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venerdì, Novembre 22, 2024

Scenari di economia internazionale per l’Italia

Riceviamo e pubblichiamo da Gianfranco Antognoli, direttore responsabile VersiliaPost, una riflessione sulla situazione internazionale con riflessi e possibili scenari futuri per il nostro Paese.

La situazione post elezioni del Parlamento europeo evidenzia criticità interne ai due paesi più importanti d’Europa: Germania e Francia. Dal punto di vista delle istituzioni comunitarie si prospetta, dopo la conferma della Presidente, una continuità sostanziale anche se i problemi legati alle due guerre in corso (Ucraina e Israele/palestinesi) mantengono tutte le criticità per le conseguenze dirette e indirette, non solo economiche per l’U.E.

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L’Europa e il mondo si interrogano inoltre sui possibili risultati e sugli effetti connessi delle prossime elezioni presidenziali a novembre in USA (dopo la sofferta rinuncia del Presidente Biden alla ricandidatura per i democratici si è riaperta la corsa pare non scontata alla Casa Bianca). Gli Stati Uniti rappresentano ancora, come ben noto, la prima potenza economica del pianeta, pur alle prese con i propri problemi interni e i difficili rapporti internazionali (Russia, Cina, Iran solo per citare le più importanti criticità).

La politica americana incide di fatto in modo decisivo sui due conflitti militari in corso. In questo quadro di grande incertezza per la soluzione delle gravi questioni che affliggono il mondo è certamente utile riflettere sui possibili nostri destini nazionali. L’Italia può sicuramente giocare un ruolo positivo nella U.E. e nei contatti bilaterali, ma non potrà essere certamente decisiva sulle grandi decisioni della Comunità Europea e della Alleanza atlantica.

Riflettendo sulle questioni di maggior impatto diretto interno, Governo, Parlamento e Istituzioni sono alle prese con la piena realizzazione del PNRR e di un necessario rilancio degli investimenti per favorire una ripresa accettabile del nostro PIL (le previsioni più accreditate paiono confermare un più 0,9% a fine 2024). Occorre cioè creare le condizioni per una ripresa economica effettiva, possibile sulle linee dello sviluppo compatibile con gli indirizzi della Comunità Europea che del resto il nostro Paese ha contribuito a concordare.

Per dare questa spinta necessaria occorre che il sistema bancario ed il sistema industriale trovino accordi e sinergie utili per aiutare investimenti produttivi che sviluppino innovazioni di prodotto e di processo tali da accompagnare crescita dei fatturati e della occupazione, specialmente giovanile. Il comparto delle banche è chiamato da questo punto di vista ad una azione e funzione forte, di sostegno e supporto effettivo alle PMI attraverso la erogazione dei finanziamenti necessari a facilitare una crescita economica possibile (dovendo tener di conto della Concorrenza internazionale e dei processi inflattivi che risultano di fatto una ‘tassa impropria sulla povertà).

Certamente se l’azione diplomatica auspicabile insieme alla volontà delle tre grandi potenze del mondo riuscissero a fermare le guerre in atto per tornare a concentrarsi su sviluppo e benessere non solo economico, oltre alla soddisfazione generale per chi si è più prodigato al riguardo, anche l’Italia, come gli altri paesi, ne avrebbe un effetto benefico
sostanziale. In questo scenario certamente difficile l’auspicio è che il buon senso e la ragione possa- no prevalere a tutti i livelli decisionali preposti, soprattutto tra i “grandi della Terra” sperando e lavorando, per quanto ovviamente possibile, perché’ il processo democratico, che rappresenta una garanzia di scelte più “giuste”, possa dare un contributo decisivo e forte per nuove auspicabili situazioni di pace giusta e duratura…

Se non rappresentasse un sogno forse impossibile da realizzare, potremmo sperare che dovrebbero essere raggiunti nel mondo equilibri più avanzati, ma soprattutto rispettosi delle reali esigenze dei popoli, piuttosto che di quelle dei governi in campo, che finora hanno fatto purtroppo prevalere interessi egemonici di parte.

Gianfranco Antognoli

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