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giovedì, Gennaio 16, 2025

Rivoluzione nella sanità, il Fascicolo Sanitario Elettronico 2.0

Luci e ombre di una piattaforma pensata per il benessere. Il punto di vista dell’Amministrazione espresso dall’Assessore Giordano

Siena, via Banchi di sotto 56, aula magna del rettorato, dell’Università di Siena. Ore 9,15. E’ previsto un incontro importate. Il titolo è molto asettico – del resto riguarda la sanità – e lascia intendere un convegno all’apparenza molto specialistico. In realtà si affronteranno tutti i temi tesi a dimostrare che nel futuro della sanità batte un cuore digitale, e che soprattutto c’è una rivoluzione in arrivo. Il Fascicolo Sanitario Elettronico rappresenta la spina dorsale del nostro piano di sanità digitale. E non si tratta solo di tecnologia, ma di un cambiamento culturale nel rapporto tra cittadini e sistema sanitario

A discuterne nel volantino invito sono annunciate tutte le principali Istituzioni coinvolte: Giuseppe Giordano, Assessore a Sanità, Servizi Informatici e Sviluppo Digitale, Comune di Siena; Francesco Dotta, dell’UniSi; Antonio Barretta, Direttore Generale dell’Aous; Antonella Valeri, Direttore dell’Usl Toscana Sud Est; Roberto Monaco, Presidente OMCeO provincia di Siena; Andrea Belardinelli, Responsabile Settore Sanità Digitale e Innovazione della Regione Toscana; Paolo Colli Franzone, Presidente Istituto per il Management dell’Innovazione in Sanità FSE 2.0; Patrizia Petrocelli, Medico di Medicina Generale; Sergio Pillon, Vicepresidente AiSDeT; Giovanni Bova, Responsabile Pronto Soccorso dell’Aous; Mauro Moruzzi, Presidenza del Consiglio dei Ministri; Silvia Melchionna, Funzionario Garante per la protezione dei dati personali; Tommaso Salomone, moderatore.

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Difficile dare conto e assegnare a ciascuno degli intervenuti gli argomenti trattati in un resoconto puntuale. Sarebbe estenuante scriverlo e ancor più leggerlo. Vi proponiamo un sunto delle cose così come le abbiamo memorizzate e cercate di comprendere, ovviamente secondo le nostre sensibilità e punto di vista.

Il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) sarà uno strumento centrale per il futuro della sanità digitale, destinato a trasformare radicalmente il modo in cui i cittadini italiani accedono e gestiscono i propri dati sanitari. Introdotto per la prima volta nel 2015, il FSE si è evoluto fino alla versione 2.0, promettendo maggiore efficienza, interoperabilità e un’esperienza più accessibile per tutti gli utenti. Ma cosa significa tutto questo per i pazienti, i medici e il sistema sanitario nel suo complesso? Richiederà un cambio di mentalità da parte di tutti gli attori coinvolti?

Cerchiamo di capire meglio cos’e. Il Fascicolo Sanitario Elettronico 2.0 è una piattaforma nazionale progettata per raccogliere, centralizzare e rendere disponibili i dati sanitari di ogni cittadino italiano. Rispetto alla versione precedente, il FSE 2.0 introduce migliorie fondamentali, tra cui: interoperabilità avanzata, con standard condivisi a livello nazionale, i dati potranno viaggiare facilmente tra regioni e sistemi sanitari locali diversi, superando i tradizionali limiti burocratici; accesso facilitato, i cittadini potranno accedere ai propri dati sanitari da qualsiasi dispositivo, consultando referti, prescrizioni, vaccinazioni e molto altro, ovunque si trovino; ampliamento dei contenuti, oltre ai referti medici, il FSE 2.0 include piani terapeutici, esami diagnostici e, presto, anche dati provenienti da dispositivi medici personali come le tecnologie indossabili.

Guardando al futuro, il FSE potrebbe, integrando l’intelligenza artificiale, analizzare dati clinici e prevedere patologie, o sviluppando strumenti di telemedicina e monitoraggio remoto. Il successo di questa innovazione dipenderà dalla capacità di bilanciare innovazione e sicurezza, mettendo sempre al centro il benessere del cittadino.

Insomma, questa piattaforma promette di rivoluzionare l’esperienza sanitaria, rendendo più semplice e immediata la gestione delle informazioni per pazienti e operatori sanitari.

Uno degli aspetti più rilevanti sarà la possibilità di creare un quadro completo della storia clinica del paziente. Questo avrà implicazioni dirette per il lavoro dei medici di base e degli specialisti, che potranno accedere a dati sempre aggiornati e dettagliati, migliorando così la qualità delle cure.

Per i pazienti, questa innovazione rappresenterà un passo verso la possibilità di gestire in modo attivo e consapevole la propria salute. Consultare i propri dati in tempo reale, condividere informazioni con i medici e monitorare l’andamento delle terapie non saranno più solo concetti futuristici, ma realtà in possibili e concrete. Riduzione dei tempi d’attesa e non solo.

Le esperienze internazionali ci sono già. Paesi come la Danimarca e l’Estonia sono già pionieri nella digitalizzazione della sanità. Esempi che dimostrano come un sistema ben progettato può migliorare la qualità della sanità.

Tuttavia, questo cambiamento non è esente da rischi. C’è chi teme che l’eccessiva digitalizzazione possa compromettere l’aspetto umano della relazione medico-paziente, con il rischio di un approccio più impersonale e distaccato.

Sfide, opportunità e rischi. Come sempre. Per realizzare appieno il potenziale del FSE 2.0, è necessario affrontare alcune sfide chiave: standardizzazione, garantire che i sistemi regionali e nazionali siano realmente interoperabili; investimenti tecnologici, potenziare le infrastrutture per supportare la gestione dei dati; formazione del personale, i professionisti sanitari devono essere adeguatamente preparati per sfruttare al meglio queste nuove tecnologie;

Inclusione digitale, ridurre il divario digitale è essenziale per evitare che alcune categorie di cittadini restino escluse da questi servizi; la protezione dei dati la sicurezza informatica diventa un aspetto cruciale, una priorità assoluta, in un sistema che fa della raccolta e della condivisione dei dati il suo fulcro.

Si adotteranno misure avanzate per proteggere la privacy dei cittadini: crittografia per garantire la sicurezza dei dati durante la trasmissione e l’archiviazione; accesso controllato (i pazienti potranno decidere chi può visualizzare le loro informazioni); monitoraggio costante; sistemi di allerta per individuare accessi non autorizzati. Nonostante tutto ciò, il rischio di attacchi informatici è reale e richiede un impegno continuo per garantire un ambiente sicuro e affidabile.

Luci e ombre. Anche qui come sempre. Il FSE 2.0 rappresenta un importante passo avanti per la sanità italiana, ma il percorso non è privo di ostacoli. Tra i principali benefici attesi, come abbiamo visto, ci sono: una maggiore efficienza nelle cure; un coinvolgimento attivo dei pazienti; la promozione della medicina preventiva grazie all’analisi dei dati. Tuttavia, permangono alcune criticità, come il rischio di disuguaglianze digitali, la complessità dell’implementazione e i dubbi sulla gestione della privacy.

Conclusione. Il Fascicolo Sanitario Elettronico 2.0 è un esempio concreto di come la tecnologia possa migliorare la qualità della vita e rendere i servizi sanitari più accessibili e personalizzati. Il suo successo dipenderà però dalla capacità di bilanciare innovazione e sicurezza, garantendo che al centro di tutto ci sia sempre il benessere dei cittadini. Il successo è assicurato? Dipenderà come abbiamo visto da molti fattori. Il primo passo sarà informarsi e prepararsi al cambiamento. A questo in definitiva servono iniziative come quella odierna.

Infine abbiamo raccolto una dichiarazione dell’Assessore Giuseppe Giordano che riportiamo integralmente...

“I nostri tempi sono caratterizzati dall’invecchiamento demografico, dalla crescita della domanda di assistenza sanitaria, dal conseguente aumento della spesa pubblica, dall’aumento delle liste di attesa, dalla rinuncia alle cure. Questi problemi sono concatenati ed assistiamo spesso ad un dibattito politico mal posto. In situazioni come quella descritta l’innovazione ha una rilevanza assoluta perché è da questa che bisogna partire in presenza di temi e questioni così grandi. L’innovazione non è solo tecnologia, ma anche organizzazione e modelli culturali. É per questo che abbiamo voluto portare a Siena la discussione sulle prospettive del Fascicolo sanitario elettronico 2.0, uno strumento fondamentale per cittadini ed operatori per più ragioni. Ne voglio evidenziare due: la possibilità per i pazienti di tracciare la loro storia clinica in modo sicuro e accessibile ovunque evitando di portar dietro documentazione cartacea ed essere postini di se stessi; la possibilità per i medici, di vedere il dato ‘prima’, circostanza che consente di essere proattivi intervenendo tempestivamente quando serve ed evitando indagini cliniche e strumentali superflue. Molto è stato fatto, ma molto è ancora necessario fare. Con questo convegno l’Amministrazione comunale intende favorire l’informazione ed essere di stimolo anche per gli ‘addetti ai lavori’ grazie ad un panel prestigiosissimo di relatori”.

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