Il calore di un sigaro di artemisia per “convincere” il futuro nascituro a lasciare la posizione podalica e prepararsi per la nascita. E’ una delle tecniche antiche della medicina cinese che si sta praticando all’ospedale Campostaggia nel reparto di Ostetricia e ginecologia diretto dal dottor Massimo Gabbanini. Un valido aiuto alle terapie tradizionali per le donne in gravidanza che sta dando buoni risultati, insieme ad altre metodologie importate dal Sol Levante e sperimentate dalle specialiste del laboratorio di Ostetricia integrata, per ridurre il ricorso al trattamento farmacologico e rendere la nascita un momento unico per la donna e per il bambino e soprattutto il più possibile naturale. “Sono metodiche non invasive e prive di effetti collaterali – spiega nell’intervista Chiara Nencioni, Operation Manager Percorso Nascita Area Materno Infantile Alta Val d’Elsa -, hanno lo scopo di ripristinare le armonie energetiche. Circa il 3/4 per cento delle gravidanze presenta una posizione podalica del bambino, e spesso si fa ricorso al taglio cesareo, il nostro obiettivo è di intervenire prima del parto per provocare il capovolgimento del piccolino”. Il reparto di ostetricia e ginecologia dell’ospedale di Poggibonsi è sempre stato all’avanguardia per aiutare la donna a vivere nel migliore dei modi il momento della nascita, basti ricordare che fu uno dei primi in Italia a sperimentare il parto in acqua, tecnica per ridurre in maniera naturale il dolore.
“Per le posizioni podaliche utilizziamo il sigaro di astemisia che una volta acceso produce calore e avvicinandolo ad un punto preciso del corpo della gestante riesce a provocare il capovolgimento del bambino”.