15.7 C
Siena
lunedì, Marzo 10, 2025

Il potere delle macchine sapienti: un dialogo necessario

Riflessioni proposte da Daniele Magrini su intelligenza artificiale, informazione e democrazia

Il telefono vibra, un messaggio WhatsApp. Era un invito, di quelli che ti fanno fermare un attimo e pensare: “Questo potrebbe essere interessante”. Un amico, Daniele Magrini, presenta il suo ultimo libro, “Il potere delle macchine sapienti”.

Non è la prima volta che si addentra nel  mondo dell’intelligenza artificiale, ma questo libro sembra più attuale, più urgente.

- Advertisement -

L’immagine allegata al messaggio cattura la mia attenzione: la copertina intrigante, un titolo che fa riflettere: evoca il potere. “Intelligenza artificiale, informazione, democrazia”, recitava il sottotitolo. Temi che mi stanno a cuore, questioni su cui mi mi interrogo.

L’intelligenza artificiale sta cambiando il mondo, e “Il potere delle macchine sapienti” sembra un’occasione preziosa per approfondire la riflessione.

Così, segno la data sul calendario e mi preparo a un pomeriggio di ascolto e di dialogo, consapevole che avrei portato a casa sicuramente nuove domande e, forse, qualche risposta.

L’intelligenza artificiale, ormai, non è più fantascienza. E’ realtà che permea ogni aspetto della nostra vita, dall’informazione alla comunicazione, dalla politica all’economia.

Chiedersi quali siano le implicazioni di questa rivoluzione tecnologica, di come si stanno  modificando i processi democratici, il dibattito pubblico, la formazione dell’opinione pubblica non è fare un salto nel vuoto, tanto meno nel nulla. Anzi.

E soprattutto, quali sono i rischi e le opportunità che l’IA presentava per il futuro della nostra società?

Le “macchine sapienti” sono in grado di creare contenuti, di analizzare dati, di prendere decisioni. Ma chi controlla  queste macchine? Chi definisce e come i loro algoritmi? Chi è come  garantisce che l’IA sia utilizzata in modo etico e responsabile, a beneficio di tutti?

Daniele non è solo. Ha radunato un tavolo di discussione di tutto rispetto: Giovanna Maria Dimitri, ricercatrice AI di Siena e Cambridge, Maurizio Boldrini, giornalista e docente universitario, amico di vecchia data anche lui, e Michele Mezza,  giornalista e docente, che ha curato la postfazione del libro. Raffaele Ascheri che introduce l’evento.

L’appuntamento si tiene il 3 marzo 2025, alle 17:30, nella suggestiva Sala Storica della Biblioteca Comunale degli Intronati di Siena.

Un pomeriggio dedicato a un tema cruciale, con voci autorevoli e appassionate. Ho pensato che valesse la pena di esserci.

Il libro di Daniele vuole affrontare proprio queste domande. Un’indagine approfondita sull’impatto dell’IA sull’informazione e sulla democrazia, un’analisi delle sfide e delle opportunità che questa tecnologia ci poneva davanti.

E il tavolo di discussione allestito per la presentazione promette di essere stimolante. Con curiosità mi siedo per ascoltare, pronto ad un pomeriggio intenso, ricco di spunti e di riflessioni, l’occasione giusta per farlo.

Giovanna Maria Dimitri: affronta il tema delle radici dell’Intelligenza Artificiale – senza dirlo, lo dirà dopo esplicitamente un altro oratore – che nascono da pensieri umani che immaginano macchine capaci di pensare.

Daniele Magrini: insiste sul tema dell’usare l’intelligenza artificiale e del non essere usati. C’è un solo sistema: studiare, conoscere e far capire. Il punto è dialogare con chi detiene il controllo di Chatgpt.

Maurizio Boldrini: mai credere alla neutralità della scienza. L’AI non è solo pensiero. Servono terre rare. Materie prime concrete e geo politica per assicurarsene. E sfruttamento del lavoro a basso costo nelle miniere. Niente luddismo ma neppure utopismo tecnologico. Capire si, le macchine e loro contesto sociale economico e politico.

Michele Mezza: L’AI non viene da Marte. Parte dalla nostra cultura. Da una visione circolare, sferica del mondo. Cita Giordano Bruno. Parla di un mondo policentrico, di cinque miliardi di persone che si affacciano all’info sfera e chiedono un sistema circolare simultanea del sapere. Pensare all’AI come ad un bambino che cresce, contano le idee con cui viene allevato. Allora il tema non è fermare ma come starci dentro. Come si negoziare con l’AI, cosa fanno le città, l’’università, le categorie professionali. Intraprendenza e disubbidienza le parole d’ordini finali.

E, dopo aver ascoltato posso dire in tutta franchezza che le aspettative non sono andate deluse e, sì, il libro merita l’acquisto e vale il tempo di lettura.

Related Articles

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

ULTIMI ARTICOLI