Elezioni di Siena, otto per la città

Si vota. Domani e dopodomani. Poi si tornerà a votare il 28 e 29 maggio per il ballottaggio fra i due candidati a sindaco di Siena più votati della prima tornata.

Il sindaco in carica Luigi De Mossi non partecipa direttamente per un secondo mandato, ma ha dato il suo endorsment a un amministratore di sua fiducia e dato il nome a una delle liste che lo appoggia. I tre schieramenti politici con i numeri più cospicui in sede nazionale – centrodestra, centrosinistra e M5S – hanno tutti scelto una donna per la carica di sindaco.

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Se ad affermarsi fosse una donna sarebbe la prima del genere a rivestire tale incarico nella città del Palio; fra primo e secondo turno le chiarine di Palazzo suoneranno alle trifore per annunciare le contrade estratte, la cui cerimonia viene anticipata di una settimana.

Quando gli elettori si saranno espressi, la proclamazione del nuovo sindaco sarà fatta a cura dell’Ufficio Elettorale e il sindaco avrà come primo compito la pubblicazione dei risultati elettorali; ogni eletto tassativamente lo dovrà venire a sapere ufficialmente entro 3 giorni dalla proclamazione. Stavolta il passaggio del testimone potrebbe avvenire simbolicamente per la Festa della Repubblica (2 giugno).

Come e quando si vota – https://www.comune.siena.it/node/4352 – e chi ha il diritto di farlo con assistenza – https://www.comune.siena.it/node/4360 – ce lo dice Il Comune di Siena stesso sul suo portale: il primo momento buono sarà alle 7 di domattina in una delle cinquanta sezioni del Comune.

In quanti andranno a votare è il primo interrogativo. Non ci aiutano i confronti con le elezioni precedenti: nel 2013 il tempo per votare fu di un giorno e mezzo come stavolta; entrarono in cabina elettorale 30.007 senesi pari al 68,40% degli aventi diritto. Nel 2018 invece ci fu lo “election day” che permise a 27.356 senesi – 63.07 degli aventi diritto – di esercitare il proprio diritto-dovere.

Stavolta gli aventi diritto sono 43.365, quindi se votassero nella percentuale del 2013 sarebbero 29.661, se lo facessero con quella del 2018 sarebbero 27.350 e se diminuissero ancora della differenza che c’è stata fra queste due elezioni sarebbero 24.936.

I candidati a sindaco sono otto, l’ultima volta furono nove; tuttavia il numero delle liste in appoggio è considerevolmente aumentato e in queste settimane sono stati più di 630 a chiamare chi era a casa o in strada per invogliarlo a una preferenza relazionale. L’opinione che va per la maggiore è che i tantissimi candidati freneranno l’emorragia dei votanti?

Difficile comunque. Siena è una città a crescita negativa e gli elettori sono in continuo calo. La consapevolezza di questo dato è addirittura più drammatica in questi giorni nei quali dati in calo sono stati fatti registrare a livello nazionale. Il pericolo è la stagnazione, ma anche l’insufficienza di risorse umane e finanziarie per sostanziare i livelli di presenza della città nel mondo.

La carica dei 630, tuttavia, sarà perdente per tantissimi. Le liste per maturare consiglieri dovranno superare la soglia del 3% e probabilmente alla fine non troveranno un posto neanche tutti i candidati a sindaco.

Dichiaratamente ci sono alcuni di loro, e delle loro liste, che hanno fatto un percorso di testimonianza. Un contributo di certo al pluralismo e alla democrazia; quindi, come già detto dal recente editoriale de La Nazione, complimenti per chi ci ha messo la faccia.

Il voto del primo turno risolverà anche un altro quesito… Davvero a Siena, la politica, ancorché frantumata, è ormai a maggioranza civica? Alle forze politiche nazionali d’ora in poi resterà soltanto la scelta con quale civismo allearsi? O invece il tema è esattamente al contrario?

Ed anche… I voti si raccolgono meglio con campagne elettorali lunghe fatte di incontri strada per strada o basta “vincere” qualche confronto televisivo nelle ultime settimane?

I voti di oggi e domani daranno risposte a queste e ad altre domande. Risposte valide sicuramente per questa volta e, probabilmente, non per sempre.

Una volta contati i voti sapremo chi tra i tre favoriti potrà accedere al secondo turno e con essi i possibili scenari di accordo per la formazione di una maggioranza.

Finché sono stati pubblici e legali i sondaggi – Dopo il sondaggio, la politica non fa “ponte” – SienaPost – i pronostici si dividevano fra Anna Ferretti e Nicoletta Fabio in testa, seguite da Fabio Pacciani. Vedremo se i sondaggi che abbiamo letto erano veri oppure farlocchi, come lo sono stati sicuramenti quelli che sono stati ventilati quand’essi sono diventati un fatto privato delle segreterie politiche.

I voti ci daranno anche l’ordine degli eletti, una volta che sarà stabilito a chi va il premio di maggioranza. Naturalmente sappiamo che non finisce qui. Martedì la campagna elettorale riprenderà per la disputa del secondo turno.

Probabilmente si potrà capire meglio quale maggioranza si propone di guidare la città per i prossimi cinque anni.

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