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lunedì, Febbraio 3, 2025

Note di Siena, sfumano i Play in Gold

Il Costone batte la Mens Sana recuperando 17p nell’ultimo quarto. Ora conta solo salvarsi

Note di Siena Mens Sana Basketball Siena – Vismederi Costone Basket Siena 81-85 (22-22, 37-40, 63-58)

NOTE DI SIENA: Tilli n.e., Belli 16, Pannini 11, Ragusa 7, Marrucci 5, Pucci 10, Sabia, Maghelli n.e., Prosperanti n.e., Prosek 15, Tognazzi 11, Jokic 6. All.: Betti

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VISMEDERI: Massari n.e., Nasello 14, Paoli F. 13, Paoli M., Banchi 12, Zeneli 10, Bruttini 3, Sebastianelli 12, Bastone 15, Torrigiani 6. All.: Belletti

Arbitri: Russo e Parigi di Firenze

Note: Spettatori 2300 circa. Espulso Bruttini (51-54), uscito 5f Banchi (79-82). Tiri da 2: Mens 13/52 (25%), Cost 19/38 (50%). Tiri da tre: Mens 14/30 (46,7%), Cost 10/26 (38,5%). Tiri liberi: Mens 13/15 (86,7%), Cost 17/23 (73.9%). Rimbalzi: Mens 49 (18+31), Cost 45 (7+38). Perse/Recuperate: Mens 12-6 (-6), Cost 16-10 (-6)

Per diventare/tornare grandi ci sono dei momenti di mediocrità. E la grandezza spesso è una conseguenza di come si è affrontato e portato il peso della mediocrità.

La Note di Siena perde ancora al PalaSclavo. Davanti al Costone. E resta fuori dai play in Gold. Quindi per quest’anno basta pensare a sfide e imprese che sono sostenute solo dalla nostra memoria. Gli eventuali due punti con il Costone sarebbero stati decisivi, perché Lucca ha fatto la sua parte battendo la Scuola Basket Arezzo 84-83. Restiamo quindi a 22p con gli amaranto (-1 nello scontro diretto) e la Virtus (-5 nello scontro diretto), quindi ottavi che è un piazzamento… mediocre?

Ma ce n’è un’altra di mediocrità. Più importante. Sapevamo che il Costone è una signora squadra. La partita è stata costellata di momenti punto a punto, ma… fra terzo e quarto quarto squadra e pubblico (più Tognazzi) entrano in sintonia e battezzano la partita: dal -2 si passa al +13 (71-58). E quel vantaggio ce lo mangiamo tutto nei restanti sei-sette minuti senza che il Costone che ultimamente aveva mostrato proprio nei finali il proprio tallone d’Achille avesse fatto granché per meritarselo.

Con queste due cose la Mens Sana di domani l’altro dovrà convivere e continuare a crescere. L’attende forse il miglior percorso per piacere alla nostra tifoseria che è vorace e cannibale: nuovo gironcino dove diventiamo probabilmente la squadra da battere, 14p di bottino iniziale e una corsa per i tre posti che danno la salvezza. Se i calcoli sono esatti ai Play in Out partiremo così: Crocetta 16 punti; Mens Sana 14; Virtus, Spezia, Legnaia e Campus Varese 12; Gallarate, Collegno e Genova 10; Cecina 6; Castelfiorentino 4; Serravalle 2.

Il Costone farà ciò che più gli aggrada. Con questa partita mette il sigillo al fatto che quest’anno è diventata la squadra più forte della città e di certo si giocherà questo vantaggio tentando di far capire una cosa che non è così, cioè che più forte vuol dire più importante. E magari alzerà di nuovo qualche polemica chiedendo il PalaSclavo per qualche supposto incontro di cartello.

Alla squadra di Belletti ogni più sincero e meritato complimento per come ha tenuto il campo e vinto ancora nei confronti della Mens Sana. Complimenti anche al focoso Zeneli che ha fatto bene nonostante la tifoseria mensanina lo francobolli ormai con costanza per scorie residue dell’anno scorso. Complimenti che non merita Bruttini, il capitano – ripetiamolo: il capitano – che espulso per gesti di antisportività, chiude la gara con largo anticipo. Il suo atteggiamento come quello di altri esterni, pronti sempre durante la gara a portarsi le mani al volto o accennare contrasti lievi, non sono segno di grandezza soprattutto davanti a un pubblico importante che è separato dal parquet praticamente da niente.

Tecnicamente, le cifre ci dicono che la Mens Sana si è presa diciotto conclusioni in più (14 da 2 e quattro da 3) e difatto ha sprecato soprattutto le prime. Aver tirato con il 25% da sotto (largamente peggio di quanto fatto con Quarrata) ha di fatto segnato la condanna per la squadra di coach Betti. Purtroppo questo è avvenuto nella giornata in cui si è tirato da tre con un eccezionale 46,7%. C’è stato un Belli, “bello” come sempre lo avremmo voluto vedere e un capitan Pannini finalmente molto più responsabilizzato, oltre chiaramente a tutti gli altri come il “supersegnalato” Prosek che ora i suoi punti se li prende dalla distanza lunga (3/5) e Vittorio Tognazzi che langue un tempo, poi si sveglia di colpo e recupera.

Ora basta, questo derby senese ha un po’ il sapore di una purga e quindi almeno stasera conviene recarsi a letto. Domani torneremo a guardare lontano.

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