Se Grand Bassam ispira, Patrizia crea

Sfilata a Vinovo nata da un progetto di cooperazione del Centro Abele con la Costa d’Avorio e realizzata dall’artista Murro con la scuola di Nichelino

Quella che lega la comunità di Vinovo all’esperienza del Centre Abel in Costa d’Avorio dura ormai da quarant’anni. Il progetto fu avviato dal Gruppo Abele nel 1992 e, rifacendosi all’esperienza maturata per strada a Torino mirava ad offrire una nuova opportunità di vita attraverso una formazione scolastica e professionale a ragazzi condannati ed imprigionati prendendoseli in carico.

Col tempo l’azione ha coinvolto anche ragazze e dopo la falegnameria, l’agricoltura, l’allevamento, l’idraulica è sorta anche una sartoria rivolta a ragazze perlopiù provenienti dallo slum vicino. Grazie ad un cooperante partito da Vinovo la sartoria è stato il primo progetto sostenuto dall’associazione Vinovo for Africa, nata proprio con quella finalità e ormai da quasi quarant’anni non ha mai fatto mancare il suo supporto organizzando attività di raccolta fondi e sostegno. A fianco dell’associazione c’è da sempre stato il Comune nonostante i cambi di amministrazioni.

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Patrizia Murro

L’azione di accompagnamento si è sempre consumata a distanza con rarissime missioni da parte di esponenti dell’Amministrazione e dell’associazione, ciononostante la comunità ha sempre continuato a sostenere le attività del Centre e della Communauté Abel.

La città dove succedono queste cose è la storica capitale coloniale della Costa d’Avorio Grand Bassam, abbandonata dai francesi a causa di micidiali febbri malariche per la più salubre Abidjian. Oggi il quartiere storico della città è patrimonio culturale Unesco. Qui, si sono svolti i festeggiamenti per i quarant’anni del progetto; a questi ha preso parte, oltre una delegazione del comune di Vinovo anche don Luigi Ciotti infaticabile animatore anche di questa formidabile storia.

Chemisier ispirato al lavoro di Stella Jean. Dice Patrizia Murro: “Ho riutilizzato una mia camicia alla quale ho cucito un tessuto wax arricciato. Un drappo tipico della Costa d’Avorio incontra la classica camicia a righe europea “Bengal stripes” un classico dell’abbigliamento maschile a partire dalla fine del XIX secolo

Da una serie di incontri tra vecchi cooperanti e amministratori è nata l’idea di condividere questa esperienza con la comunità che l’ha da sempre accompagnata senza mai conoscerla direttamente.

La storia è fatta di persone, di culture e di oggetti che ne esprimono identità e tra quelli più legati alla tradizione locale ci sono le stoffe, quelle stesse che vengono utilizzate per la formazione delle ragazze della sartoria. Da qui l’idea di Patrizia Murro, insegnante, artista e coutourière, di raccontarla realizzando abiti che legassero il sud ed il nord del mondo tenendoli, per una volta, cuciti insieme in armonia.

L’idea è questa, dare vita a prodotti artigianali unici ispirati dall’idea di avvicinare esperienze e fatiche del vivere in uno slum del sud del mondo alla buona volontà di persone che senza altro legame se non la buona volontà di stare vicino a chi soffre e fatica anche solo ad arrivare a sera.

“Outfit esame di stato – dice Patrizia Murro -, che ha riscosso grande successo tra le colleghe della commissione. Si tratta di un tessuto con bagni di colore, realizzato con la tecnica tradizionale del batik, il tessuto cosparso in parte di cera, viene tinto solo dove quest’ultima non è stata applicata”. Su Instagram

Quello che sfilerà il 20 di aprile al Castello della Rovere a Vinovo è una complessa mistura che avvicina mondi lontani affidandosi a creatività e buoni pensieri, bagliori positivi in un momento in cui i legami tra persone e popoli hanno bisogno di essere rinsaldati e l’arte in questo sa di dover fare la propria parte. Tessuti e maestria sono gli ingredienti, a questi si unisce la volontà dell’Amministrazione Comunale che ha assunto il ruolo di capofila dell’evento facendosi carico dell’organizzazione e di ogni altro aspetto ad esso connesso, compresa la condivisione con la Regione che ha l’ha patrocinato.

La sfilata vedrà il coinvolgimento degli allievi della scuola di di Nichelino che cureranno la mise delle acconciature delle indossatrici e degli indossatori, mentre gli abiti saranno indossati da ex allievi della stessa creatrice che dopo anni di insegnamento di Storia della moda in un istituto Torinese attualmente insegna storia dell’Arte al liceo Bobbio di Carignano. I ragazzi e le ragazze si sono dichiarati entusiasti rappresentando essi stessi un legame tra pari generazioni pur separate da latitudini ed esperienze di vita diverse.

Le finalità com’è evidente sono culturali ma al termine gli abiti saranno offerti per prove ed eventuale acquisto la cui vendita sarà gestita dall’associazione Vinovo for Africa e l’eventuale ricavato devoluto a sostegno del progetto.

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