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lunedì, Novembre 25, 2024

Serve conoscersi per esprimersi con l’arte

Intervista a Tiziana Salvati che esporrà per la prima volta dal 14 settembre a Montepulciano nella collettiva “C’è ancora un futuro?”

Arte e sostenibilità con un titolo impegnativo – “C’è ancora un futuro?” – dal 14 al 28 settembre in mostra alla Fortezza di Montepulciano. E’ una Mostra Collettiva d’Arte e ad essa ci sarà quest’anno anche Tiziana Salvati con la sua prima esposizione.

Con Tiziana ci conosciamo da sempre e tanti sono i ricordi della nostra adolescenza sulla spiaggia di Follonica, nella mia amata Maremma. Poi ci siamo ritrovate a Montepulciano dove da oltre 30 anni vive e dove ha svolto con successo la sua professione di agente di viaggi. Scopro ora anche la sua “altra anima” e quindi le ho proposto una chiacchierata per scoprire qualcosa in più di lei e della sua vena artistica.

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“The black hole” di Tiziana Salvati

Carissima Tiziana ci vuoi raccontare un po’ del come approdi nel mondo dell’arte e perché?

“In realtà ho sempre avuto questa passione ma il tempo è stato spesso tiranno, la mia professione in giro per il mondo, che ho amato tantissimo, mi ha coinvolto a 360° e di tempo da dedicare all’arte ne ho sempre avuto poco. Ma ora sentivo veramente forte il desiderio dentro di me di dedicarmi a questa passione; avevo quasi una certa urgenza di tirare fuori qualcosa attraverso l’arte, che ritengo essere uno strumento, prima ancora che di espressione, di conoscenza. Conoscenza del sé, del sé in relazione con il mondo. Si dice che la creatività abbia bisogno di uno spazio vuoto per esprimersi e io questo “vuoto”, inteso come tempo libero da impegni, l’ho creato, desiderato e ottenuto… Il resto è venuto da sé”.

Quale è la tecnica che usi per la realizzazione dei tuoi quadri e quali colori usi?

“La mia è una pittura materica, che mi piace quasi di più definire “scultura materica” perché spesso è tridimensionale. Ogni oggetto in natura – da un piccolo sasso a una foglia secca, dalla sabbia a un legnetto, da un pezzo di vetro a una rete, da una stoffa logora a un filo di lana -, tutto ma proprio tutto può essere utilizzato per impastare, scrostare, unire, compattare, tagliare, incollare, graffiare, accorpare, colorare, scolorire fino ad arrivare a “quello che volevi dire senza dover spiegare. Per i colori spazio da quelli che ricavo dalla natura – le barbabietole rosse hanno un color porpora brillantissimo, le foglie di tè offrono una cromaticità dal verde al beige bruciato che emoziona – agli acrilici naturalmente, ma la sperimentazione va avanti ed è continua, e questo è il bello di questo processo creativo”.

“Caleidoscopio di emozioni” di Tiziana Salvati

Mi piacerebbe sapere quali sono gli stimoli delle tue creazioni…

“Il mio viaggiare in lungo e in largo per il mondo, l’aver incamerato emozioni e paesaggi e sguardi e colori mi ha sicuramente aiutato. Alcuni dei materiali usati sono spesso “pezzi di mondo” che in qualche modo mi avevano colpito e che ho deciso di portare con me, mettendoli lì da una parte, certa che nulla sarebbe andato perduto e che, prima o poi, il fiume in piena che sentivo in me, avrebbe trovato il suo alveo, regalandomi una “nuova vita”. A questi unisco la possibilità che mi offre una tela bianca o un pezzo di legno per leggermi dentro e questo è un altro stimolo imprescindibile”.

Durante una mostra tante sono le emozioni che arrivano dai commenti dei visitatori. Quali sono le parole più ricorrenti e che cosa provi tu in questi momenti nel sentirti accolta e compresa?

“Come sai è la mia prima esposizione pubblica e sono emozionatissima, la mostra deve ancora aprire e quindi è ancora tutto da vivere e da scoprire, ma essendo per natura molto curiosa, tutto ciò mi galvanizza”.

Ringraziamo Tiziana per questo incontro.

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