Congresso Pd, siamo al momento di fare nomi e prendere impegni

Il Commissario Sarracino ha preparato tutto per dare una nuova segretaria a Siena, ma il Partito è ancora frammentato. Una falsa partenza è dietro l’angolo?

Ci siamo. Per il Congresso del Pd di Siena tutte le formalità sono state espletate. C’è il regolamento, c’è la Commissione, ci sono le date.

Domani, presumibilmente, il Commissario Marco Sarracino (nella foto) proporrà a Segreteria e Segretari di Circolo la riorganizzazione territoriale dove avverrà la discussione preliminare al voto degli iscritti. Probabile che ciò lascerà degli strascichi – già annunciati dal Commissario stesso – ma non fermerà la macchina congressuale.

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La base congressuale è sostanzialmente definita. Si esprimeranno 566 iscritti, anche se mancano – per problemi tecnici, ma sostanzialmente lo si ritiene un dettaglio – ancora al conteggio gli iscritti on line.

Tutto è pronto ma manca ancora qualcosa. Qualcosa che non compete agli organi superiori, collegiali o monocratici che siano. Mancano gli iscritti che appongano la loro firma in calce a un documento che indichi la candidatura a segretaria.

Questo documento non è un fatto tecnico. Nessuna componente “nazionale” a Siena sembra avere una maggioranza.

Non solo perché il partito appare diviso in diverse anime che si raccolgono intorno a personalità che hanno svolto o svolgono ruoli di riferimento per gli iscritti. Ma anche perché è cresciuta la consapevolezza che per tornare a vincere occorra coinvolgere la città e gli ambienti cittadini, che si sono allontanati e che non sono disponibili a confrontarsi con un partito lacerato e diviso.

Cresce la convinzione che non basti trovare una candidata disposta a raccogliere su di se convergenze e impegni. Una faccia insomma servirà, ma non sarà sufficiente da sola.

Occorre un’idea di partito e un progetto di città nuovi e la definizione di una squadra composita e coesa. Roba complicata e difficile, che è tutt’altro che pronta.

L’attitudine con cui si arriva a questo congresso è stata più quella della diatriba a distanza piuttosto che del confronto e dell’intesa. Anche i tavoli di confronto delle idee, ipotizzati dallo stesso Sarracino non si sono visti.

Uniche eccezioni, RitroviamociPd, un gruppo informale trasversale – che raccoglie iscritti di più componenti nazionali; e Promessa democratica, la pattuglia di Cuperliani senesi che ha nel tempo proposto riflessioni e un documento.

Naturalmente si comincia ad essere come si dice “alle porte co’ sassi”. Qualcosa avevamo già scritto su queste difficoltà che attendevano di esser affrontate dalla miglior opera del commissario.

Qualche tentativo di incontro a metà strada c’è e ci sarà. Il complicato è far incontrare persone libere da pregiudizi, capaci di ragionare sugli errori e avere capacità di autocritica.

Ci sono poi gruppi di nuovi iscritti, e anche iscritti che non si riconoscono nelle “correnti nazionali”, disponibili a dare un contributo nuovo che faticano a trovare ruolo e posizione. Ci sono le anime di più o meno lunga esperienza che faticano a trovare sintesi nuove.

Tutti, se vorranno arrivare al punto di poter dare al partito della città la guida più unitaria possibile dovranno fare un passo nella direzione giusta. Altrimenti avranno sprecato anche il tempo del Commissariamento. Potrebbe essere, infatti, nell’ansia di raggiungere il risultato che qualcuno cerchi di forzare la mossa – in nome di una qualche paura – mettendo di fronte a qualche fatto compiuto. E potrebbe essere l’ennesima falsa partenza…

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