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sabato, Novembre 23, 2024

Libero adattamento di “Ferito a Morte”

Rappresentato al Politeama di Poggibonsi lo spettacolo “Una Bella Giornata” con Francesco Baldi, Marco Venturi e Giovanni Finetti

Raffaele La Capria cullò a lungo la creazione del libro che nel ’61 gli valse per i tipi della Bompiani la vittoria nel Premio Strega. Gli dette titoli diversi prima di arrivare a “Ferito a Morte”, gli attribuì una simbologia intellettualmente sofisticata come lo sfuggire alla foresta vergine che per l’autore è la città stessa, corruttrice e sopraffattrice dell’io autentico.

Un’opera che tutt’oggi si celebra e si studia e che probabilmente ha significato molto per Claudia Nasti, napoletana ella stessa, trapiantata in terre senesi, appassionata lettrice con il desiderio di condividere la bellezza di un testo. Qualcosa più di consigliare un libro, semmai un farlo proprio e comunicarlo attraverso una lettura scenica. Le sue realizzazioni in ambito domestico raccolgono un discreto successo.

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L’incontro con Francesco Baldi, animo sensibile, valdarnese di Terranuova, oggi residente a Siena, è recente ma produttivo. “La prima volta fu la riduzione di “Natale in casa Cupiello”, il mio ruolo – dice Claudia -, si è limitato a convincere Francesco a studiare un testo di Edoardo… La potenza del testo ha fatto resto. Poi è arrivato “Ferito a Morte”… Perché? Perché le letture tornano a galla e si adattano a momenti diversi delle nostre vite”.

In entrambi gli eventi gli sono stati compagni Marco Venturi, fiorentino che sta a Radda e Giovanni Finetti, senese del Bruco. L’uno con la sua chitarra, l’altro con il suo estro per la ricerca di suoni inusuali e accompagnamenti rispettosi.

Rubiamo loro qualche minuto prima della rappresentazione fatta al Politeama di Poggibonsi il 16 maggio scorso. Uno degli ottanta eventi che il teatro valdelsano, unico in Toscana, ha deciso di far selezionare al direttore artistico Luca Losi e rappresentare nel corso di un anno. Una bella scommessa per il direttore della Fondazione E.l.s.a. David Taddei, ma anche un’occasione importante per tutti quei gruppi che non riescono a entrare nei cartelloni di maggior richiamo e che invece vantano una propria platea di estimatori desiderosa di percepire il teatro quando si evolve.

Francesco mette le mani avanti quando si parla di “Una bella giornata”, libero adattamento da “Ferito a Morte”. Per lui l’autore e lo stesso testo “non sono semplici”. Lo disse a Claudia quando arrivò con il libro, dicendo “facciamoci qualcosa” e gli rispose: semmai un reading. “Già un reading – ci dice oggi Francesco – che non  è semplice. Intanto si tratta di ridurre dieci capitoli a un testo che possa svilupparsi al massimo in un’oretta di palcoscenico, poi c’è un’interpretazione personale da dare e nel caso di questo libro c’è un unico monologo nel quale articolare vari cambi di voce e personaggio”.

Che non sia semplice concordo. Quando arrivo alla conclusione che la ferita mortale è stata inferta a una spigola che insieme a un sarago ha ampio ruolo nella recitazione, buone e successive letture mi dicono che a essere ferita è invece la borghesia napoletana, metafora di un mondo e di un modo di vivere che ancora pervade la nostra società. Napoli è una città che ti ferisce a morte o ti addormenta – afferma La Capria – ed è un concetto estensibile a molte realtà italiane. La scelta, la grande occasione mancata, andare o restare?

Su tutto domina il rapporto con il mare ed i pesci, ampiamente descritto.

Brano recitato de La cattura della spigola

I personaggi cui deve dar vita Francesco sono addirittura undici più il soggetto narrante. Fiati e micropause gli sono concessi da Marco e Giovanni. Ce li presenta come musicisti ma al suo pari coartefici della realizzazione del reading. La musica dà il tempo a questo tipo di lavoro. Ci raccontano come le loro rappresentazioni nascano da un incontro di gruppo e di come vadano alla ricerca di “questa cosa che dialoga con quella”; ci parlano di andamento concatenato e del “colore di un accordo”, di come l’accompagnamento accentui un allegro o un momento di melanconia.

Come per Tradire, un precedente evento monologo da noi descritto, non ci sono altre date programmate per “Una bella giornata”. Al momento. Claudia tuttavia conta di trovarle perché “i ragazzi lo meritano”. E questo è anche il nostro avviso. Ci è piaciuto il contributo di armonia dato da Marco Venturi e Giovanni Finetti ma, se me lo consentono, aggiungo che il mattatore assoluto è Francesco Baldi da Terranuova, già alla Corte dei Miracoli di Siena e al Cantiere Florida di Firenze, con altre collaborazioni. Se questo lavoro è riuscito a portare in sala un’opera  difficile come il testo di La Capria, reso fruibile ad un pubblico entusiasta… Avanti tutta aspettiamo la prossima realizzazione.

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