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giovedì, Gennaio 30, 2025

Sanità, la Toscana scommette su equità e integrazione

L’assessore Bezzini presenta il nuovo Piano Sanitario Sociale Integrato Regionale. Intervista a Fiorenza Anatrini

Venerdì 31 Gennaio alle 17,30 nella sala della Pubblica Assistenza di Siena, l’assessore al Diritto alla Salute della Regione Toscana, Simone Bezzini, presenterà il nuovo Piano Sanitario Sociale Integrato Regionale (PSSIR).

Ne parliamo con Fiorenza Anatrini, figura di lungo corso del Pd, nell’impegno politico e sociale, per approfondire il contesto e i contenuti di questa nuova programmazione.

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Qual è il punto di partenza che vi ha spinto a organizzare questa iniziativa?

“La nuova programmazione sanitaria e sociale della Regione Toscana arriva in un momento cruciale. Oggi, con le destre al governo nazionale, assistiamo a un progressivo ridimensionamento del finanziamento del Sistema Sanitario Nazionale, calcolato in rapporto al PIL. A ciò si aggiunge una visione politica che tende a sminuire il ruolo di organismi internazionali come l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Proprio per questo, la Toscana ha scelto di ribadire con forza l’importanza dell’equità e dell’universalismo nel sistema sanitario. Ridurre i fondi alla sanità pubblica e favorire il settore privato rischia di compromettere il principio di uguaglianza tra i cittadini di fronte al bisogno di salute. Come dimostrano le statistiche, sempre più persone stanno rinunciando a curarsi. L’universalismo delle cure non può esistere senza un sistema sanitario pubblico forte e accessibile”.

Quali sono i punti essenziali del nuovo Piano Sanitario Sociale Integrato della Toscana?

“Ci sono tre aspetti fondamentali che desidero sottolineare.

Il concetto di “One Health”: il PSSIR adotta questo approccio interdisciplinare, che punta a ottimizzare la salute delle persone, degli animali e degli ecosistemi, riconoscendo la loro connessione. Affrontare le sfide biologiche, sociali, economiche e politiche in maniera integrata è essenziale per la salute pubblica.

Assistenza territoriale e innovazione: il piano si concentra sullo sviluppo del modello toscano di assistenza territoriale e sul rafforzamento del sistema integrato sanitario, sociosanitario e sociale. Si prevede un aumento delle prestazioni a domicilio e sul territorio, grazie alla costruzione di case di comunità e reti territoriali integrate, nonché al potenziamento delle cure intermedie. Inoltre, tra le innovazioni ci sono i Punti di Intervento Territoriali (PIT), pensati per gestire le urgenze meno gravi e alleggerire i Pronto Soccorsi. Altri pilastri sono la telemedicina, la digitalizzazione del sistema sanitario, e la promozione della sinergia tra servizi territoriali e reti ospedaliere.

Integrazione socio-sanitaria: questo modello sarà ulteriormente potenziato per rispondere in modo più efficace ai bisogni complessi dei cittadini, che spesso riguardano sia la sfera sanitaria che quella sociale. Particolare attenzione sarà rivolta al disagio sociale, alle dipendenze e agli anziani non autosufficienti. Il Consorzio della Società della Salute, composto dai Comuni e dalla USL, sarà un punto di riferimento chiave”.


Innovazioni e integrazione sono al centro del piano, ma uno dei problemi che pesa di più sui cittadini è quello delle liste di attesa per visite specialistiche e prestazioni diagnostiche. Cosa si può fare?

“Le liste di attesa rappresentano una problematica anche in Toscana, soprattutto per le visite specialistiche e le prestazioni diagnostiche. Servono più risorse, con fondi aggiuntivi al finanziamento nazionale, per abbattere i tempi di attesa. Un aspetto cruciale è rendere più accessibile e conosciuto il sistema di prenotazione. L’idea toscana del “dove si prescrive, si prenota” è sicuramente una soluzione efficace. Detto ciò, è necessario affrontare anche le cause dell’aumento della domanda. Negli ultimi cinque anni, in Toscana, la richiesta di prestazioni diagnostiche è cresciuta del 52%, quella delle TAC dell’87% e quella delle risonanze magnetiche dell’82%. Non basta attribuire questa crescita all’invecchiamento della popolazione. È fondamentale promuovere una maggiore appropriatezza nelle richieste e ridurre il ricorso alla medicina difensiva”.

Una sintesi conclusiva?

“Il nuovo Piano Sanitario Sociale Integrato della Toscana pone al centro temi cruciali come l’equità, l’innovazione e l’integrazione tra sanità e sociale. Tuttavia, per garantire un sistema davvero universale, sarà necessario un impegno maggiore anche a livello nazionale, a partire dal rafforzamento dei finanziamenti pubblici”.

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