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domenica, Novembre 24, 2024

SiSost pronta a passare dal bercio alla politica del fare

Intervista a Federico Nesi, presidente di Siena Sostenibile: ambiente ed energia restano i punti fermi

Siena sostenibile. Qualche tempo fa ne parlammo, pronosticandogli un futuro, oggi vogliamo fare un passetto in più grazie alla cortese collaborazione del presidente Federico Nesi…

Cos’è Siena Sostenibile? Un’associazione civica? Una lista elettorale? Un gruppo consiliare? Una forza politica?

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“SiSost, noi abbreviamo così… E’ un’associazione politico culturale che è nata con l’obiettivo di promuovere e realizzare attività culturali, politiche e sociali inerenti le tematiche della sostenibilità ambientale, per contribuire concretamente alla costruzione di un modello di sviluppo per la città di Siena ed il suo territorio in grado di soddisfare i bisogni del presente senza compromettere le prospettive future… E comunque, prima di ogni cosa, è un gruppo di persone, uomini e donne senesi, maturi e giovani, che si incontrano, parlano e si confrontano. Hanno a cuore i problemi della città. Considerano il declino che la sta avvolgendo; e il silenzio con cui sta avvenendo un errore. Il declino prima ancora che nei fatti è nelle teste. Far ripartire la città… A questo servono i rilievi e le proposte che quotidianamente facciamo”.

Vi possiamo considerare dei pragmatici…

“Si, guardiamo ai fatti ma non rifuggiamo le ideologie, i sogni, i progetti. Convinti come siamo che molti errori vengono dal passato. Da scelte annunciate e non fatte…”

Ce ne dica una per non rimanere nel vago…

“La progettazione a sud della città fatta negli anni duemila. Lì avrebbero trovato posto tutti quei servizi alla città – pensiamo allo sport, agonistico e di base – che oggi stanno saltando. E con essa l’idea della grande Siena… lo SMAS, un sistema metropolitano che non ci consegnasse alla situazione attuale, cioè una serie di comuni dormitorio per cittadini che chiedono servizi a un capoluogo con un centro storico sempre più debole e che non avrà più abbastanza abitanti per essere in grado di assicurare a tutti spostamenti, igiene, istruzione, eccetera”.

Chiaro. Pensate che un diverso futuro vada discusso, progettato… Cercato?

“Certo. Guardiamo al centro storico che si svuota ogni giorno di abitanti. Per riempirsi di turisti a tempo. Perché avviene? Si dirà che è così ovunque, e quindi è inevitabile. Davvero? E’ la rendita che lo chiede? La crisi reddituale di molte famiglie che tentano di convivere con l’inflazione e il costo della vita? Certamente. Ma perché non discuterne? Non c’è un problema di organizzazione dei servizi?”

A lasciarla correre la mente andrebbe ai rifiuti…

“Ecco… un bell’esempio. Davvero nel nostro centro storico non si possono avere soluzioni come a Firenze? Cassonetti sotto al livello stradale? Il sottosuolo di Siena è tutto mappato… cosa costa ragionare su questo?”

Una curiosità, ma voi come lo vedete il sistema dei parcheggi?

“Bella domanda. Le scelte degli anni ’90 che apparivano allora costosissime, ora ci fanno fare cassa. Peccato che nel frattempo tutto è invecchiato e non più sufficiente o adeguato. Andrebbe ripensato tutto il sistema di attracco alla città soprattutto per i turisti e non solo per quelli che arrivano in pullman. Liberare le vie e le piazze della città; riservare ai senesi i posti auto nei parcheggi di prossimità e costruirne di nuovi solo per i turisti. Non è possibile? Forse è una priorità che in Comune andrebbe riconsiderata. Certo però che se Siena Parcheggi si trasforma in Sigerico per gestire le altre emergenze…”

Ritorniamo a Siena sostenibile. Voi nascete dal Pd…

“Si, o perlomeno alcuni di noi, il nostro incubatore sono stati gli Ecologisti Democratici, gli EcoDem. La verità è che incominciano ad essere un ricordo lontano. Molta acqua è passata sotto i ponti, molte altre energie si sono aggiunte che non hanno nulla da spartire con quella storia. Basta guardare ai giovani che avevamo candidato alle ultime elezioni comunali… Però, sì, il nucleo iniziale forma nel Partito Democratico l’impronta politica e la matrice ecologista. E questo è ciò che resta. Un’idea plurale, democratica, di sinistra e per un ambientalismo del fare. E anche le vicende dolorose che ci hanno portato al taglio e a intraprendere un percorso autonomo sono solo un ricordo”.

Ecco, infatti ci sembrava di capire che con il Pd da un po’ di tempo vi vedete con una certa frequenza…

“Per essere precisi, da quando è arrivato il Commissario Sarracino. E la giudichiamo una interlocuzione interessante. Ci auspichiamo che possa continuare anche dopo che il Pd supererà la fase commissariale ed i propri congressi. Il PD può rappresentare un elemento importante e di traino per pensare a un ritorno del centrosinistra alla guida della città. Sarebbe utile costruire un nuovo laboratorio per un centrosinistra vincente, in grado di riparlare e coinvolgere la città”.

Qual è il vostro giudizio sul centrodestra che guida la città?

“E’ presto detto. Sembra non aver un progetto di futuro. Vive alla giornata. Ha delle navette e arrangia un’ipotesi con il risultato che sappiamo… Mette in piedi un castello intorno a Sigerico senza discutere uno straccio di politica industriale e, quando qualcuno critica, assumono l’atteggiamento delle tre scimmiette… Rappresentano secondo noi un problema politico serio per una città che affanna e arranca e che deve trovare una via d’uscita al declino. Ci sembra che non siano la soluzione e vadano superati”.

Superarli come?

“Già, diciamolo con chiarezza: noi pensiamo a un percorso politico. Alla maturazione di un processo che discuta punti di forza e punti di debolezza della città, faccia emergere alcune idee-guida di futuro e insieme una nuova classe dirigente che con esse voglia cimentarsi.
Certe pulsioni che oggi sentiamo scorrere – di vie giudiziarie per così dire… – non ci appartengono. Le giudichiamo scorciatoie. Noi pensiamo e lavoriamo per una via politica fatta di consenso dei cittadini.

Bene. Allora ritorniamo al programma. Due punti apparentemente agli antipodi:
verde, alberi, aria pulita e clima oltre a energia, solare e comunità energetiche. Come coniugate tutto questo?

“Sull’energia il Comune deve fare un piano di dove si può collocare il fotovoltaico. Da lì partire e ipotizzare il futuro di una città come una super comunity energetica. Quando il singolo “scambio sul posto” non sarà più possibile che ne faremo dei tanti piccoli impianti costruiti nel frattempo?”

“Sul Verde – continua Nesi – ci vuole un piano del verde urbano che indichi dove piantumare e mettere alberi. Dove creare ombreggiature e ripari climatici. Cosa e come studiare per far sì che questo diventi un obiettivo preciso, fattibile”.

Avete molte idee, Presidente…

“Per la verità, sì. Di certo molte più delle forze che abbiamo per realizzarle. Tuttavia dietro ad ognuna di queste idee abbiamo gruppi di lavoro che ragionano, studiano, si confrontano periodicamente. Vogliamo essere una realtà organizzata e non solo un’entità di testimonianza e denuncia. Ci stiamo attrezzando per accogliere tutti i senesi che hanno voglia di mettere le mani nella ricerca delle soluzioni possibili e non soltanto dare sfogo al bisogno di protesta. Non siamo interessati soltanto ad essere un bercio in più!”

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