La basilica di San Francesco, un libro aperto nei secoli

La basilica di San Francesco è legata alla venuta in Siena dello stesso Francesco d’Assisi, ivi arrivato per predicare, ma anche per curarsi la vista. La costruzione della chiesa cominciò nel 1228, e un importante ingrandimento avvenne nel 1326 ad opera di Agostino di Giovanni e Agnolo di Ventura. In questa basilica hanno abitato e vissuto santi, beati, generali dell’ordine, vescovi, arcivescovi, teologi insigni. Da ricordare il soggiorno di Sant’Antonio da Padova, di San Giovanni da Capestrano, di Papa Pio II Piccolomini. Proprio il Pontefice senese chiese ed ottenne dalla Repubblica di Siena che fossero allargate le mura, per comprendere all’interno della città la basilica francescana, cosa che fu completata nel 1473. All’interno della basilica, come ricordano due suggestivi medaglioni scultorei nella zona absidale, riposano i genitori di Pio II, Silvio Piccolomini e Vittoria Forteguerri. Fra le sepolture illustri avvenute in San Francesco (anche se in parte oggi di difficile individuazione), quelle del Beato Pier Pettinaio, di Francesco di Giorgio Martini, di Provenzano Salvani, di Nello Pannocchieschi della Pietra, marito della celebre Pia de’ Tolomei, e forse della stessa Pia di dantesca memoria. Nel convento francescano ebbe sede, per secoli, il tribunale dell’Inquisizione per lo Stato di Siena, Isola d’Elba e Isola del Giglio. Qui si trattenne San Bernardino degli Albizzeschi, e nel 1402 vi pronunciò i voti, e qui, nel novembre 1665, venne fuso il campanone della torre del Mangia, “Sunto”, ad opera di Girolamo Santoni di Fano e Giovan Battista Salvini di Siena. Inestimabile il valore delle opere d’arte conservate nella basilica. Ma la meraviglia più preziosa è costituita dalle Sacre Particole, le miracolose ostie incorrotte fino dal 1730, ed oggetto di venerazione e mèta di pellegrinaggi dall’Italia e dall’estero.

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