Quel che ha detto Gara1 sulla sfida Costone-Mens Sana

Dopodomani potrebbe contare la capacità dei biancoverdi di sporcare il gioco dei gialloverdi

Il risultato finale, in partite di playoff, è l’unica cosa che conta e quindi, dopo il primo atto della serie di finale per la promozione diretta in Serie B Interregionale, il tabellone dice 1-0 Costone, come da pronostico.

La partita ha detto tante cose, forse neppure tutte e forse neppure tutte previste. Proviamo a svelarle noi, anche se poi sarà sempre il campo a dire che avevamo (o meno) visto giusto.

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La Tensione del Costone

Essere i grandi favoriti, conclamati ed eletti all’unanimità ha certamente caricato di un po’ di legittima tensione i ragazzi della Piaggia, che prima della partita lasciavano pochi spazi a sorrisi, tranne quelli di circostanza, tentando invece di isolarsi il più possibile da un contesto potenzialmente boomerang come quello che si stava prefigurando.

Decisamente più sorridenti invece le facce dei ragazzi biancoverdi, consapevoli di aver già fatto più di quanto gli veniva richiesto ed al cospetto di un esame duro da superare, ma sul quale nessuno avrebbe obiezioni da fare qualora venissero respinti. Tutti sorridenti?

Diciamo quasi. Le due eccezioni a cui ci riferiamo sono sembrate essere Prosek, assorto nei suoi pensieri e nella sua musica, che solo dopo abbiamo appreso essere febbricitante dalla mattina e Puccioni, cupo e concentrato nel provare quelli che fino a metà stagione erano i “suoi” tiri, ma che ultimamente si infrangono molto spesso sul ferro anziché accomodarsi dolcemente nella retina. Capita anche ai migliori tiratori di vivere un periodo in cui non entra niente. Non ce ne voglia Alberto, ma ricordiamo tanti tiratori molto migliori che hanno litigato spesso con le percentuali, ma più che altro con loro stessi. E’ chiaro che se la Mens Sana vuole provare a giocarsela non può prescindere da un Puccioni “almeno” dignitoso.

Le Scelte tattiche delle Panchine

Marrucci su Banchi e Iozzi su Nasello sono state le scelte di Paolo Betti nel quintetto di partenza, che all’inizio hanno anche pagato in termini di produzione offensiva di due tra i migliori terminali offensivi del Costone. Alla lunga però il talento dei due è venuto fuori trovando punti pesanti anche in quelle situazioni che gli esperti chiamano di “gioco rotto” in cui bisogna tirar fuori dal cilindro qualcosa di speciale. Come l’arresto e tiro di Banchi davanti alla panchina della Mens Sana, scoccato quasi da dietro al tabellone, o la bomba di tabellone che forse ha spaccato in due la partita. Si dice che la fortuna aiuta gli audaci e Banchi sicuramente lo è almeno quanto è stato fortunato.

Nasello ha prodotto la sua “solita” partita da derby con 24 punti e tutto il resto. Non ce ne vogliano gli amici biancoverdi, ma la differenza di categoria si tende a notare anche senza occhiali.

A spaccare la partita in due invece è stato Terrosi, che ha approfittato dei “vuoti” della difesa biancoverde per colpire dall’arco e, cosa ben più grave, in penetrazione. Perchè che sia un tiratore affidabile da oltre l’arco, anche da nove metri, lo dice la sua carriera, ma che arrivi almeno tre volte al ferro quasi indisturbato invece grida abbastanza vendetta.
Tozzi invece inizia con Ondo Mengue su Prosek e la scelta è giusta, perché la fisicità di Bruno non consente a Giangi di avvicinarsi al ferro come di solito invece riesce a fare. La marcatura su Tognazzi è affidata ancora a Banchero, questa volta però più in difficoltà di altre volte, mentre la “speculazione” sulle doti balistiche di Marrucci in questo caso non ha funzionato, con il numero 10 della Mens Sana che ha prodotto una prestazione da Mvp.

Peccato che coach Betti lo abbia messo in panchina negli ultimi due minuti e 36 secondi preferendogli Puccioni. Scelta coraggiosa, che non si è rivelata azzeccata, anche se in effetti, in altre occasioni, Puccioni in campo nel finale era stato decisivo (vedi Gara 2 con San Vincenzo). Con il senno di poi non si va da nessuna parte. Resta il fatto che Puccioni non può essere così brutto per essere vero. Si è vista anche un po’ di zona, da parte della panchina biancoverde, ma la capacità di leggerla del Costone ha consigliato a Betti di riporla in un cassetto abbastanza rapidamente.

PalaOrlandi pieno ma non Pienissimo

Sarà stato certamente un errore di valutazione, ma a colpo d’occhio il PalaOrlandi è parso meno pieno rispetto al match di Poule Promozione del 10 Marzo scorso.

Forse si è trattato solo di un’impressione non supportata da dati, ma sul terrazzino, ad esempio, c’era meno gente rispetto all’altra volta. Il clima comunque è stato bello. Merito dei 99 mensanini arrivati con vessilli e bandiere da Viale Sclavo, ma merito anche dei giovani costoniani, che alla fine si sono anche lanciati in un “Chi non salta mensanino è…

What Else?

Concentriamoci sul cosa potrebbe cambiare tra Gara 1 e Gara 2. Se il Costone avrà definitivamente messo da parte la tensione di inizio Gara 1, può anche essere che la partita viaggi su binari diversi, con i padroni di casa a condurre e la Mens Sana a rincorrere come sarebbe anche logico che accadesse se valesse soltanto il talento.

Ma nei playoff si sa, il talento conta ma non è tutto. Se la Note di Siena riuscisse a sporcare ancora un po’ di più il gioco, magari alzando un po’ il ritmo e abbassando le percentuali al tiro dei costoniani potrebbe anche esserci una partita come stato in Gara 1.

Se poi anche le percentuali al tiro, fossero migliori del 4/22 di domenica pomeriggio allora potrebbe anche scapparci il colpaccio. Difficile ma non impossibile.

Pensare ad un Costone che perde tre partite delle prossime quattro ci fa pensare che le percentuali di successo dei mensanini siano ora più che mai ridotte all’osso, ma anche solo allungare la serie sarebbe un bel punto di partenza.

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