Note di Siena cede il passo davanti a un Palazzo stracolmo

Il Costone si porta sul 2-1 nella finalissima. Mercoledì Gara4 al PalaEstra alle 21:15

Note di Siena Mens Sana Basketball Siena – VisMederi Costone Siena 68-74 (21-21, 40-43, 57-56)

MENS SANA: Brambilla, Pannini 6, Iozzi 5, Giorgi, Marrucci 21, Figus n.e., Puccioni 11, Sabia 4, Cucini 3, Perinti n.e., Prosek 6, Tognazzi 12. All.Betti

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COSTONE: Banchero 2, Tognazzi n.e., Ceccarelli 12, Radchenko 15, Massari n.e., Terrosi 7, Banchi 2, Zeneli 10, Piattelli n.e., Ondo Mengue 8, Bruttini 7, Nasello 11. All.Tozzi

    Arbitri: Deliallisi di Livorno e Russo di Firenze

    Note: Terrosi uscito 5f

    Piove sul bagnato. Espressione che non vuol dire nulla ma che bene rappresenta lo stato d’animo della grandissima maggioranza degli oltre duemila che stasera erano al PalaEstra e hanno anche trovato la pioggia all’uscita. I biancoverdi non deludono, ma per tre quarti gara hanno dovuto inseguire. Che oggi non fossero vincenti si è capito durante la gara, ma tutti attendevano il miracolo della loro resilienza. Che rientrassero ancora, e ancora, nella partita.

    Ma non lo si può fare quando per ventidue volte si va in lunetta e la metà dei tiri si buttano fuori. Coach Betti è chiaro: “se volete una spiegazione del perché si è perso guardate questo dato”.

    Peccato. Eppure oggi è stata una giornata da superlativi. Pieni fitti tutti i settori occupabili del PalaEstra; chi non ci rientrava da quando la Mens Sana giocava per gli scudetti, ha avuto l’impressione di non essersene andato. Graditissima ospite la signora sindaco Nicoletta Fabio e il suo seguito. A squadre in campo per il riscaldamento, il presidente Frati che già conosceva l’andamento delle prevendite, ha voluto ringraziare i media, tutti indistintamente, per aver accompagnato la società nel suo recupero di credibilità. Comunque vada l’esito agonistico il presidente mensanino lo ritiene un traguardo raggiunto e il diggì Caliani gli va dietro; entrambi dedicano un grato pensiero a Paolo Lazzeroni.

    L’altro presidente, “Tony” Montomoli fa corpo con i suoi ragazzi. Per un giorno davvero nella fossa delle fiere, non si stacca dall’area tecnica che compete ai gialloverdi. Ora gli spettano molti brindisi meritati con la squadra e ha il dovere di impartire qualche scapaccione ai bordelli più giovani del Costone che, a voce e gesti, hanno travalicato un limite che gli ultras biancoverdi, a parti contrapposte, non hanno mai oltrepassato.

    Sugli scudi di questa gara vogliamo metterci Leonardo Ceccarelli, assoluto protagonista, prima quando la Mens Sana minacciava di allontanarsi nel secondo quarto e poi nel finale di gara. Bistrattato e trascurato, lui, senese, ha tirato fuori una partita tutta sostanza. Forse lezioso per movenze, polemico con lo stesso pubblico, Franci Zeneli è stato invece quello che ha offerto ciò che finora non c’era stato in questa sfida.

    Nella giornata in cui le “bocche da fuoco” gialloverdi – solo venti punti in tre (Banchi, Nasello, Terrosi) – sono venute a mancare, beneficiando probabilmente di una strategia che lo portava quasi sempre a raccogliere il rimbalzo offensivo (7ro 10rd), Radchenko (15p) è il capocannoniere dei suoi.

    Il Costone ha tirato dal campo con il 40,6% (26/64), la Mens Sana lo ha fatto con il 34,8% (24/69). Ma andando a guardare il tiro in area appare chiaro che quella costoniana era la più ostica: 8/24 per il 33,3% Mens Sana, 19/33 per il 57,6% Costone). Forse questa è una conseguenza anche del diverso metro arbitrale. Delle tre coppie viste in questa finale, quella composta da Deliallisi e Russo, per quanto autorevole, è sembrata quella più incerta. Il nostro “ariete” Tognazzi che stavolta – caso eccezionale – fa più falli di quanti ne riceva, va per le terre senza fischi arbitrali in due o tre occasioni poi perde l’animo di continuare.

    Sugli scudi mensanini c’è assolutamente Daniele Marrucci, capomarcatore della gara con 21p, indomito, verticale, determinato. Non c’è purtroppo Giangi Prosek che si è sfebbrato con i farmaci e quindi sta faticando a riprendere condizione; il che tuttavia non gli impedisce di sporcare il proprio tabellino con 13 rimbalzi. Ci mettiamo fra i migliori anche Puccioni che finalmente ritrova la via del canestro e ci mettiamo tutta quella sostanza che offre il capitano ma che forse si legge solo nella valutazione.

    Ribadito per l’ennesima volta che la Mens Sana di quest’anno è inferiore al Costone; e che quindi è costretta a speculare su ogni minima possibilità di prendersi un vantaggio, è abbastanza chiaro che sul gioco in contropiede i mensanini pensano di poter volgere a proprio vantaggio le sorti della gara. E per questo hanno fatto cose non belle, del tipo… sfondare o tentare assist azzardatissimi. Appassionante comunque il duello nel duello tra le due panchine.

    La partita è stata equilibrata. Per noi a tre minuti dallo scadere sarebbe conclusa, ma il Costone non segna più. La Mens Sana segna invece un libero per ciascuna azione, quindi non riduce di granché lo svantaggio. E ciò nonostante arriva a un possesso di distacco prima che Ceccarelli firmi i titoli conclusivi.

    Gara 4 – mercoledì alle 20:45 – sarà l’ultima? Forse no, forse con un bel esame di coscienza e la vicinanza delle due gare che impedisce di smaltire tutte le tossine, vedremo un’altra partita con il risultato in bilico. O forse il Costone che si sta abituando meglio all’obbligo di vincere metterà la parola fine. Forse.

    Appello da verificare anche per l’intesa pubblico-Mens Sana, giacché una certa affluenza è attesa anche nel prossimo giorno feriale. Bello, bellissimo, da vedere il pubblico. Frastuono totale, ma ho la sensazione che non sia stato così decisivo come in Gara 5 con San Vincenzo.

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