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venerdì, Novembre 22, 2024

La Fatica Mentale: un avversario invisibile

Nella sconfitta contro la Svizzera ha pesato una condizione inadeguata degli azzurri

La recente sconfitta della nazionale di calcio contro la Svizzera ha lasciato molti tifosi con un senso di amarezza e delusione. Non è solo il risultato a pesare, ma la sensazione che i nostri giocatori non fossero davvero in campo, mentalmente e fisicamente.

Ma cosa può spiegare una performance così sottotono? Guardando la partita, è chiaro che la fatica mentale ha giocato un ruolo significativo.

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Quando si parla di fatica nel calcio, spesso si pensa a gambe stanche e corse interminabili, ma la realtà è che la mente gioca un ruolo altrettanto cruciale. Il cervello, sotto pressione e stress, rilascia cortisolo, l’ormone dello stress, che può compromettere le capacità cognitive e la resistenza fisica. Questo porta a decisioni meno lucide e a una maggiore percezione della stanchezza.

Prima di una partita importante, l’ansia e la pressione possono diventare schiaccianti. Gli occhi del mondo sono puntati sui giocatori, e l’aspettativa di rappresentare il proprio paese può essere un fardello pesante. Questi fattori possono aumentare i livelli di stress, causando una sensazione di affaticamento che va oltre il semplice sforzo fisico. e generare una sorta di astrazione dal contesto che invece ci vorrebbe profondamente connessi.

E contro la Svizzera, questa pressione sembra aver preso il sopravvento.

La motivazione è una spada a doppio taglio. Quando è ben dosata, può portare a prestazioni eccezionali; quando è eccessiva, può trasformarsi in un carico insostenibile. La motivazione intrinseca, quella che viene dal cuore e dalla passione per il gioco, è spesso il carburante delle grandi vittorie. Tuttavia, quando la motivazione è spinta dall’ansia di deludere o dal timore di fallire, può avere l’effetto opposto, aumentando la percezione della fatica e paralizzando la performance.

L’autoefficacia, o la fiducia nelle proprie capacità, è essenziale per affrontare le sfide.

Durante la partita contro la Svizzera, è sembrato che questa fiducia vacillasse. I giocatori che normalmente hanno prestazioni migliori, sembravano incerti, titubanti.

Questa mancanza di fiducia può aumentare la fatica mentale, rendendo ogni azione in campo un’impresa titanica. Un atteggiamento positivo può fare la differenza, ma mantenere questo stato mentale sotto pressione non è facile.

Durante la partita, l’ottimismo sembrava mancare, sostituito da una sorta di rassegnazione. Senza la spinta del pensiero positivo, la resilienza diminuisce e la fatica si fa sentire più acutamente. Il sonno e il riposo pre-partita sono fondamentali ma non sono un elemento esclusivo o primario.

La sconfitta contro la Svizzera non è solo una questione di tattica o tecnica, ma anche di mentalità. Gestire la fatica mentale è cruciale per le prestazioni sportive di alto livello.

Questa partita deve servire come lezione per il futuro: l’importanza di un approccio olistico che consideri non solo la preparazione fisica, ma anche quella mentale. Solo così i nostri azzurri potranno tornare a brillare e a farci sognare.

Non è stata la nostra giornata…

In foto copertina l’emoji di Matteo Politano che ha rappresentato il succo dei commenti post partita nelle prime due ore televisive

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