E’ una Mens Sana estenuante, Costone se ne accorge

Violenza a inizio gara: Capitan Pannini praticamente fuori per tutta Gara4. Si rigioca dopodomani alle 20:30

Note di Siena Mens Sana Basketball Siena – VisMederi Costone Siena 63-54 (15-10, 31-24, 47-45)

MENS SANA: Brambilla n.e., Pannini, Iozzi 8, Giorgi, Marrucci 13, Figus n.e., Puccioni 3, Sabia 7, Cucini 11, Perinti n.e., Prosek 11, Tognazzi 10. All.Betti

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COSTONE: Brocco n.e., Banchero, Tognazzi n.e., Ceccarelli 9, Radchenko 5, Terrosi 12, Banchi 2, Zeneli 6, Piattelli n.e., Ondo Mengue 4, Bruttini 2, Nasello 14. All.Tozzi

Arbitri: Cavasin di Rosignano e Natucci di Bagni di Lucca

A chi dare la palma del miglior mensanino? Sicuramente tengo presente Edoardo Cucini, in doppia cifra, sette rimbalzi, una marea di tagliafuori, due perse, ma anche due recuperate. Acciaio temprato in Valdelsa, perennemente a ostacolarsi con chi ha più centimetri di lui, più tecnica di lui e spesso anche più muscoli. E di un passato non lontano ricordiamo che l’ultimo tiro di Bianchi di San Vincenzo si è fermato sul suo braccione. Ieri, durante il riscaldamento cazzeggiava con Marrucci, di testa stavano entrambi bene, che la partita iniziasse di lì a dieci minuti era cosa che non li toccava.

Già Marrucci, anche lui, ancora capocannoniere per i nostri colori. Lo abbraccia a fine gara Matteo Tasso dicendogli “cuore, che cuore”. Sì, tanto cuore, ma anche tanta sostanza. Il Palazzo esplode quando schiaccia per il 61-52 a 2’40” dal termine. E’ talmente assoluto (8r, 6as, 3prs, 1st) che ci proponessero due “Nasello” per Marrucci… ci terremo il nostro fustino.

C’è poi Prosek, il nostro ragazzone; che usciva da un periodo di grande debilitazione, per niente aiutato dalle sederate che Ondo Mengue l’ha costretto a prendere nei giorni scorsi. Non fa la sua miglior partita, fino alle chicche del quarto tempo. Tre canestri quasi consecutivi che scavano un fossato sotto i piedi dei costoniani tesi alla rimonta.

Sapendo che Cucini e Marrucci non hanno bisogno di premi per avere il cuore di ripetersi sabato sera, quasi quasi diremmo Prosek perché quello, a Montarioso, sarà per lui un momento di verità e deve conoscere l’affetto che gli portiamo.

E Tognazzi, nostro principale terminale offensivo? Le busca, se ne fa una ragione e continua. Ieri non ha messo un ventello nello scout, ma quei sette falli che ha subito testimoniano che è tornato cattivo. Assoluto è anche il suo balletto davanti la tribuna con la partita che è ancora in corso, pochi attimi da far passare in cui il Costone non ha più voglia di lottare.

Già lotta, guerra, battaglia, tenzone. Si usano sempre questi termini da belligeranti nelle cronache sportive, anche se poi “combattere” deve restare nei limiti della creanza e dei regolamenti. A partita appena iniziata i gialloverdi mandano chiaro un messaggio che ci sarà fisicità estrema che potremo pure chiamare violenza.

Nel giro di tre minuti effettivi finiscono a terra capitan Pannini, trasportato fuori a braccia e non più rientrato, salvo un paio di minuti nel secondo tempo. Poi c’è Iozzi che riceve un colpo alla schiena che lo lascia a lungo sul parquet dolorante. E quindi tocca a Prosek, in un modo che sconvolge il presidente Frati che a distanza di un tempo si dichiara ancora indignato.

Pur se l’eccesso di violenza c’è, la coppia arbitrale si “tiene per dopo” gli antisportivi e questo infiamma del tutto il Palazzo. Che ancora una volta viaggia sui 2400 ed è molto più partecipe di domenica. Siamo a due minuti di gioco circa, quando il fragoroso ruggito si fa ininterrotto, spesso unito a gente che mostra bracci minacciosi a bordo campo. C’è una reazione anche nella squadra, che è quella del mutuo soccorso, sottocanestro e per portar palla. Davvero tutti bravi i mensanini in una partita in cui hanno tirato con il 48,6% da sotto e con il 22,7% da fuori, più un 12 su 15 ai liberi.

Gli altri, il Costone, che sono anch’essi Siena. Che hanno scelto il ruolo nel quale volevano esser giudicati. Vivono alcune cose che non avevano ancora vissuto. Intanto l’essere costretti sempre a inseguire dato che in vantaggio ci stanno solo per 17” in tutta la gara. Poi si accorgono di non poter far ripetere a Radchenko quello che aveva fatto in gara 3. Poi vengono ribaltati gli elementi che avevano reso vincente sempre gara 3, cioè è la Mens sana che riceve più punti dalla panchina (21 contro 17) e che ha miglior sorte nel gioco d’area (13/22 pari al 59,1% Mens Sana, 7/17 pari al 41,2% Costone).

Pur se Nasello (14p) continua a essere il più efficace dei propri, la palma del lottatore più onorabile se la riprende Terrosi che questa sfida la sente moltissimo e lo fa vedere. Bruttini, tornato glabro, è più falloso che efficace, ma mostra tanta energia e voglia di lottare.

Come San Vincenzo, il Costone sta provando l’effetto Cubo Borg in questi scontri con la Mens Sana. Appena pensi che sia finita un nuovo pericolo ti riporta a lottare. Estenuante. E dire che il presidente Montomoli ieri aveva un’abbigliamento elegante da foto e titoli di coda. Sulla diversa tonicità dei giocatori delle due squadre coach Tozzi si ripromette di usare l’olio di fegato di merluzzo… Ma basterà?

Un grazie, e una preghiera, a Santa Rita da Cascia che ieri ha patrocinato la causa persa della Mens Sana. Che ora se la vuole giocare. Per sabato ricorre San Beda, inglese, patrono degli studiosi… Vale a dire che giocherà con il coach che meglio preparerà la prossima e ultima gara? Forse, perché in questo vai e vieni, dove le differenze tra giocatori si sono assottigliate, probabilmente vincerà chi alla fine avrà saputo meglio interpretare la partita, le difficoltà di recuperare il tono fisico e le contromosse dell’avversario.

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