Federico Di Marcello, oggi Coordinatore nazionale FISAC Cgil di Banca MPS, è diventato nel novembre 2014 il Segretario Generale della Fisac Cgil di Siena. Fu eletto in sostituzione di Patrizia Rubegni (dimissionaria per scadenza mandato) all’unanimità dal Comitato Direttivo provinciale del sindacato che riunisce bancari, assicurativi, riscossione tributi e Banca d’Italia.
Le Organizzazioni sindacali di Banca MPS hanno proclamato lo sciopero…
“Abbiamo unitariamente deciso di avviare le procedure propedeutiche. Lo sciopero vero e proprio non è ancora stato proclamato. Il settore del credito è assoggettato alle regole dei servizi essenziali, quindi i tempi di proclamazione sono molto lunghi e le procedure rigide. Nei prossimi giorni decideremo come e quando proseguire”.
Perché questa protesta?
“Da mesi chiediamo l’apertura di un tavolo di confronto con il MEF. Hanno supportato la nostra richiesta anche le nostre segreterie nazionali e abbiamo manifestato sotto la sede del Ministero. Anche il segretario generale della CGIL, Landini, ha reiterato la richiesta di dialogo, ma finora la linea scelta dal Ministro Franco è stata quella dell’indifferenza. Ritengo questo atteggiamento poco responsabile ed enormemente irrispettoso nei confronti dei lavoratori del gruppo MPS”.
Quali domande volete porre al ministro?
“Abbiamo davvero tante domande. Principalmente vogliamo sapere perché, come ha sostenuto in maniera perentoria in audizione alla Commissione finanze, esclude la possibilità di una richiesta di proroga della permanenza dello Stato nel capitale di Mps, così come soluzioni alternative all’acquisizione da parte di Unicredit. Inoltre nella stessa sede, ha assicurato che sarà garantita la salvaguardia del perimetro aziendale, che sarà tutelata l’occupazione e che l’operazione Unicredit non si farà a tutti i costi. A noi non bastano generiche rassicurazioni, vogliamo chiedere al Ministro come intende garantire quanto detto, visto che le richieste dell’amministratore delegato Orcel sembrerebbero orientate in altra direzione”.
Cosa invece volete far sapere al ministro?
“Vogliamo ricordargli che i lavoratori di Mps hanno sostenuto enormi sacrifici economici per quasi 10 anni rinunciando a fette di salario effettivo, premi aziendali, e salario differito. Hanno inoltre garantito con la loro professionalità la continuità aziendale anche nei momenti più difficili, mettendoci la faccia. I Lavoratori meritano attenzione e rispetto e si chiedono a cosa siano valsi tutti questi sacrifici. Vogliamo inoltre ribadire che Mps può ancora svolgere un ruolo essenziale per il sostegno dell’economia del Paese, e che se i miliardi che il ministero è disposto ad elargire ad Unicredit venissero investiti anche in misura inferiore in banca Mps, la storia della banca più antica del mondo potrebbe continuare”.
Un messaggio per i lavoratori?
“Faremo di tutto per tutelare tutte le lavoratrici ed i lavoratori di Mps. Le organizzazioni sindacali con il loro sostegno riusciranno ad ottenere garanzie per tutti”.
resto allibita e dal silenzio del MEF e da un sindacato che per anni ha sempre messo la retromarcia ora si aggrappa agli specchi. ora mobilita i dipendenti ma si è chiesto se e quanti dipendenti sono pronti a seguirlo? io, ex sindacalista e che posseggo ancora la tessera Cgil, dal sentore che respiro sulla rete, credo proprio pochi: chi per paura di farsi “beccare” dai futuri padroni, chi invece perché vuol farsi vedere “bello” dai prossimi datori, chi a prescindere perché non crede più nel sindacato …. insomma penso che subiremo le decisioni di chi non ci conosce affatto!