Su Mps si procede alla… zittina

Alla zittina… E’ l’espressione tipica che denota la volontà di raggiungere un obiettivo senza che altri ne vengano a conoscenza.

Sembra adattarsi appieno a quello che il Governo dei Migliori sta architettando sul Monte dei Paschi. Desiderosi di disfarsi del corpo del reato che implica antiche responsabilità del “migliore tra i migliori”, di non irritare la sensibilità di BCE e dintorni, e di far vedere che loro non creeranno un altro casus Alitalia.

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E per dimostrare questa incorruttibile fermezza e questa cesura dai precedenti Governi, oscillano tra un silenzio denso di riserbo e le poche parole che il competente Ministro ha sciorinato garantendo tutto e anche di più al Monte dei Paschi, fino quasi a indurre un moto di rassegnato ottimismo in qualcuno.

Nessuna volontà di esperire sentieri alternativi al “regalo” in corso di perfezionamento, o di ragionare su modelli innovativi anche alla luce delle novità e delle molteplici opportunità che i finanziamenti straordinari europei hanno introdotto… C’è solo la volontà di fare tutto, rapidamente e… alla zittina.

E questo è così vero che, nonostante il momento difficile, i sindacali unitari aziendali del Monte dei Paschi (link al portale di Fisac Cgil: https://www.fisac-cgil.it/111511/mps-quello-che) intervengono annunciando lo stato di agitazione.

E propongono una vera e propria piattaforma, non opponendosi acriticamente e a prescindere, ma chiedendo di essere parte attiva nella tutela dei diritti dei lavoratori e della storia della Banca, visto che nonostante le richieste reiterate di incontro, il competente Ministro ancora non ha ritenuto opportuno dialogare.

Eh sì, c’è veramente una differenza con Alitalia, almeno in quel caso ci sono state varie interlocuzioni. Stai a vedere che lo stato di emergenza si estende anche ai temi non sanitari!

Per intanto, in loco, siamo sempre ai “lo sapevo, te lo avevo detto ecc. ecc.” con qualcuno che paradossalmente è perfino compiaciuto quando qualche analista di grande spessore parla a vanvera, o quando qualche eroe nostrano che ha messo spesso le mani nel barattolo della marmellata, cerca di smarcarsi maldestramente, attribuendo le colpe a tutti, pardon a quasi tutti.

Invece che ricercare una unità di intenti e magari cercare di appoggiare i tentativi di partecipare ad un tavolo di concertazione, che a quanto pare non viene negato solo al Sindaco di Siena.

(Nella foto: Monica Vitti e Jean Yanne in una scena del film Ragione di Stato, 1978)

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