Agostino Cennini, servita, martire senese a Praga

Agostino Cennini, proveniente da nobile famiglia, è uno dei tanti religiosi senesi che

predicarono in paesi stranieri e spesso dovettero subire il martirio. Il Cennini

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apparteneva all’ordine dei Servi di Maria, aveva studiato teologia, predicato in tante

parti d’ Italia e ricoperto vari incarichi nell’ambito del suo ordine, per poi diventare

priore del convento dei Servi di Siena. Il papa Martino V, al secolo Ottone Colonna,

dopo la sua elezione del 1417 che aveva posto fine allo scisma d’occidente, inviò il

Cennini in Germania e in Boemia, insieme ad altri tre confratelli, con l’incarico di

combattere le tesi eretiche del riformatore boemo Giovanni Huss. Gli altri tre serviti che

partirono, tutti di nobile origine e teologi, si chiamavano Bartolomeo Donati, Giovan

Battista Petrucci e Lorenzo Nerucci ed erano tutti senesi.

A Praga nel 1420, essi svolgevano con fervore la loro missione confutando le tesi di Jan

Huss. Incapparono però, il 16 luglio di quell’anno, in una violenta sollevazione di

facinorosi ussiti, guidati da Giovanni Ziscone, che prima devastarono i conventi dei

domenicani e dei certosini e poi penetrarono in quello dei Servi proprio mentre si

svolgeva un capitolo provinciale convocato dallo stesso Cennini (che era vicario

generale per la Germania), minacciando di dare fuoco ai frati, qualora non avessero

sottoscritto come erronee le loro proposizioni. I quattro fraticelli, partiti da Siena,

vennero portati in piazza, ma qui rifiutarono di rinnegare la loro fede. Per questo essi

furono riportati, insieme agli altri confratelli (in tutto erano 64) nel loro convento e qui

fatti morire nell’incendio appiccato all’edificio, perché anche il convento, doveva subire,

e subì, la stessa loro sorte. I religiosi serviti intonarono il Te Deum e morirono tra le

fiamme. I quattro martiri serviti senesi sono considerati venerabili dal loro ordine. Ad

Agostino Cennini è intitolata una via di Roma.

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