Ora sarebbe facile fare ironia sulle energie che a Sinistra esprime il territorio, ma giuro di resistere alla tentazione. Mi fa sorridere (per educazione..!) il coro che si è levato contro la candidatura di Enrico Letta alle suppletive politiche nel collegio nostrale.
Tra i più accaniti quelli che non lo avrebbero votato neanche sotto tortura e che ammiccano alla teoria “vi fate imporre da altri i vostri candidati, insorgete!” dimenticando che, se qui si tratta di elezioni a livello nazionale, c’è chi ha imposto i propri candidati a Siena, a livello locale quindi, perfino nella composizione della giunta. E si badi che non vogliamo dare giudizi qualitativi.
Poi ci sono quelli che avvicinandosi ad una Sinistra così disastrata avevano sperato che ci fosse un posticino libero, venendo dalla cosiddetta società civile che fa tanto tendenza; e infine quelli che dimenticano che trattasi di segretario del PD richiamato in servizio precipitosamente dopo le dimissioni di Zingaretti e che, una volta, ci sarebbero stati canti, balli e festeggiamenti per avere l’onore di candidare il segretario, e non come qualcuno lo ha definito sui social “il democristiano di Pisa”.
Ma richiamare quel tipo di cultura politica oggi è veramente fuori tempo massimo, se ne sono perse le tracce irrimediabilmente.