Molto bene Gingillo e Virgola, per gli altri contano le delusioni e quello che non hanno tentato
Forse solo nella terza mossa, ci sarebbe stato un altro clima tra i canapi; e comunque una delle avversarie sarebbe sempre stata di rincorsa.
Stamani, le buste contenenti le altre mosse relative al Palio che si è corso ieri, informa una nota del Comune, sono state aperte… La seconda mossa prevedeva il seguente ordine di ingresso ai canapi: Chiocciola, Oca, Civetta, Nicchio, Valdimontone, Istrice, Selva, Lupa, Onda, Leocorno (rincorsa). La terza: Leocorno, Istrice, Selva, Chiocciola, Onda, Valdimontone, Oca, Lupa, Civetta, Nicchio (rincorsa).
Noi però rimaniamo concentrati sul nostro intento di darvi una valutazione dell’operato dei fantini sul Campo ieri pomeriggio. E chiaramente ci troviamo subito incasinati con i classici voti di scuola… Ce ne vorrebbero di più alti; non avendoli tocca ribassare i voti agli altri che vanno sotto la sufficienza. Sette addirittura. Ma promettiamo a breve di tornarci sopra inserendo dei parametri “SienaPost”.
Dino Pes detto VELLUTO (11 e lode) – Nessuno si aspettava la vittoria, anzi alla vigilia del Palio ognuno di noi si attendeva da lui un altro compito; invece Dino Pes ha portato a casa il risultato maggiore non prima di aver contrastato ogni istante l’avversaria durante la mossa; quando questa ha iniziato a maturare l’idea di partire da un posto differente lo abbiamo visto concentrato su se stesso per adempiere al proprio lavoro mantenendo la propria posizione; a quel punto era concentrato a partire bene; in partenza ha schiacciato tre contrade e in corsa, cambiando mano al nerbo da grande mestierante, non ha mai concesso uno spiraglio alle avversarie. Ha vinto un Palio fantastico che dà piena luce al carattere e alla professionalità che gli appartengono… Dentro di sé, ha sicuramente accettato con convinzione l’occasione offertagli dalla Lupa di rimontare in Piazza ma ci viene da pensare che non abbia mai scartato l’idea di fare di più per lasciare quel segno che la Piazza, e non solo, gli ha sempre negato.
Andrea Sanna detto VIRGOLA (9) – Ottimo esordio, gli errori nelle prove lo hanno fatto maturare e la sera del Palio non ha deluso le aspettative; ha mantenuto saldi i nervi alla Mossa e al momento giusto ha fiancato benissimo; forse per la troppa frenesia si è attaccato inizialmente troppo alla bocca del cavallo, ma ha condotto Tabacco benissimo e il tempo del Palio non ha permesso troppe illusioni.
Giuseppe Zedde detto GINGILLO (9) – Corsa fantastica. Non ha colto la mossa come durante le prove ma in corsa è il fantino che ha spinto più di tutti recuperando posizioni importantissime. Per la gioia della Lupa stessa con la quale ha rapporti importanti e della Torre che lo sostiene; in poco più che cento metri ha infilato all’interno l’Istrice, al primo Casato e l’Oca, al secondo San Martino, portando grande onore ai colori vestiti e terminando in fotografia un palio che nessuno, diciamoci la verità, si sarebbe aspettato.
Carlo Sanna detto BRIGANTE (5) – Ha il migliore cavallo, parte primo e riprende in mano prima della Fonte, scivolando in terza posizione; non pigia mai sull’acceleratore sperando negli errori altrui. Ci è sembrato il solito fantino che non tenta niente sia all’interno che all’esterno. Non rischia niente e non ottiene niente. Alla Mossa sfavorisce il suo paladino Tittia ma sicuramente ha reso orgogliosi gli ocaioli che probabilmente non aspettavano altro che una prova di rispetto nei loro confronti (vedi Tittia a luglio).
Giovanni Atzeni detto TITTIA (5) – Subisce una notevole pressione dall’avversaria, cambia posizione e, grazie a Leocorno e Onda, s’infila al primo posto dettando i tempi della Mossa. Parte bene ma viene stretto dalla rinserrata della Lupa. In corsa resta dietro alla Civetta per tentare l’attacco facendosi infilare all’interno da Gingillo al primo Casato e da quel momento segue senza essere incisivo.
Enrico Bruschelli detto BELLOCCHIO (5,5) – Compito mai semplice la rincorsa, forse la prima volta per lui? Comunque svolge il suo ruolo alla perfezione facendo partire l’avversaria dalla seconda fila; spinge forte e stacca a San Martino in terza posizione. Segue il gruppo senza incidere e giunge in sesta posizione. Ancora una prestazione in chiaro scuro.
Jonatan Bartoletti detto SCOMPIGLIO (4,5) – Cade al canapo e questo deve aver inciso sulla prestazione finale: la pressione dell’avversaria tra i canapi è continua ed importante ma al via si fa cogliere impreparato venendo meno ad una delle sue migliori caratteristiche. In corsa recupera poco o niente.
Federico Guglielmi detto TAMURE (5) – La prestazione della Lupa ci insegna come sia possibile ottenere un risultato perseguendone un altro. Si fa cogliere impreparato alla mossa ma durante la corsa riesce con ostinazione a raggiungere l’avversaria arrivando addirittura a nerbarla. A sua discolpa un calcio ricevuto da Veranu che potrebbe aver limitato la prestazione del cavallo. Finisce un palio a cavallo e dimostra grinta in corsa.
Sebastiano Murtas detto GRANDINE (4,5) – Corsa completamente anonima; alla mossa fa da cuscinetto alla Lupa e lascia il posto al Tittia. Fianca bene ma finisce presto nelle retrovie e così termina la propria corsa. A sua giustificazione è probabile che la prestazione segua alla lettera gli ordini della Contrada, fresca della vittoria di luglio e poco motivata.
Elias Mannucci detto TURBINE (4,5) – Ha rinunciato a tenere la posizione perché la Civetta non sarebbe mai entrata – ma glielo ha chiesto la Contrada o un fantino? -. La seconda linea potrebbe favorirlo ma invece di sfruttare il corridoio interno si sposta all’esterno e poi ci ripensa… Nel frattempo perde cento metri dal primo e l’avversaria gli passa davanti. Inguardabile, finisce decimo. A sua discolpa un calcio ricevuto ai canapi da Ares Elce che potrebbe aver influito sulle prestazioni; e il fantino per questo potrebbe averlo tolto dalla mischia andando a cercare la Civetta.
