Trentadue donne senesi espongono a Arte-Misia

E’ in corso da ieri, ai Magazzini del Sale del Palazzo Pubblico di Siena la mostra, organizzata dall’Associazione Centro Storico Città di Siena, denominata “Arte-Misia” (ore 10:30-18:00 – Ingresso libero – chiuderà domani) che dà modo di vedere il diverso approccio alla pittura di trentadue artiste, tutte senesi, tutte iscritte all’Associazione Artisti Liberi Indipendenti (Ali).

“Sono tutte “artiste non professioniste” – ci spiega Luigino Ghezzi, curatore artistico della Mostra -, anche se alcune hanno una formazione artistica, o sono insegnanti, o ex; altre operano in campi diversi, di ogni tipo. Non voglio fare distinzioni di qualità, lascio il visitatore libero di farlo; posso solo evidenziare che si spazia dall’acquarello alla pittura a olio, all’acrilico oltre che al disegno; lo stile in maggioranza è il figurativo, ma non mancano l’astratto e il surrealismo”.

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“Quando l’Associazione Centro Storico Città di Siena – dice ancora Ghezzi – mi ha incaricato di curare una mostra riservata a pittrici senesi, mi venne immediatamente in mente il nome della Gentileschi che inizia con “Arte “. L’Arte ha mille risvolti da secoli; dai graffiti ai tagli di Fontana, o alla più attuale arte digitale, ma alla base c’è sempre un messaggio interiore derivato dallo stato d’animo dell’artista, l’arte è anche terapia, aggregazione, oltre che a creatività e espressione e, credetemi, in questi campi le donne hanno qualità innate”.

Artemisia Gentileschi, è il nome di una pittrice di scuola Caravaggesca ,una delle rare donne prese in considerazione dalla storia dell’arte. Vissuta dal 1593 al 1653, è stata la prima donna ad essere ammessa all’Accademia del disegno di Firenze: è stata capace di compiere un quasi miracolo nell‘Italia del XVII secolo in un campo dominato , da sempre, dagli uomini.

Ogni mostra itinerante del Gruppo Ali si chiude a Radicondoli

Emule di questa figura storica le trentadue senesi che espongono sono:  Anzani Alcea, Baratta Annamaria, Belardi Nadia, Bigio Elisa, Bruni Graziella, Contini Maria Stella, Corigliano Stefania, Crucitti Angela, De Amicis Cristina, Dei Paola, Fineschi Patrizia, Fortunato Patrizia, Francini Oriella, Giovannoni Monica, Kidalova Anita, Maffia Lucia, Maggiulli Elena, Manna Patrizia, Marisi Marilena, Meini Simona, Moscadelli Caterina, Muzzi Adria, Nencini Monica, Perinti Paola, Petrova Daniela, Sembianti Sandra, Silvietti Antonella, Valentini Marcella, Venturi Marta, Vichi Patrizia, Voltolini Lucia, Zaskotska Oksana.

Alcune delle artiste del Gruppo Ali

Il Gruppo A.L.I., cui tutte le artiste appartengono, è stato fondato nel 2013 a Murlo da Oriella Francini, Marta Venturi, Lucia Voltolini Lucia e Dania Verrocchietti; oltre a svolgere attività sociali nel territorio comunale di Murlo, nel 2016, ha iniziato a organizzare mostre a tema su ricorrenze particolari: 70^ anniversario della Repubblica Italiana (2016), Don Lorenzo Milani Passioni, Luoghi, Insegnamenti (2017), Costume, Musica, Cultura (2018), L.U.N.A.: Leonardo Universo Noi Allunaggio (2019), FELLINI 100 (2020), DANTE -700 ANNI DI DIVINA COMMEDIA (2021).

Le Mostre sono itineranti, iniziano in genere presso l’Abbazia di San Galgano e finiscono alla sala espositiva comunale di Radicondoli. Molte artiste di ALI hanno frequentato la scuola del maestro Renzo Regoli.

Un gruppo di visitatori alla “vernice” inaugurale. Tra loro il presidente David Chiti e il vicepresidente Marco Paglialunga dell’Associazione Centro Storico Città di Siena

La mostra “Arte-Misia”, patrocinata dal Comune di Siena, è stata organizzata dall’Associazione Centro Storico Città di Siena che ha voluto offrire il proprio omaggio alle pittrici di Siena. “Un evento in cui crediamo particolarmente – afferma il Presidente dell’associazione CSCS David Chiti – che testimonia innanzitutto che a Siena l’arte non si è fermata al Rinascimento, ma continua a produrre nei secoli preziosi esempi di cultura. Saremmo sempre pronti a impiegare le nostre risorse per iniziative attrattive del Centro storico e che valorizzino la nostra arte e la nostra cultura”.

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