caterina.”
Il ritorno al cammino universale – Ponte a Rigo e la Via Francigena
Ponte a Rigo, crocevia della Francigena, non è una fine ma un innesto. Il pellegrinaggio personale si unisce a quello collettivo, al fiume secolare di anime dirette a Roma.