Perché il factoring non sta andando bene

Il factoring è uno strumento per gestire professionalmente i crediti delle imprese ed è un completamento ideale importante del finanziamento bancario. Il factoring privilegia una relazione duratura con l’impresa in modo da poterla affiancare nelle funzioni amministrative, legali, organizzative e finanziarie relative alla gestione dei crediti che sorgono nell’esercizio della attività.

Velocità e sicurezza nei tempi di erogazione dei fondi, garanzia del buon fine dei crediti dell’impresa e contributo alla gestione dei crediti sono i principali vantaggi del factoring apprezzati dalle aziende che utilizzano questo strumento. Il factoring può consentire un risparmio dei costi che l’impresa sostiene per la gestione dei crediti di fornitura, grazie all’esternalizzazione delle relative attività di valutazione, amministrazione e controllo.

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Il factoring dunque è un servizio a maggior valore aggiunto rispetto al credito bancario. Per valutare la convenienza i termini di confronto adeguati sono il costo medio dei finanziamenti ed il costo di gestione interna del credito commerciale.

Il factoring infatti produce effetti positivi su diverse aree della attività d’impresa, interessate dalla gestione del credito commerciale. La cessione dei crediti nell’ambito di un rapporto di factoring è un fatto normale della vita aziendale e in un’ottica generale finanziaria può migliorare la posizione dell’impresa nei confronti dei propri finanziatori.

Gli andamenti del primo semestre 2023 non evidenziano una crescita importante, anno su anno, come è successo nel 2022 e questo dato impone una riflessione critica sull’utilizzo dello strumento poiché il factoring tende a crescere anche in una congiuntura non positiva degli andamentali economici generali. Poiché gli utilizzatori mostrano un buon gradimento del factoring, consapevoli del suo ruolo di sostegno del capitale circolante aziendale occorre chiederci il perché il turnover quest’anno non è cresciuto in modo significativo.

L’augurio è che non ci troviamo in una situazione, pur complessa per i livelli di inflazione e dei tassi di interesse, di stagnazione economica da evitare anche per i riflessi occupazionali. Elementi positivi sono costituiti da una permanente buona predisposizione degli imprenditori agli investimenti produttivi e questo  elemento insieme  ai livelli occupazionali attuali costituisce un elemento di contrappeso importante che fa ben sperare per una seconda parte dell’anno che possa realizzare un incremento, pur contenuto, ma importante per il contesto in cui ci troviamo, del PIL nazionale.

L’impegno degli operatori bancari specializzati deve quindi concretizzarsi in una spinta anche per un utilizzo crescente del prodotto factoring da allargare a tutta la platea delle aziende potenzialmente interessate.

Gianfranco Antognoli

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