Allo Spazio Alfieri Samantha Casella presenterà il suo Katabasis

Il Comune di Firenze ospiterà quest’opera il 29 maggio alle ore 21

La regista Samantha Casella è stata premiata sabato 17 maggio all’evento organizzato dal Comune di Firenze a Palazzo Vecchio nel Salone dei Cinquecento in memoria di Francesco Nuti che avrebbe compiuto 70 anni.

Questa cerimonia ha valorizzato cinque artisti, che sono stati rispettivamente Letizia Toni, attrice che ha interpretato Gianna Nannini nella fiction “Sei nell’anima”, un’artista nata alla scuola di cinema Immagina di Giuseppe Ferlito, Edoardo Brogi per il canto che viene dalla Florence Academy, Samantha Casella per la regia della scuola di cinema Immagina, Elisa Pietracito per la pittura dall’Accademia delle Arti e del disegno di Firenze, Felice Izzo per il biliardo giacché è un atleta impegnato nei campionati italiani. Mentre Il premio Francesco Nuti, realizzato dalle sapienti mani di Paolo Penko, è stato consegnato a consegnato a Massimo Ceccherini.

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Letizia Toni, Samantha Casella e Giuseppe Ferlito

Alla fine della cerimonia è stato proiettato il film “Tutta colpa del Paradiso”, di Francesco Nuti che quest’anno compie 40 anni. La serata è stata presentata da Gianfranco Monti.

Katabasis il film di Samantha Casella ha ricevuto molti premi importanti, infatti ha vinto 457 premi, 118 come miglior film, 110 come miglior attrice, 75 come miglior regia, 48 come migliore sceneggiatura e 44 come miglior fotografia, tutte categorie ricoperte da Samantha Casella.

In questo film Samantha è sia la regista che l’attrice protagonista ed il Comune di Firenze ospiterà questa opera il 29 maggio allo Spazio Alfieri alle ore 21. Il film “Katabasis “è stato alla Biennale di Venezia e la regia è della regista Samantha Casella. Con Katabasis si intende la discesa di una persona viva nell’oltretomba. Katabasis è come suggerisce il titolo stesso un viaggio nell’aldilà.

Nella storia il tema principale è quello dell’abuso. E’ infatti l’abuso infantile rimosso che porta una donna a rivivere relazioni che richiamano quanto aveva subito all’interno di contesti malati e tossici.

Per sopravvivere diventa lei stessa una persona abusante, indecifrabile.

Il tema dell’abuso è certamente un punto focale per la svolta delle dinamiche che legano e al tempo stesso disuniscono i principali personaggi del film. L’abuso infantile subito dalla protagonista che Nora, l’ha resa ciò che è: una donna che ha scelto l’oscurità, che si è aggrappata a un evento traumatico, che per quanto rimosso è un qualcosa che ha assimilato al punto da essere la sola condizione che conosce.

È come se volesse rivivere all’infinito un suo inferno privato, personale, un regno del male che al tempo stesso vuole sopraffare, costringere a un proprio codice, alle proprie regole. Anche il suo compagno, Aron, è un ragazzo in un certo senso abusato; è infatti oppresso da un sistema che lo ha reso un divo, ma al tempo stesso gli impone di avere una vita di facciata, quindi di fingere, di distaccarsi dal vero se stesso.

La storia è ambientata nella Villa Laderchi, conosciuta anche come Villa Rotonda, i cui motivi architettonici e le forme geometriche circolari e ottagonali celano riferimenti esoterici e di chiara derivazione massonica. Le emozioni che suscita questa ambientazione fanno sì che può essere considerata un’altra attrice del film, così come lo sono le sculture di Mario Zanoni che sono presenti negli interni.

I sentimenti che credo muovano questa straordinaria location sono diversi: un luogo che protegge ed isola al tempo stesso, che rafforza le passioni, i sensi di colpa, la rabbia, l’odio, l’amore che dimorano nel cuore dei personaggi. Indubbiamente è inoltre il luogo ideale per amplificare la chiave esoterica che emerge in diversi momenti: dal dono di Nora essendo lei in grado di comunicare con le anime dell’aldilà, ai riti presenziati da due personaggi mascherati, anfitrioni di un luogo oscuro in cui si perde la propria anima. Nella trama ha un ruolo importante anche la governante Clarissa che vorrebbe sfruttare le doti di Nora per entrare in contatto con Demetra, il fantasma della figlia.

Un’empatica complicità lega Nora al giardiniere della villa; un anziano protettivo legato al misterioso passato dimenticato della donna. La storia ha dei momenti importanti con altri personaggi che hanno ruoli determinanti e l’arte è rappresentata sia in forma di dipinti importanti ed anche con la poesia.

Al termine della proiezione sarà possibile partecipare ad un dibattito con  la regista Samantha Casella e l’attrice Giuditta Corsi. Vi aspettiamo a questo evento al Cinema Alfieri di Firenze.

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