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giovedì, Novembre 21, 2024

Sport, sportivi e tifosi insieme per il futuro

Per Eugenio Neri migliorare il modo di fare sport equivale a parlare di futuro per Siena

Stavolta non siamo tornarti a stuzzicarlo, ma direttamente Eugenio Neri ci ha chiesto di pubblicare per lui un pensiero sullo sport a Siena, che è un tormentone di dialogo per noi. Ecco le sue parole e convinzioni… (dr)

Gli amici di SienaPost dedicano attenzione particolare allo sport. Basket e calcio. E non solo. Di tifo, di squadre, di gioco, ma anche di impianti e di territorio. Penso che sia buona cosa discutere e mantenere l’attenzione alta su tutto questo.

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Non solo perché, diciamocelo, abbiamo una carenza di impianti che si fa cronica e, quelli che abbiamo, mostrano la corda e ci stanno abbandonando sotto l’usura del tempo. Dei quattro lati dell’Artemio Franchi due sono inutilizzabili ed uno è in deroga, il non più PalaEstra ha tante aperture quanto una Rocca medievale – abbandonata – e sapere quanti piloni sono a norma è una caramella che l’assessorato allo Sport si scarterà piano piano di qui al ’27.

La dico però meglio: mi sono convinto che parlare di sport significhi parlare di futuro. Provo a fare alcuni esempi per spiegarmi. In modo tale da evitare fraintendimenti. Poi ognuno sarà libero di pensarla come più gli aggrada.

Se per qualche ironia della sorte il Siena calcio tornasse, non dico in serie A, ma nel campionato cadetti… Nel caso più fausto tra due anni. Dove giocheremmo le partite? Al Rastrello? Con quali deroghe e quali autorizzazioni?

Continuo? Se sempre per ironia della sorte la stessa cosa capitasse alla Mens Sana che dai bassifondi dove l’avevano precipitata amministratori indegni, è tornata a disputare quest’anno – con Virtus e Costone – un campionato nazionale, dove potrebbe giocare?

Dove potrebbe ospitare i tanti tifosi che sta già riattivando? Sicuramente sono ben più dei duemilacinquecento che è l’attuale capienza del Palasport. O mi sbaglio?

Potrei non fermarmi qui. Citare il Volley che ha problemi simili al basket e già disputa un campionato nazionale ai massimi livelli. Potrei parlare del nuoto, della piscina di piazza Amendola chiusa, definitivamente chiusa, ma nessuno lo dice… L’Uisp si toglie di dosso la patata bollente dicendo che è pronta a fare quel che dice il Comune, ma il Comune non può dirgli “vai”, riapri quell’impianto, energivoro, restaurato e quindi vandalizzato.

Che aggiungere poi? Vogliamo ricordare che in un tempo e un luogo, nel passato, Siena aveva previsto quel che oggi avviene e dato le soluzioni? Ricordate i progetti-concorso della giunta di Maurizio Cenni alla cittadella sportiva dell’Arbia?

Saranno stati anche ambiziosi, faraonici per alcuni, ma rappresentavano un bisogno vitale per la città che si sarebbe manifestato. E probabilmente ci hanno consentito in questi anni di ottenere qualche deroga. Oggi servirebbero come il pane, anzi li avessimo avuti, qualcuno sarebbe già decollato con il PNRR. Ma chi venne dopo quel sindaco utilizzo i primi sei mesi del suo mandato per cancellare tutto quello che aveva fatto la giunta precedente, senza averne di ulteriori (mesi) per sostituirne, qualora ne avesse di propri (progetti), altri.

Ma ormai qui siamo. A piangere sulle occasioni sprecate. Anche se a ben vedere però, oltre SienaPost, c’è chi non si rassegna. E queste voci senesi fanno bene a mantenere aperto il dibattito. Compreso mantenere un dialogo positivo con Giunta e Amministratori pro-tempore.

Anzi di più io mi auguro che qualcuno, senza proporsi amicizie o inimicizie, e sconfinamenti in politica, per intendersi; ma partendo da praticare convintamente una propria autonomia, sappia proporre un fronte unitario delle associazioni sportive, di tifo, dilettantistiche, tutte insomma.

Per far crescere insieme lo sport, le varie discipline. Con un obiettivo semplice: far diventare Siena una città dello sport intesa come pratica diffusa, come formazione e crescita di talenti. Come luogo di eventi.

Siena, il suo territorio, in parte già lo è. Basta pensare al mondo che ruota intorno alla bicicletta; a realtà come il Tuscany camp che sforna campioni iridati in atletica leggera; al mondo del cavallo e dello sport equestre. Non si adombri chi non è citato, come qualche disciplina in cui primeggiamo anche a Olimpiadi e Paralimpiadi… Semplicemente non la voglio fare lunga.

Cosa manca? Mettersi insieme, fare squadra, unire i tanti settori – dallo sport, alla ricerca, alla medicina, alla cardiologia, alle risorse ambientali e turistiche – in un progetto unitario. Ho sempre visto queste componenti sinergiche nel mio progetto di Siena Health Valley
Dare avvio a un lavoro coerente, coordinato, di lungo periodo. Voluto e pensato da tutti. Sia in alto che in basso. Che non cambia o si interrompe con il cambiare del colore politico dell’amministrazione.

La storia dovrebbe averci insegnato qualcosa… questa città se vuole, se è unita può fare cose – interpretando lo spirito dei tempi – laddove altre non riescono.

Non siamo mica diventati una città-banca per imposizione divina, no? Ma questa è un’altra storia…

Eugenio Neri

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