14.3 C
Siena
mercoledì, Marzo 12, 2025

PD e il dilemma europeo: le divisioni interne

A Siena Passione Democratica fatica a trovare una sintesi. Il peso dell’industria delle armi

Passione Democratica non si concede tregua e non riesce a trovare un punto di caduta sulle proprie posizioni. È stata inizialmente programmata per il 13 marzo un’iniziativa che potremmo definire di “testimonianza in vita”, ma nel tentativo di darle un contenuto politico più definito si è virato verso un evento di maggiore sostanza. Ne è scaturito un documento aperto alla partecipazione di altre realtà politiche e personalità, con il coinvolgimento di due parlamentari legati all’area bonacciniana.

Il testo dell’appello che abbiamo intercettato è chiaro…

- Advertisement -

“Viviamo un periodo storico cruciale per noi e per il nostro continente. Il mondo sta cambiando rapidamente ed è fondamentale riaffermare l’importanza di un’Europa unita, forte e solidale. Vogliamo attivarci affinché l’Europa sia parte attiva nei percorsi di progresso, pace, soluzione alla crisi climatica, lotta per i diritti e sostegno all’autodeterminazione dei popoli. L’Europa è molto importante anche per Siena. La città deve rilanciare la sua dimensione europea e ritrovare percorsi di sviluppo anche grazie a progetti internazionali. Per questo aderiamo alla manifestazione “Una Piazza per l’Europa”, indetta per il 15 marzo a Roma. Ci troveremo per parlare di questi temi in un’iniziativa aperta e pubblica, giovedì 13 marzo alle ore 21.00, presso il Circolo Arci di Ravacciano. Saranno con noi l’on. Marco Simiani e l’On. Piero De Luca, capogruppo PD in Commissione Affari europei della Camera. Moderano l’incontro Piero Fabbrini e Guido Leoncini”.

Il documento, firmato da Energia Democratica Siena e Passione Democratica – sappiamo tuttavia che è stata richiesta l’adesione ad altre componenti interne al Pd, ma anche esterne… – si inserisce in un contesto di forte dibattito sul posizionamento del PD rispetto a temi cruciali come la politica estera, il ruolo dell’Europa e il rapporto con gli alleati internazionali, dagli Stati Uniti alla Russia. Uno dei temi di scontro, non l’ultimo, in un partito attraversato da diverse sensibilità, pensiamo che sia quello degli armamenti.

Negli ultimi anni (decenni?) figure chiave della sinistra italiana hanno assunto ruoli di rilievo nelle imprese che producono e commerciano armi in Italia. Questo intreccio tra politica e industria bellica rappresenta un nodo irrisolto per un partito che, almeno in teoria, dovrebbe promuovere politiche di pace e disarmo.

La questione non è solo etica, ma anche politica: in molte chat “combattenti e reduci” di tanti “movimenti della pace” si interrogano fino a che punto il PD può definirsi un partito progressista e pacifista se alcune delle sue figure più influenti sono ai vertici delle aziende che forniscono armamenti all’Italia e ai suoi alleati?

L’iniziativa del 13 marzo sembrava così rilevante da spingere persino Rossana Salluce, segretaria cittadina del Partito, spesso destinataria di critiche interne, a valutare la sua partecipazione. Tuttavia, il tema dell’Europa – e, indirettamente, il tema degli armamenti e delle alleanze strategiche – è particolarmente delicato, soprattutto in prossimità di una manifestazione controversa come quella del 15 marzo.

Alla fine, il confronto probabilmente verrà accantonato, pensiamo maliziosamente, per non complicare ulteriormente il dibattito interno. Infatti nei gruppi di discussione interni al PD inizia a circolare un nuovo messaggio: “l’appuntamento è stato posticipato a giovedì 20 marzo, sempre alle 21:00, sempre al Circolo Arci di Ravacciano“.

Un ennesimo rinvio, che riflette le difficoltà del momento e quelle di chi come “Passione Democratica” cerca di mantenere una porta aperta con ambienti progressisti e di sinistra della città che “ancora” non si fidano del Pd?

Related Articles

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

ULTIMI ARTICOLI