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sabato, Marzo 1, 2025

Basta con la privatizzazione della cultura

Riceviamo e pubblichiamo l’intervento del Vicepresidente di Italia Viva Area senese Piero Savorgnan e del delegato alla cultura Christian Pio Ventre…

Ad avviso del Vicepresidente Piero Savorgnan: “il comune di Siena deve riprendere l’idea di “bene comune” per il patrimonio culturale, in relazione a tutti quei beni storici, artistici e architettonici che sono un’eredità collettiva da proteggere e valorizzare per tutti, in particolare per le future generazioni. L’amministrazione senese cosa aspetta nel promuovere politiche che non vedano il patrimonio come una merce da vendere al miglior offerente, ma come un valore da tutelare, gestire e far vivere, attraverso delle politiche mirate. La cultura deve essere una prerogativa dell’amministrazione Fabio. Purtroppo, emerge una scarsa sensibilità nella tutela e nella promozione del bene culturale”. Precisa il delegato alla cultura Christian Pio Ventre: “l’amministrazione comunale di Siena mostra una mancanza di un progetto culturale coerente e a lungo termine. L’assenza di una strategia chiara per la valorizzazione del patrimonio culturale cittadino ha comportato scelte spesso contraddittorie e senza visione. Un esempio lampante è la gestione del patrimonio artistico pubblico, che troppo spesso è lasciato in stato di degrado o affidato a interventi superficiali che non ne rispettano la complessità storica e culturale. Ora più che mai, si assiste a una crescente tendenza alla privatizzazione di spazi e beni pubblici, che invece di essere utilizzati per fini culturali e sociali, sono stati spesso destinati a fini privati o turistici, senza un ritorno reale per la collettività. Ad esempio, la gestione del patrimonio museale a Siena ha visto l’affidamento a fondazioni o associazioni private, spesso a scapito di una maggiore inclusività e fruizione pubblica del patrimonio. Il decennale ritardo nelle opere di restauro e nella ristrutturazione dei principali musei e monumenti della città (come il Museo dell’Opera del Duomo e la Fortezza Medicea) dimostra l’incapacità dell’amministrazione di destinare risorse sufficienti alla cura e conservazione del patrimonio, lampante è l’Accordo Patto Città di Siena che prevede il coinvolgere di privati sul bene pubblico e sulla gestione di quest’ultimo. L’affidamento a progetti di “restauro” a basso costo ha spesso compromesso l’integrità dei beni, danneggiando il valore artistico e storico delle opere”.

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“Questo atteggiamento si contrappone all’esigenza di una gestione più responsabile e rispettosa come nel caso della gestione della Cattedrale di Siena. Per oltre 900 anni, la Cattedrale è stata amministrata dall’Opera della Metropolitana, un’istituzione trasformata nel tempo in una onlus. Recentemente, è stato deciso di affidare la gestione degli eventi culturali a un concessionario privato, includendo il trasferimento di 12 dipendenti”.

Conclude Savorgnan: “si esorta la sindaca Nicoletta Fabio ad avere più premura e sensibilità attraverso delle politiche che mirino maggiormente a preservare ed a valorizzare il bene culturale, che è un bene pubblico e di tutti”.

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