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sabato, Aprile 19, 2025

La salvezza della Mens Sana

Ricostruzione a posteriori di una vittoria sofferta

Non c’ero, avrei voluto esserci nel posto assegnatomi – il 734 – ma non potevo esserci.

L’ho saputo dopo, il risultato, a partita finita, e riga dopo riga, leggendo e informandomi, ho cercato di ricostruire come fosse andata.

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Una partita iniziata male, con la tensione di non poter sbagliare, e un intervallo sotto nel punteggio, un film già visto.

Poi, la reazione nel terzo quarto, il cambio di ritmo e l’inerzia che gira. Pannini che si carica la squadra, Pucci con punti pesanti, Jokic, Prosek… i nomi raccontano l’impresa.

È strano ricostruire tutto a posteriori, mancano i dettagli, ma dai commenti e dalle parole dei presenti, qualcosa arriva.

Arriva la fatica di una stagione difficile, lo sforzo, il sudore, la volontà di non mollare. E alla fine, la salvezza conquistata con le unghie, che quest’anno vale tantissimo perché non era scontata.

Le lacrime di “Sandro”, il signor 152, che ho solo letto, testimoniano il valore di questa maglia.

Anche se non ero lì, so che è una di quelle volte in cui essere della Mens Sana significa sentire qualcosa di profondo.

Siamo salvi! Un “siamo” che per me – osservatore appassionato ma che fatica a considerarsi tifoso, che ama questi colori non per averli indossati ma per averli visti sui propri figli – suona un po’ strano.

Ma è una bellissima notizia! Anche per me se non altro per solidarietà ai miei amici Duccio, Riccardo, Luca che ci hanno creduto e qualcuno di loro ha anche “sudato” questo risultato.

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